FORUM PER LA DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA DI QUALITA’ DEL MOLISE
La nostra proposta, per uscire dal pantano
E’ necessario che una delegazione unitaria di tutti i Comitati accompagnata da
tutti i Parlamentari ed i Consiglieri regionali che hanno a cuore la sorte dei
Molisani, e con la presenza dei Sindaci, si rechi a Roma per perorare la causa
della Sanità Molisana. La grave situazione in cui si è venuta a trovare la
Sanità molisana in questa fase della pandemia di Covid19, ormai evidente sotto
gli occhi di tutti, deriva da due fattori principali: 1) A scelte sbagliate
nell’impegno alla lotta della virosi; 2) Al debito sanitario che strangola da 13
anni la Sanità Molisana. Le scelte sbagliate sono state prese in maniera, solo
apparentemente, illogica perché non si è voluto tener conto di quanto si era
verificato nella prima fase della pandemia allorché, impreparati, si erano
aperti gli Ospedali per acuti con le loro rianimazione ai malati covid e non
covid. L’errore, all’epoca credo inevitabile, aveva determinato gravi danni per
gli uni, che hanno pagato con la loro vita la impreparazione alla pandemia e per
gli altri, perché non hanno avuto più la possibilità di essere curati negli
Ospedali generali pubblici per le loro gravi patologie spesso mortali. In
previsione della seconda ondata della pandemia, prevista per l’autunno, il
Governo nazionale aveva emanato, per decreto, disposizioni perché non avvenisse
più la errata mescolanza nelle stesse strutture ospedaliere di patologie covid e
non covid, dedicando Ospedali alla sola cura della pandemia e Ospedali dove
potessero essere curate tutte le altre patologie. Qui nel Molise, Regione
doppiamente commissariata, da un Commissario esterno per il rientro dal debito
sanitario e da uno interno, nella figura del Presidente della Giunta regionale,
quale Commissario all’Unità di crisi per l’emergenza al corona virus Covid 19, a
seguito dello scontro tra le due autorità commissariali si è potuto verificare
l’errore di stabilire che l’Ospedale Cardarelli di Campobasso ( Hub per le
patologie tempo dipendenti) divenisse contemporaneamente ospedale anche per i
malati infettati dal corona virus. Le cose sono andate nel seguente modo: Il
Commissario ad acta, gen. Angelo Giustini, al quale per legge spettava il
compito di formulare il piano ospedaliero in previsione delle seconda ondata
autunnale della pandemia, prevedibile e prevista, aveva individuato, in accordo
con il Consiglio Regionale e con la quasi totalità dei Sindaci molisani,
nell’Ospedale Vietri di Larino, parzialmente dismesso perché trasformato in
Ospedale di Comunità, l’unico centro interregionale per malattie infettive
dedicato, quindi alla patologia pandemica. Il Commissario all’Unità di crisi, il
Presidente Donato Toma, assieme alla Dirigenza ASReM (avv. Florenzano e dott.ssa
Scarfato), aveva presentato un secondo piano ospedaliero pandemico nel quale era
previsto che l’Ospedale Cardarelli di Campobasso divenisse centro per il
ricovero dei pazienti covid e non covid ripetendo l’errore della prima ondata
della pandemia. Tale scelta, che fosse sbagliata oggi è sotto gli occhi di
tutti, include il corollario che nella eventualità che fossero saturati i posti
letto di rianimazione e degenza nel “Cardarelli” i pazienti covid dovessero
essere ricoverati all’Ospedale Veneziale di Isernia e nel San Timoteo di
Termoli, inibendo, di fatto, il ricovero dei pazienti non covid negli Ospedali
pubblici. Ma come è stato possibile che la scelta tra le due proposte sia caduta
sulla seconda, nonostante il fatto che fosse errata era stato ampiamente
previsto? Due elementi nuovi hanno consentito lo scempio: 1) Il primo è dipeso
da una circolare esplicativa del Decreto che prevedeva Ospedali covid, almeno
uno per Regione: di fatto contraddiceva il decreto stesso prevedendo strutture
miste; 2) Il secondo è stato originato dal fatto che la sub commissaria, cioè la
vice del Commissario Giustini, la dottoressa Ida Grossi, all’insaputa di tutti,
ha firmato certi il progetto Toma ASReM, (validandolo?). Non sappiamo con
certezza se l’input sia partito dal Governo centrale, vale a dire dalla
Presidenza del Consiglio (e quindi dal Commissario nazionale Covid: ARCURI), o
dal Ministero della Sanità, cioè dalla Segreteria del Ministro Speranza (il cui
capo è il dottor Goffredo Zaccardi che conosce il Molise e i molisani influenti
perché ha presieduto il TAR Molise per molti anni), ovvero se sia partito dalla
Regione Molise che ha sfruttato le conoscenze ministeriali: in questo caso la
responsabilità ricadrebbe sulle segreterie locali dei partiti di governo e sulla
delegazione parlamentare(?), che avrebbero agito attraverso gli influenti
funzionari del Ministero della Sanità (come ad esempio il molto discusso Dottor
