L’Istituto Comprensivo di Palata celebra la “Festa dell’Albero” al Bosco S. Nazzario di Guardialfiera
Il 21 novembre: aggregazione, gioia e educazione ambientale
tra studenti di 8 Comuni della Circoscrizione
di Vincenzo Di Sabato
E proprio loro:
bimbi, alunni e adolescenti dell’Istituto Comprensivo di Palata, che non
sprecano i propri giorni in una bolla di vuoto, saranno qui il 21 novembre dalle
h. 9,30 - per la “Festa degli Alberi” - a celebrarne il culto, a far
fiorire sorrisi e a promuovere la rivoluzione del verde.
Questi ragazzi, che
non si rassegnano all’oscurità, arriveranno da Palata, Acquaviva CC,
Castelmauro, Tavenna, Lupara, Montefalcone, San Felice. Saliranno su nel Bosco
San Nazzario, a spaziare fra 800 ettari di quercioli, cerri, aceri, in una
euforia che affida alle nuvole una musica di foglie. A strabiliarsi di
fringuelli, tordi, merli che, tracciando geometria di voli, suscitano
tranquillità, benessere. Eccitano amicizia!
Guizzo geniale,
dunque, quello balzato e condiviso da Tamara Isler Dirigente Scolastico, da
Legambiente, dal Comando dei Carabinieri Forestali, dal Comune di Guardialfiera,
di Onorare, qui, l’Albero a un anno dal flagello che il 27 ottobre 2018 ha
abbattuto 14 milioni di abeti rossi sulle Dolomiti, affastellati lì come enormi
mucchi di stuzzicadenti. Onorarlo qui, dove giganteggia un Quercus
monumentale dalla circonferenza di 4 metri e mezzo a Campocarrino: quel
campicello eternato da Francesco Jovine sul quale egli coltivava la sua misera
vigna. E ancora altre tre querce imponenti svettano sul nostro territorio a
“Vallecupa”, e un’altra a “Fonte Cirella” nelle Camarde.
E con l’Albero,
assieme alle Auctoritas, con i giovani, anche noi vecchi saremo indotti a
istituire una sorta di “mutuo socccorso” plasmato sui valori del mondo
vegetale, sul rispetto della dignità civile, economica, sociale, ecologica
capace da garantire la sopravvivenza planetaria. Ma c’è bisogno degli alberi. E
piantiamoli dappertutto.
La città di
Campobasso ha già primeggiato a ottobre, realizzando un ciclo di ripopolamento
arboreo ponendo a dimora un gelso, un platano orientale, un acero ungherese, un
frassino e giovani faggi. E siccome la Natura quando è tradita e aggredita si
ribella, a Napoli cento lupi di metallo hanno “invaso” piazza Municipio. Per
inscenare in maniera allegorica la rivolta dell’Albero alle devastazioni
dell’uomo. E per offrire anche a noi, in maniera allegorica in questi giorni
ecologici d’autunno, momenti di raccoglimento sulla ribellione della natura
dalle devastazioni dell’uomo.
vincenzo di
sabato
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