i Penziere (6)
1. Aprire il museo Frentano, possibilmente con i reperti ritrovati a Larino oggi esposti al museo di Campobasso, vuol dire recuperare Villa Zappone, una dimora magica che ha tutto per incantare il visitatore. Serve solo promuovere, comunicare e gestire questo centro di grande cultura e, con esso, quel recupero incompiuto che è l’Anfiteatro romano del 300 d.C., attaccato alla villa.
A proposito di recupero di un patrimonio artistico c’è anche quello delle due chiese del centro storico, chiuse da lungo tempo: la Chiesa della Madonna e quella di Santo Stefano.
Sono solo due dei tanti simboli dell’arte di una città che perde colpi ogni giorno e di una comunità che ha bisogno di risollevarsi dopo l’abbandono del centro storico della capitale del popolo frentano.
Simboli che servono per ricostruire comunità e memoria, e, far vivere l’identità e, con essa, la voglia di tornare ad essere, come nel passato, un punto di riferimento per il circondario e l’intero Molise. Un patrimonio solo da organizzare, comunicare e valorizzare per uno dei turismi più esclusivi, quello legato all’offerta culturale, che comprende gli amanti di un territorio, quello di Larino e del suo circondario, che ha arte, cultura, tradizioni, aria pulita, acqua potabile e cibo di qualità da offrire.
2 2. Sono, da sempre, un appassionato di ciclismo e, ieri, vigilia
della conclusione del tour de France, la cronometro che ha sconvolto la
classifica grazie al coraggio, alla forza, alla classe e alla testa di un campione
di 21 anni, lo sloveno 1Tadej Pogacar, che ha fatto l’impresa staccando tutti e
indossato insieme con la maglia gialla, anche quella di miglior giovane e
migliore scalatore, dopo la vittoria di tre tappe. Con lui altri giovani e
giovanissimi hanno dominato il tour, e, dalla ripresa delle corse, in Italia e
nel mondo, la gran parte delle corse e dei giri disputati.
Giovani e
giovanissimi che hanno mostrato di avere non solo classe, ma, anche e
soprattutto, il coraggio di tentare, di non aspettare.
Una conferma per me che, da qualche tempo vado dicendo che le nuove generazioni hanno qualcosa in più delle precedenti, ed è per questo che bisogna credere che saranno capaci di avviare oggi e realizzare domani la rinascita di un mondo inacidito dal denaro, dal profitto per il profitto, che sta depredando e distruggendo ogni risorsa, soprattutto quelle che servono per alimentare la vita nostra, dei nostri amici animali e delle piante. In pratica saranno i promotori di iniziative che servono a ricomporre il rapporto, rotto da tempo, con la natura, il clima. Non a caso, a mobilitare milioni di persone di ogni parte del mondo ci ha pensato una bambina dal bel nome, Greta!
2. 3. Il Covid-19 ha, in questo senso, solo aperto una finestra dando la possibilità a molti di vedere fuori, vicino o lontano, la bellezza di un paesaggio; la nascita e il tramonto del sole; la luna, nolo piena, ma che cresce e che cala; le stelle come ricami di una coperta scura. Vedere una poiana che plana, rondini che s’intrecciano senza toccarsi al pari dei pipistrelli; passerotti saltellare; farfalle volare; libellule e lucciole, ancora impaurite, tornare. Manca la biodiversità persa e lo si può notare viaggiando in macchina con il vetro che è sempre pulito. Non c’è bisogno di tergicristallo e neanche di fermarsi al primo distributore per lavarlo degli insetti che si sono appiccicati. Non ci siamo resi conto del “progresso”, della “modernità”, cioè di modo di vivere la morte della biodiversità!
4. 4. “Ho costruito
un sistema di armi nucleari che nessuno aveva mai costruito prima in questo
Paese”, avrebbe detto Trump. “Abbiamo roba che non hai mai visto e di cui non
hai mai sentito parlare. Abbiamo roba che Putin e Xi Jinping si sognano. Quello
che abbiamo è incredibile”.
Non è solo la follia di un uomo che ha nelle sue mani
l’impero, ma degli uomini che si affidano a un uomo, questo sì incredibile, che
si diverte a giocare a chi ha più armi nucleari!
Basterebbe questo per dire che il mondo è in cattive mani,
non solo del presidente dell’impero, ma
di un ristretto numero di personaggi incredibili, che vivono solo per accumulare
denaro. Questa loro mania sta distruggendo il mondo e, con esso, la loro stessa
speranza di poter comprare l’eternità.
Non sanno che l’unica possibilità che hanno è quella di far
scrivere sulla propria tomba dopo il nome ed il cognome, la data di nascita e
di morte “Il più ricco di questo cimitero”. Non sanno che la morte non c’è
bisogno di comprarla, è gratis al pari dell’eternità.
4. 5. Non si sente
parlare di agricoltura, di spreco alimentare, di emissioni di metano dagli
allevamenti intensivi, di una corretta alimentazione all’insegna della sobrietà
e della prevalenza di cereali e vegetali e, intanto , le emissioni di CO2
aumentano con le conseguenze che registriamo tutti, l’innalzamento della
temperatura, e del riscaldamento globale.
Un silenzio che la dice tutta sulle scelte di un governo che,
con il rapporto Colao, pensa solo a strutture e infrastrutture, cioè altro sperpero
di territorio del poco rimasto e, con il referendum, a come dimezzare il
Parlamento, invece che a come dimezzare il riscaldamento globale, che mette
ancor più a rischio il nostro Paese, sia sotto ambientale che economico e sociale.
Parlare di agricoltura biologica, di allevamenti a misura
aziendale, di salvaguardia e tutela della fertilità del suolo, di stile
alimentare sempre più mediterraneo, cioè dei sistemi alimentari, vuol dire
ridurre l’apporto quel 37%, di tutte le emissioni di gas serra. Un dato
drammatico che viene subito dopo le energie di origine fossile..
Anche, e soprattutto, per questa ragione, continuo a dire che
solo rimettendo al centro l’agricoltura, biologica o naturale - nelle mani dei
coltivatori e non delle macchine - è possibile avviare quel nuovo tipo di
sviluppo di cui ha bisogno l’umanità e, con
essa, la Terra sempre più depredata e distrutta da un sistema, il
neoliberismo, che ha un solo credo, il profitto per il profitto.
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