Urbani che ha firmato la circolare esplicativa che contraddice il Decreto
sull’Ospedale solo covid regionale e che è notoriamente politicamente legato
alla attuale responsabile per la sanità della segreteria nazionale del PD la ex
ministra della Sanità, per la quota Alfano, nei Governi Renzi e Gentiloni: la
Signora Lorenzin ). A questo punto entra in campo il secondo fattore: Il debito
sanitario della Regione Molise, presupposto per un nuovo Piano Sanitario che
ripristini il sitema sanitario pubblico in Molise. Questo maledetto debito è il
grimaldello usato per rompere e ridurre all’osso la Sanità pubblica molisana
allo scopo di far crescere di molto quella privata accreditata. Si è cominciato
a formare all’epoca della Giunta Regionale guidata da DI STASI la quale attribuì
alla neo atterrata in Molise Università Cattolica ed alla Irccs Neuromed
particolari vantaggi economici (come il pagamento a piè di lista) riducendo il
finanziamento alle strutture pubbliche. Questi vantaggi economici al privato e
la progressiva riduzione dei finanziamenti nazionali alla Sanità hanno fatto il
resto. Con il Governatore IORIO e successivamente con il Governatore FRATTURA il
debito è andato aumentando, nonostante che nel tentativo di risanarlo, la Sanità
pubblica regionale sia stata progressivamente depotenziata, con l’aggravante che
sia l’uno che l’altro dei Governatori erano stati nominati Commissario ad acta
per il rientro dal debito sanitario ed a loro erano stati affiancati dai
Ministeri della Economia e della Sanità alcuni vice Commissari, nelle persone di
Funzionari ministeriali. Sia Iorio che Frattura avevano acceso dei mutui
trentennali, il primo di 50 milioni ed il secondo addirittura di 250 milioni di
euro che graveranno per molti anni sulle spalle dei molisani. Una buona fetta di
questi soldi sono stati versati alla Sanità privata accreditata. Malgrado il
Governatore Frattura e la sua Giunta si vantassero di aver sconfitto il debito
sanitario, al suo abbandono vi era ancora un debito palese di 27 milioni, pari
ai denari versati alle strutture sanitarie private per saldare, anticipando di
molto, il pagamento dell’ultrabudget regionale e quello più gravoso
extraregionale. Alla nuova tornata elettorale i poteri forti molisani hanno
portato alla presidenza della Regione il professor Toma, ottimo commercialista e
docente di Ragioneria, ma lontano dalla politica, se non per qualche incarico
assessorile nei Comuni in deficit di bilancio. La scelta appare incomprensibile
ai più, che in seguito, però, capiranno. Di solito il Governatore della Regione
in fase di rientro dal debito viene nominato Commissario ad acta con il compito
di portare in pareggio il bilancio, cosa peraltro impossibile a tutti. Però un
bilancio se non si può risanare si potrà almeno aggiustare tecnicamente ,come
pare essere avvenuto. Il nuovo corso della politica nazionale, accogliendo la
tesi che tra la carica di Governatore e quella contemporanea di Commissario ad
acta vi siano palesi conflitti di interesse, nomina un Commissario ad acta
esterno nella persona del Generale Medico della Guardia di Finanza in congedo,
dottor Angelo Giustini al quale affianca, come Vicecommissaria, la dottoressa
Ida Grossi, ai quali affida in primis il compito di portare a pareggio il
bilancio e di applicare il POS elaborato dal Commissario Frattura. Quel POS,
malgrado la sua illogicità e inapplicabilità era stato fatto approvare dal PD
regionale con una legge nazionale del Governo Gentiloni. Noi del Forum non siamo
certo favorevoli per principio ad un commissariamento della Sanità regionale ma
in assenza di alternative,propendiamo per un Commissario esterno. La ragione di
questa nostra propensione sta proprio nelle certezza che un Commissario
Governatore riesce a coprire tecnicamente i buchi di bilancio. Infatti il
Commissario Giustini, al quale era stato richiesto di chiarire quale fosse
l’esatta misura del debito sanitario molisano e le cause dello stesso, essendo
la precisa conoscenza di questa da parte sua il presupposto per la sua
eliminazione, mette in evidenza che lo stesso supera i cento milioni e lascia
intendere che, scavando ancora, potrebbe risultare essere più alto. Sul come sia
stato nascosto evidenzia che oltre ad essere state portate come entrate poste o
solo promesse o condizionate a particolari risultati mai raggiunti, vi erano
anche delle responsabilità contabili. Negli anni passati, ma anche di recente,
le entrate finalizzate alla Sanità (come il surplus sulla Irpef regionale
imposto ai molisani a causa del debito) non erano state utilizzate per ridurre
il deficit ma erano state dirottate sul pagamento delle rate dei mutui contratti
per uscire dal debito stesso.Della cosa era stata informata la Corte dei Conti.
