SIAMO ULIVI


Si è svolta ieri, nella sede romana della CIA- Agricoltori italiani, la cerimonia di premiazione del Concorso letterario dedicato alla valorizzazione dell’olivo e dell’olio che Pandolea, l’associazione delle Donne dell’Olio, ha voluto dedicare a Ranieri Filo Della Torre , un personaggio significativo del mondo dell’olivicoltura. 

Giorni fa sono stato informato dell’inserimento nell’antologia delle opere selezionate, pubblicata da AgraEditrice, con la mia poesia “Siamo Ulivi”.  Sono contento.

Pandolea è un’Associazione a me cara perché pensata a tavola con chi l’ha voluta, fondata e promossa, Loriana Abbruzzetti, da sempre la sua presidente. Agli inizi degli anni novanta nel pieno delle attività dell’Enoteca Italiana di Siena in occasione di una serata conviviale dedicata alla Regione Campania e ai suoi grandi vini. 

Dedico questa mia poesia ai patriarchi di Portocannone e agli appassionati olivicoltori di questa terra, in particolare quelli la vivono dal 1500 arrivati dall’Albania, che, nel corso dei secoli, li hanno saputo allevare e tramandare ai posteri. 

 SIAMO ULIVI 


Trapassano il tronco ancora possente di mille e più anni 

i suoi occhi scavati  dal tempo. 

Uno sguardo dolce ancor più di quelli degli altri patriarchi 

che a  Portocannone, nel mio Molise, applaudono 

i buoi vittoriosi ancora ansimanti e i carrieri festanti.


È la brezza marina la sua compagna

Ogni giorno essa arriva  dalle diomedee  non  lontane, 

le minute isole che guardano da vicino il Gargano. 


Sono i venti i  suoi  amici.

Non importa da dove vengono, se arrivano 

 dalla vicina pianura assolata, dalla Siberia o dall’Africa. 


Sono  il nostro domani– mi dice – la nostra vita, 

come di quella delle olive e dell’olio che doniamo

a voi uomini, ultimamente ingrati.

 Ci avete tradito

togliendoci la certezza che avevamo del tempo, 

il prezioso bene che l’ingordigia del denaro 

ruba ai giovani, al domani.


 Siamo ulivi 

nati per essere rami, chiome, non pali,

i testimoni del nostro grande mare.   


p. di lena

Commenti

  1. caro Pasquale, come forse ti ho già detto altre volte, in questi frangenti, se tu fossi Scarlett Johansson , per ringraziarti di questi versi ti bacerei sulla bocca

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    1. proverò a travestirmi. Un tuo bacio è un bacio irresistibile, ne sono certo. Hai tempo di venire il 3 marzo alle 16,00 alla sala della comunità per parlare di sogni? Buona serata

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  2. Quando si "celebra" l'agricoltura nei suoi aspetti letterari si fa certamente una ricostruzione e soprattutto costruzione di una cultura di vita e di progresso.
    Un progresso per lo più negato, però, da tanti "pali" che ostacolano le "ruote" di una comunità non solo locale ma mondiale, che non smette mai di sacrificarsi per la salvaguardia della natura e quindi della possibilità di vita.
    I tuoi scritti e la tua passione, caro Pasquale Di Lena, sono la "chioma" vigilante e promettente di una rinnovata cultura per una agricoltura amica, genuina e fiorente.
    Grazie!
    Carmine Lucarelli

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    1. Grazie Carmine. Il neoliberismo è riuscito a cancellare diecimila anni di storia e a provocare guai grossi all'attività che ci dona il cibo, la nostra prima e insostituibile energia.

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  3. Quanto è profondo il tuo amore per un albero sacro e vitale per noi Sanniti

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