Ai Signori Sindaci della Regione Molise
Il Forum si rivolge a Voi nella vostra qualità di Primi Ufficiali Sanitari dei Vostri Comuni e quindi responsabili anche della salute dei vostri amministrati.
Mentre la
legge 833 del1978 Vi conferisce, attraverso la Conferenza dei Sindaci
[…funzioni generali di indirizzo e verifica assicurando l’effettiva
partecipazione di tutti i Comuni del territorio di rifermento…] […..
formulando proposte di indirizzo per la programmazione delle ASL e della
Regione…] ,
in
occasione della programmazione per la difesa sanitaria dalla seconda ondata
della pandemia covid 19 è stata disattesa completamente la proposta di 134 di
Voi , concordante con quella del Consiglio Regionale, di creare nel parzialmente
dismesso Ospedale Vietri di Larino, un Ospedale dedicato esclusivamente alle
cure per i malati colpiti dalla pandemia. Questa programmazione avrebbe evitato
le conseguenze della prima ondata della pandemia:le mancate cure ai pazienti con altre patologie, e le gravi
ricadute che ne derivano.
In questa
seconda ondata le cose sono rimaste immutate come è sotto gli occhi di tutti.
Oggi il
nuovo Decreto del Primo Ministro vi
chiama in causa e riconoscendoVi la qualifica di primi responsabili della politica
sanitaria del vostro Comune Vi attribuisce gran parte delle responsabilità
(anche civili e legali) della chiusura di piazze, esercizi commerciali e scuole
in base al numero dei contagi e della loro gravità.
Non vi
viene data, tuttavia, la possibilità di incidere sulle scelte di prevenzione e
cura che spettano alla Regione la quale
ha ignorato e forse ignora le vostre proposte.
A Voi
quindi inviamo un documento con il quale formuliamo proposte
per affrontare in maniera corretta l’emergenza covid 19 nella nostra Regione.
Possono sembrare proposte ovvie, ma in realtà cercano di sanare tutte quelle
deficienze organizzative e strutturali che non attuate nei giusti tempi hanno
ridotto la Sanità pubblica regionale alle condizioni attuali.
PROPOSTA FORUM PER EMERGENZA COVID
Proprio in
questo momento di pandemia occorre una medicina territoriale capace di dare
risposte senza la necessità di ricorrere alle strutture ospedaliere.
Se è vero
che il 97% dei pazienti positivi risulta essere asintomatica o
paucisintomatica, una buona medicina territoriale eviterebbe l’intasamento
delle strutture ospedaliere.
Pertanto
occorre:
1) organizzare subito squadre Sanitarie efficienti che valutino e
monitorizzino sul territorio questi pazienti. Fornirle di una diagnostica per
immagini e laboratoristica differente da quella delle strutture ospedaliere ed
in grado di permettere di fare diagnosi e monitorizzare a domicilio
l’evoluzione dei quadri clinici. Queste unità dovrebbero essere in stretto
contatto con gli specialisti di malattie infettive per i protocolli terapeutici
che sembrano modificarsi rapidamente nel tempo in assenza di chiari farmaci
antivirali efficaci;
2) rinforzare le strutture dei Pronto
Soccorsi. Attualmente ci sono enormi difficoltà di gestione per la carenza di
capitale umano e, vista l’età media dei dirigenti medici, c’è un reale rischio
di chiusura di queste strutture.In periodo covid i Pronto Soccorsi devono
evitare che si inquinino gli ospedali e nello stesso tempo devono continuare a
dare le risposte per l’emergenza- urgenza per tutte le altre patologie del
territorio. Un buon funzionamento dei Pronto Soccorsi permette agli ospedali di
continuare a trattare le patologie abituali del territorio e evita di dover
bloccare l’assistenza per tutte le altre patologie come è successo nella prima
fase della pandemia.;
3) dedicare
una struttura ai pazienti pazienti covid 19 positivi differente da
quella degli ospedali attuali. Il recupero della struttura di Larino,
permetterebbe di ottenere in tempi brevi questo risultato. Oltre al trattamento
degli acuti covid potrebbe prevedere ambienti per eventuali quarantene che non
possano essere gestite a domicilio e la riabilitazione dei pazienti in fase
post acuzie.
Per
ciò che attiene al personale si potrebbe ipotizzare, in
rapporto alle diverse fasi della pandemia, il trasferimento periodico dagli
altri ospedali, di personale medico, infermieristico ed ausiliare in modo da
dare supporto a quello presente nella struttura di Larino.
Il problema
più grande è rappresentato sicuramente dalla carenza di capitale umano. In
assenza di una svolta decisiva con un ripristino e rafforzamento degli
organici, né la medicina territoriale, né la medicina ospedaliera potrà
riacquistare efficienza e qualità.
Se davvero
si vuole rispondere in maniera efficace a questa pandemia ed alle probabili
pandemie future, si devono attuare queste linee di intervento.
Caro Pasquale come sempre puntuale. Spero che i Sindaci raccolgano l’ Appello
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