E’ evidente che a questo punto il Commissario esterno da usurpatore è divenuto
acerrimo nemico. Noi del Forum ci aspettavamo molto di più dalla attività del
Commissario ma abbiamo apprezzato, oltre alla sua attività sulla quantità del
debito sanitario e delle sue cause, altre quattro sue prese di posizione: 1)
L’aver chiesto al Governo, attraverso il Tavolo Tecnico, e accogliendo la nostra
richiesta, l’azzeramento del debito sanitario molisano attraverso un decreto
legge analogo a quello emanato per la regione Calabria; 2) L’aver preparato,
superando molte difficoltà, un piano ospedaliero pandemico corretto basato sulla
riapertura dell’Ospedale Vietri di Larino; 3) L’aver imposto alla Sanità privata
accreditata un nuovo capitolato che applicando correttamente la legge escludeva
l’extrabudget; 4) Pur avendo firmato (riferisce obbligato dal Governo nazionale)
il piano ospedaliero preparato da altri, accortosi dei gravi danni da esso
derivati alla Sanità molisana, verificati prima attraverso i NAS da lui inviati
e successivamente riscontrati direttamente, non ha esitato a denunziarli al
Governo centrale al quale deve rispondere. E’ chiaro a questo punto del perché
il Commissario Giustini subisca gli attacchi delle Segreterie dei partiti in
Regione e di quei movimenti che, incosapevolmente(?), fanno loro da sponda,
(come quando hanno rotto l’unità dei Comitati faticosamente raggiunta,
incentrata proprio sul debito sanitario come strumento per distruggere la Sanità
pubblica).Giustini viene accusato di aver prodotto il debito e se ne chiede,
spesse volte la defenestrazione, per sostituirlo con il Governatore Toma. Il PD
regionale, nel prendere posizione sulla gravità della situazione sanitaria
regionale non accenna minimamente al debito sanitario come causa prima della sua
origine. Lo stesso fanno anche i fiancheggiatori di Iorio il quale, da medico
competente, ha perorato la causa del Vietri di Larino, non accennando mai al
debito sanitario. Sia Iorio, che il PD con Frattura, sono stati i continuatori
del debito e quindi delle sue conseguenze, foraggiando di fatto la Sanità
Privata accreditata, applicando, contemporaneamente, la linea politica
iperliberista dei Governi nazionali e delle lobbies locali. Ciò chiarisce anche
perché vi è il continuum tra la gestione Toma e quella Frattura, dimostrata
dalla conferma da parte del primo di tutti i funzionari esterni al personale
regionale -modalità giuridicamente discutibile- nominati dal secondo. Sia Toma
che Frattura, e prima anche Iorio, hanno avuto lo stesso sponsor regionale. Per
voltare pagina , e non solo sulla politica sanitaria a difesa dal corona virus,
è necessario che il Governo nazionale in carica sposi la causa dei molisani così
come prospettata dal Commissario Giustini e condivisa dal Consiglio Regionale e
da tanti Sindaci del Molise per quanto riguarda l’Ospedale covid, ma anche sulla
questione del debito sanitario come chiesto da gran parte della popolazione
molisana.
Tenuto presente, però, che il Governo nazionale è composto dal PD che da anni
sta conducendo una politica iperliberista anche nei confronti della Sanità, dal
Movimento 5 Stelle che non si è mai espresso chiaramente su quale sia la sua
linea in merito ( ad eccezione della temporanea Ministra Grillo che aveva messo
sullo stesso piano la Sanità pubblica e quella privata accreditata), e da LEU
che finora solo a parole si è dichiarato, attraverso il Ministro Speranza,
disponibile verso la Sanità pubblica non chiarendo se la intende come colei che
lo ha preceduto, sarà difficile tornare indietro se non c’è una volontà comune.
