I penziere (12)
1. Viviamo nel Paese dove lo stato di povertà delle famiglie è sempre più drammatico (1,7 milioni quelle che nel 2019 vivevano in povertà assoluta, pari a 4,6 milioni di persone, cioè il 7.7% della popolazione). Numeri ancor più significativi se raffrontati al resto dell’Europa.
Il Sud è quello dove questa povertà assoluta è più diffusa, seguito dal Nord e dal Centro.
C’è da credere che la situazione sia ancora più grave dopo il Covid e le sue varie fasi.
Viviamo nel Paese dove migliaia di giovani, sempre più, una volta formati con i costi pagati dagli italiani che pagano le tasse, prendono la valigia o lo zaino e partono per cercare fortuna altrove, in Europa e nel mondo, mettendo a disposizione sapere, capacità e voglia di fare. La migliore gioventù che abbandona il proprio territorio, nelle mani di governanti (a tutti i livelli) che non sanno che è un contenitore di valori e di risorse, un tesoro unico solo da utilizzare e spendere nel migliore dei modi se messo nelle mani di chi decide di andar via. Il risultato è un crescente impoverimento, premessa di abbandono dei luoghi.
Viviamo nel Paese dove ogni giorno aumenta lo spreco di territorio e, ultimamente, con la promozione (una vera follia) dei pannelli solari a terra, sempre più di suolo fertile, che vuol dire agricoltura, cibo. Agli Italiani che piace tanto parlare di cibo e, non solo, anche di mangiarlo, viene, così, ridotta la possibilità di produrlo, ma, visto che non si lamentano o non se ne accorgono, il sistema prosegue indisturbato nel portare avanti la suo opera predatoria e distruttiva.
Uno spreco di territorio e di suolo, dovuta anche alla totale mancanza di una sua manutenzione. Altro spreco a causa di frane e smottamenti. Se uno pensa alla disoccupazione galoppante, un’azione di prevenzione e di cura del territorio porterebbe a raggiungere importanti obiettivi. Indico solo i primi tre che mi vengono in mente:
a) l’offerta di lavoro (altro che reddito di cittadinanza!) a chi l’ha perso a causa della pandemia ancora in atto, e, soprattutto, ai giovani;
b) la possibilità di prevenire disastri con tanti costi, anche di vite umane;
c) l’attenzione alla bellezza, quella del paesaggio, e alla bontà, quella del territorio.
Viviamo nel Paese dove, grazie al neoliberismo, fastidiosi personaggi, nelle mani del potere del denaro (la finanza), non sapendo cos’è la politica (se lo sanno fanno di tutto per imbrattarla), giocano con il fuoco, mettendo a rischio non solo le sue istituzioni, ma il suo futuro.
È così che da Paese di Santi, artisti e navigatori si passa a Paese di venduti, miseri, rottamatori.
2. I nababbi, sempre più nababbi, sono strasazi dei miliardi di dollari accumulati in più grazie alla pandemia, ma non riescono a vomitare ed è questo che li rende più affamati e un po’ più attaccati al denaro. Parlando dell’Italia i 40 miliardari nostrani hanno accumulato 20 miliardi di euro in più nel periodo Gennaio- Settembre dello scorso anno. Nel mondo, poveretti, appena 1.800 miliardi in più durante la pandemia sono finiti nelle tasche dei 651 nababbi, che vede primeggiare il proprietario di Amazon, signor Jeff Bezos (solo 70 miliardi di dollari in più che lo portano a sedere su un patrimonio di 185 miliardi di dollari). È il signor che, sapendo che la Terra ha sempre meno da offrire, sta pensando di emigrare, non sulla Luna o su Marte, ma su Urano!
In compagnia di questo signore ci sono altri 4 individui che valgono più di 100 miliardi di dollari, altri venti dei 651 miliardari che compongono la lista, posseggono più di 50 miliardi.
Poi ci sono altri, e fra questi, anche i nuovi arrivati nel club dei nababbi, soprattutto cinesi che hanno accresciuto le loro fortune di 569 miliardi di dollari, secondi solo agli americani.
Un quadro desolante quello di un mondo che vede la forbice delle disuguaglianze allargarsi sempre più con i nababbi in fuga su Urano e altri pianeti!
3. Ci sarebbe da parlare dei problemi dei problemi di questo nostro Molise, la questione sanità, anche alla luce del documento del Commissario ad acta, inviato a ben 25 destinatari, compreso il sindaco di Larino che di recente ha proposto il Vietri come puntoaggiuntivo di consegna del vaccino. Non avendo capito il perchè di questo documento ora e quali le ragioni, per il momento soprassiedo e rimando a una nuova occasione,
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