31 dicembre 2020-lettera di Gaspero Di Lisa
Agli Associati.
Questo anno bisestile, giunto alle sue ultime ore, si farà
ricordare per le tante indesiderate restrizioni, imperativamente imposte alle
nostre consuetudini e stili di vita. L’ampio campionario delle richiamate
privazioni si protrarrà (per effetto dell’ultimo decreto del Governo) fino alla
Befana, che - a sua volta – arriverà con ritualità inusuali. Viene naturale e
spontaneo, pertanto, lamentarsi del vissuto disagio e, a compensazione delle
sofferenze patite, saccheggiare il vocabolario, per congedare il 2020 in malo
modo, mentre riserveremo dolci parole di benvenuto al 2021! Ripetiamo la storia
di sempre: attribuiamo alle stelle la colpa di quanto avviene sulla Terra! Siamo
certi della colpevolezza delle congiunture temporali e della innocenza
dell’uomo, che di esse è soggetto, artefice e protagonista? Quanto è accaduto:
ci è stato mandato da Giove o è effetto di nostri comportamenti? La mente di
riporta reminiscenze di letture omeriche, narranti la situazione critica, in cui
versava l’esercito greco sotto le mura di Troia, per le morti causate dalla
peste. Allora fu interrogato l’indovino Calcante, che così sentenziò: la colpa
era “… dell’oltraggio che al sacerdote (Crise) fè poc’anzi Atride…”! Anche noi
dobbiamo interrogare un indovino sulla causa dei nostri mali? O è sufficiente
ammettere che la colpa è nostra, perché abbiamo oltraggiato aria e acqua, terra
e mare, ambiente e natura, considerati elementi ininfluenti per la nostra vita,
illimitatamente capaci di soddisfare ogni nostra bisogno o desiderio? Se siamo
causa di molti mali, prepariamoci a subirne gli effetti: saremo le prime vittime
di azioni avventate e irresponsabili, in quanto vettori e destinatari dei virus,
con la capacità di globalizzare le epidemie, rendendole pandemiche. Per queste
amare considerazioni (che non devono tradursi in pessimistiche previsioni di
stati di irrimediabilità e irreversibilità), giunti alle porte del Nuovo Anno,
col sincero desiderio di farci gli auguri (non verbali e rituali a cui molte
volte non riusciamo a rinunciare) di prospettive nuove, di visioni innovative
della economia, dello sviluppo, della politica e del perseguimento di mete di
autentica e peculiare sviluppo e crescita civile, dobbiamo pensare e sperare in
una “ripresa” (coi fondi a debito che pagheranno i nostri figli e nipoti) non
delle abusate e “malsane” vie dello sfruttamento delle risorse disponibili,
quanto - piuttosto - della utilizzazione oculata e della salvaguardia avveduta
di esse, in quanto del territorio e delle sue risorse siamo usufruttuari, “ ci
sono state date in uso”, e abbiamo il dovere di riconsegnarle alle generazioni
future migliorate, per consentire ad esse la crescita e il benessere, oggi messo
in forse. Ognuno si impegni a proporre e praticare sentieri e strade nuove
lastricate, non delle buone intensioni di circostanza, ma progettate secondo le
norme garantiste di quel bene comune, che si traduce in bando alle
prevaricazioni, alle illegalità e agli egoismi dei più forti, ecc. La priorità
delle esigenze di tutti sia la luce del cammino e ognuno - con tale spirito -
faccia la sua parte, per quanto di competenza personale! consapevole delle
responsabilità e relazioni sociali, che appartengono al livello di civiltà
conquistato, ma richiedono un graduale e continuo avanzamento, per la crescita
sociale ordinata, organica, armoniosa, integrale, pacifica e democratica.
Auguriamoci – quindi, e non solo a parole – un anno rinnovato e ristrutturato
secondo i canoni della democrazia, della solidarietà e della sussidiarietà,
secondo scienza e coscienza, in quanto criteri ottimali per la sostenibilità e
il benessere dell’uomo. Queste modalità favoriranno la prevalenza
dell’intelligenza sulla furbizia, della rettitudine sulla slealtà, dell’onestà
sulla corruzione, della lealtà sulla infingardaggine. E’ una utopia? Certamente
sì, se pensiamo di raggiungere mete nuove continuando a percorrere strade
vecchie, che si sono rivelate incapaci di evitare e superare le ricorrenti crisi
e garantire la continuità del perseguimento di mete di autentico sviluppo. E la
ripresa sia non il ritorno a vecchie abitudini, ma ricerca di vie nuove.
Auguri*. Gaspero Di Lisa *Con gli auguri per il 2021 ti giungano anche i più
affettuosi saluti estensibili ai tuoi cari. ASSOCIAZIONE EX CONSIGLIERI
REGIONALI DEL MOLISE Via F.Colitto n.7/11 – 86100 Campobasso Tel. 0874 424227/61
– e mail: associazione.exconsiglieri@mail.regione.molise.it=
Carissimo Pasquale, tanti auguri. D’accordo con te: costruire una società virtuosa con le vecchie e pessime abitudini non è cosa. Nè l’uomo nuovo come il fungo spunta dalla sera al mattino, è una lenta,creativa, coerente e faticosa conquista d’ogni giorno.Un abbraccio
RispondiEliminaNon a caso siamo diventati i fanatici della goccia cinese e, con passione, continuiamo a svolere questo importante ruolo, che, come si sa, vuole il suo tempo e non quello imposto dal neoliberismo che sa di depredazione e di distruzione. Buon Anno Nuovo
EliminaPerdonate l'intrusione da non associato e semplice cittadino di questa terra comune. L'amicizia, la stima e la condivisione che mi lega a te Pasquale mi ha spinto a commentare questa tua bella lettera e ben mi rendo conto che approfitto così (come fossi un qualsiasi satellite responsabile delle sorti non indovinate del nostro pianeta), approfitto, attraverso te Pasquale Di Lena, per salutare tutti i membri dell'Associazione Ex Consiglieri Regionali del Molise, nonchè l'esimio Presidente Gasparo Di Lisa che quest'anno non ho potuto disturbare per farlo intervenire in qualche convegno. Lo farò quanto prima, sì questo vuole essere il mio augurio per tutti, ovvero di poter tornare quanto prima a dibattere "in presenza" come si dice di questi tempi.
RispondiEliminaTornando al tuo augurio caro Pasquale "... ripresa sia nel cercare vie nuove", aggiungo, e così sia! Mi permetto però di chiamare a raduno tutti quelli che nella politica di questa Regione abbiano influito o no, che mi conoscano o no, per chiedergli di spronare i più giovani a marciare spediti su quelle vie che forse qualche volta gli sono state sbarrate e tutti insieme trovare la collaborazione per costruire esempi da dare agli "indovini" che oggi siedono nei posti di comando e non trovano la "via".
Buon Anno a tutti con viva cordialità. Chi volesse sapere dove fare il raduno faccia riferimento al buon Pasquale Di Lena, che abbraccio e gli chiedo perdono per le mie pretese.
Carmine Lucarelli