Siamo preoccupati per il non univoco atteggiamento dei 5 Stelle molisani, che
nonostante abbiano un vice Ministro della Sanità non agiscono all’unisono. Tra i
parlamentari non parlano allo stesso modo il deputato Federico e la deputata
Testamento. La seconda schierata decisamente sul rilancio della Sanità pubblica,
il primo invece indeciso su tutto. La deputata Occhionero eletta con Leu e
approdata ad Italia Viva, con la deputata di Forza Italia Tartaglione, eletta in
Puglia, tifano a favore della Sanità privata. La pattuglia dei Consiglieri
regionali 5 Stelle mentre si schiera a favore della riapertura dell’Ospedale di
Larino tace sul debito sanitario e non si pronunzia sulle posizioni espresse dal
Commissario Giustini.
Carissimo Pasquale, il solo fatto che hai sviluppata una disamina puntuale ed articolata su questo tema "DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA DI QUALITA’" (nel Molise), io lo metto tra parentesi perchè purtroppo il tema è anche nazionale, ti rende il merito di riconoscenza non solo mio ma di chiunque legga questo articolo, fosse anche il primo (in ordine di gravità) responsabile di questo sfacelo.
RispondiEliminaUno sfacelo, che come tu giustamente dici, è insanabile fin quando non sarà sanato il debito sanitario di questa regione che, aimè, noi cittadini paghiamo e ripaghiamo a caro prezzo.
Una cosa che non sapevo e ancor più mi ha fatto piacere impararlo, è qesto: " ....Si è cominciato a formare all’epoca della Giunta Regionale guidata da DI STASI la quale attribuì alla neo atterrata in Molise Università Cattolica ed alla Irccs Neuromed particolari vantaggi economici (come il pagamento a piè di lista) riducendo il finanziamento alle strutture pubbliche. Questi vantaggi economici al privato ..."
Questo mi era sfuggito e non è una cosa da poco visto il mio trascorso politico. Ero sicuro che tutto fosse iniziato con IORIO e poi concordo con tutto il resto.
Personalmente, lo ribadisco ogni volta, non sono d'accordo con la riforma che ha attribuito la competenza regionale sulla sanità e non sono d'accordo che ci possa essere solo la Sanità Pubblica altrimenti saremmo veramente massacrati dalla carenza ed inefficienza. Non sono d'accordo sul concetto di "Azienda Sanitaria" perchè a questo punto la qualità va a ramengo.
Allora ecco che senza volerti fare un torto sono arrivato al punto di provare noia per tutti i comitati/forum che tirano la coperta, troppo corta, un po di qua ed un po' di là rendendola sempre più strimenzita.
Mi perdonerai Pasquale ma la mia domanda è : perchè i cittadini che pure hanno espresso una delega con il proprio voto, anzichè continuare a chiedere conto al delegato che hanno votato, si distraggono a formare movimenti e cortei autonomi? Perchè i Sindaci che di fatto sono commissari di protezione civile sul proprio territorio non mettono mano a delibere di denuncia della precarietà in cui vengono lasciati dai potenti Commissari ad acta che tra le altre negatività fanno crescere sempre più quel maledetto debito?
Oggi invece ho plaudito con piacere ad una azione che ha fatto un consigliere regionale che io non conosco (nel senso che non ci ho mai parlato), Andrea Greco.
E' andato nell'ospedale Vietri ed ha pubblicato un video mostrando a tutto il mondo gli interni di un ospedale chiuso, interdetto alla stampa, ai visitatori ma è addirittura illuminato e riscaldato quotidianamente però chiuso e non ritenuto utile come Ospedale COVID.
Ebbene io sapevo che il Vietri era chiuso ma non potevo immaginare che venisse tenuto illuminato e riscaldato. Mi auguro che prima di andare a Roma, i sindaci e i comitati vadano ad "assediare" il palazzo della giunta regionale dove sono tutti responsabili, persino gli uscieri; idem il commissario Giustini.
La mia risposta a questa tua, caro Carmine, è, anche se solo in parte, nel mio articolo pubblicato qualche ora fa su questo blog e da me diffuso- Soprattutto il filmato da te citato che mette in luce quello che arriva dopo lo sparo e applaude, solo per concentrare intorno a sé attenzione. Comunque una buona occasione per far ripartire il discorso e vedere come portarlo fino in fondo. Non conoscono l'abc della politica , così, fanno solo danni. il greco capogruppo del suo movimento alla Regione ha scoperto tutto ora. Che strano!
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