Larino il borgo più bello del Molise per la rivista americana Cosmopolitan
Cosmopolitan
è una rivista femminile edita da Hearst Corporation, che la pubblica negli Stati Uniti fin dal 1886. Cosmopolitan è un popolare mensile americano rivolto alle donne, che tratta argomenti relativi all'amore, alla sessualità, alla salute, alla carrier…
Nella rubricaLibera di viaggiare (nella tua regione): scopri i piccoli borghi sconosciuti e bellissimi regione per regione
Magari quest'anno sceglierai di viaggiare nella tua regione, per
conoscerla meglio e rispettare le regole (finché non tornerà la libera
circolazione tra regioni per piacere)! Per fortuna l'Italia è tutta bellissima
e questi sono i borghi più belli regione per regione.
I borghi più belli regione per regione
Per il Molise, grazie all’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Termoli e al suo presidente Remo Di Giandomenico, c’è
Larino
Una piccola
Roma, con il suo anfiteatro, i suo mosaici e i tanti reperti archeologi, l’ara
frentana e le sue epigrafi. Il centro storico è uno scrigno disegnato da
strette vie con rarissime scale, che portano al Palazzo Ducale, e, intorno al
suo chiostro, la fornita biblioteca e a un museo, che presentano splendidi
mosaici dell’epoca romana. Particolare anche la cattedrale di San Pardo e all’Assunta del 1319, è
considerata uno degli esempi più significativi dell’architettura religiosa dei
secoli XIII e XIV dell’Italia centrale. Per un tuffo nel passato.
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La città della cultura, dell’arte, dell’agricoltura e del cibo del Molise
Ha il gusto dei sogni questa antica capitale del popolo dei Frentani, che domina dall’alto del sue dolci colline olivetate il paesaggio, tutto molisano, segnato da monti e colli che mostrano la gran parte dei 136 paesi, colorato da boschi, minute campagne e l’azzurro di un mare che, dall’Abruzzo alla Puglia, ha al centro Termoli, con il suo antico borgo marinaro.
Deve alla transumana e alle antiche vie, i tratturi, la sua antica fama, e, quella recente, culla delle “Città dell’Olio con la nascita qui (1994) dell’Associazione nazionale, .agli olivi “Gentile di Larino” ed all’olio delicato, la fama recente di capitale dell’olio.
L’Olio “Gentile di Larino”, parte importante della Dop “Molise” evo, ha la caratteristica propria di questa varietà autoctona, la più diffusa nel Molise, e si presenta con il suo fruttato leggero, sapore delicato e ricca armonia, un insieme di caratteri organolettici che lo rendono unico in quanto a capacità di abbinamento a una varietà di piatti e di pietanze. Grazie ai suoi olivi che hanno imparato a riconoscere i venti, anche quelli che arrivano da lontano, tutti capaci di far nascere arcobaleni che incorniciano il mare Adriatico segnato dalle diomedee, le Isole Tremiti e non lontano il Gargano.
E’ quest’olio il filo conduttore di una cucina che racconta i vasti campi di grano, soprattutto quello dalle reste annerite, il grano duro “cappelli”, che qui dà la forma alle pagnotte di pane, alla pasta, soprattutto “cavatelli”; l’orto con le sue numerose varietà di verdure e la sua mitica “ciabbotta”, la padella che mette insieme e cuoce le verdure dell’orto estivo. Una cucina che più di altre racconta la Dieta Mediterranea, grazie anche al pesce messo a disposizione dei bravi pescatori termolesi.
Una piccola Roma, con il suo anfiteatro, i suo mosaici e i tanti reperti archeologi, l’ara frentana e le sue epigrafi. Un centro storico davvero bello e prezioso di arte e cultura, posizionato su un minuto colle, che scende lentamente verso una stretta valle che apre al Biferno, il fiume molisano per eccellenza che, poco sopra, dà vita a un lago artificiale, quello del Liscione.
Uno scrigno disegnato da strette vie con rarissime scale, che portano al Palazzo Ducale, sede del Municipio, e, intorno al suo chiostro, di sale adibite a una fornita biblioteca e a un museo, che insieme a reperti presenta splendidi mosaici dell’epoca romana.
Subito dopo il Palazzo Ducale, la piccola deliziosa Chiesa del ‘700 dedicata a San Francesco con un affresco del Gamba, famoso scultore molisano, e quadri di notevole fattura. A fianco un convento e di fronte alla facciata la viuzza che porta, non lontano, alla casa dov’è stato fondato, subito dopo la chiusura del Concilio di Trento (1563), il primo Seminario della Cristianità.
Un’antica torre che guarda da vicino la casa vescovile, un tempo sede della Diocesi, dove è allestita una mostra di arte sacra, tutta da visitare, A fianco la Cattedrale del 1313, stile gotico-romano, dal particolare rosone e splendido portale, dedicata al patrono San Pardo. Da qui la parte medioevale dell’antica capitale che scende e alla fine dell’incontro fra le due strade principali, un terrazzo che apre allo spettacolo della campagna, tutta verdeggiante di olivi.
Ogni mese una fiera e belle tradizioni, come quelle che si svolgono a Maggio in onore dei tre santi larinesi, primi martini della Cristianità, e del patrono San Pardo, con la sfilata di carri infiorati, tirati da buoi, che dura tre giorni, a ricordare la transumanza con le mandrie e i greggi che dalla Puglia si portano in montagna. A festeggiare il ritorno. Lungo i tratturi non lontani, la grande Fiera, quella secolare di Ottobre.
pasquale di lena
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