I fondamenti dell'amore coniugale
Discettare
in generale sul concetto di amore e sul
suo modo di manifestarsi tra gli esseri umani non è cosa semplice soprattutto
perché il posto che viene dato a questo aspetto del sentire umano non è sempre
lo stesso nello spazio e nel tempo, avendo una natura culturale legata a forme
di carattere sociale, economico, politico, psicologico, simbolico miranti
prevalentemente a stabilire regole di comportamento a livello relazionale.
Se
si riflette con attenzione, il sentimento dell'amore è paradossale essendo per
molti allo stesso tempo assoluto e relativo, padroneggiato ed impenetrabile,
tenero e spesso crudele, libero e subordinato a regole.
Le
stesse religioni lo definiscono in modo diverso ed articolato, anche se tutte
gli assegnano un posto di grande rilievo per l'esistenza nella convinzione che
si tratti di un elemento irrinunciabile alla sua pienezza.
Quando
si affronta poi la relazione tra amore e sessualità si apre una serie immensa
di questioni sulle quali la complessità diventa sempre più intricata.
Della
pluralità di manifestazioni del sentimento dell'amore il mondo greco era
talmente certo che lo definiva con lemmi molto diversificati, come ad esempio
eros, photos, philia, agape, himeros, in relazione alle modalità con cui esso si
esprimeva.
Si
tratta di una ricchezza di sfumature lessicali inesistenti in altre lingue.
Poiché
l'amore rappresenta in ogni caso una delle esperienze più significative dell'esistenza,
è bene approfondirne la riflessione sugli aspetti più qualificanti giacché essa
ci aiuta a fissarne una rappresentazione personale ed a viverlo con
consapevolezza e maturazione cognitiva.
Ovviamente
il rapporto di amore tra le persone può avere diversi principi fondanti e modi
diversificati di essere vissuto.
Di
seguito focalizzeremo le nostre considerazioni su una delle sue forme
espressive che è quella coniugale la quale nasce con il sentimento della
compiacenza come attrazione per un'altra persona e si consolida con l'elemento
della benevolenza quale capacità di volere e fare il bene dell'altro.
La
riflessione crediamo abbia un suo
senso per chi crede nella famiglia come
struttura sociale e sul suo valore per la convivenza soprattutto in un momento
in cui la sua crisi presenta a nostro avviso aspetti molto preoccupanti.
Lo
faremo da un punto di vista cristiano nei cui principi ci riconosciamo ed
abbiamo fondato la stessa esperienza personale di amore di coppia e di
famiglia.
Il
primo aspetto, cioè l'attrazione, è legato alla sensibilità ed agli affetti,
fondati in genere sul fascino per la bellezza esteriore del corpo e poi per le
qualità interiori di chi ci seduce, mentre il secondo, ovvero la dolcezza, è
controllato dalla volontà e da scelte mature e dunque diventa l'elemento
costitutivo e fondante per la creazione di una peculiare comunione di vita e di
un progetto di esistenza condivisa.
L'innamoramento
di solito parte da sentimenti che tuttavia sono stati d'animo soggettivi e
talora vaghi come l'ammirazione ed il corteggiamento che possono originare
l'amore, ma non ne sono il fondamento essenziale che risiede invece nella
capacità di condividere principi e valori e nell'organizzare un progetto di
vita comune.
Sarebbe
un errore imperdonabile quello di pensare che un tale disegno possa avere la
sua dimensione chiave soltanto nella sfera affettiva e non anche nella capacità
e nella volontà reciproca di amarsi per condividere un'idea comune di esistenza
pur nell'autonomia e nella libertà di
ciascuno.
La
contrazione di un matrimonio tra due persone, allora, diventa una scelta matura
a nostro avviso solo quando la compiacenza diventa reciproca e riesce a
favorire la mutua benevolenza quale capacità di volere il bene dell'altro.
L'attrazione
fisica può anche venir meno, ma, se esiste la benevolenza e la si coltiva nel
corso degli anni, se si consapevoli che
la persona amata non si può avere, ma solo amare, è difficile che un progetto
di vita in comune possa venir meno.
Nella
storia dell'umanità il pensiero cristiano ha manifestato talora al riguardo anche
delle idee discutibili in qualche modo legate altresì alle concezioni del tempo
in cui venivano espresse, ma ha sicuramente avuto un ruolo importantissimo nel
valorizzare l'amore tra un uomo ed una donna edificandolo su un sacramento nel
cui rito la costruzione del matrimonio si fonda sulla richiesta di consapevolezza
del sentimento dell'amore reciproco, ma anche della concezione volontaristica
ed altruistica tipicamente cristiana appunto di decidere la condivisione
completa di un progetto specifico di esistenza al punto da impegnarsi al
rispetto reciproco ed alla fedeltà in tutto il corso della vita.
Tra
i documenti della chiesa cattolica che hanno affrontato il tema che stiamo
trattando ricordiamo soprattutto Gaudium et spes, Humanae vitae, Familiaris consortio.
Papa
Francesco in un'udienza generale del 14
febbraio 2014 si chiedeva : "Cosa
intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è
questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è
una relazione, allora è
una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si
costruisce come una casa. E la casa si costruisce
assieme, non da soli!"
Nell'esortazione
apostolica "Amoris Laetizia"
(La gioia dell'amore), un documento articolato di nove capitoli, lo stesso
pontefice, oltre ad invitare al superamento di un individualismo esasperato che
nella nostra società impedisce di donarsi all'altro con generosità e
sottolineare la sacramentalità del matrimonio ed i principi dell'amore
indissolubile, aperto alla trasmissione della vita ed all'educazione dei figli,
rileva come la famiglia non può ridursi alla mononuclearità, ma ha necessità di
aprirsi ad una rete di relazioni ampie che ovviamente vanno al di là della
coppia.
La
conclusione del papa é che “Nessuna famiglia è una realtà perfetta e
confezionata una volta per sempre, ma richiede un graduale sviluppo della
propria capacità di amare (…). Tutti siamo chiamati a tenere viva la tensione
verso qualcosa che va oltre noi stessi e i nostri limiti, e ogni famiglia deve
vivere in questo stimolo costante."
Quella di papa
Francesco, come si comprende facilmente, è una chiesa aperta al rispetto di altre forme di
amore nel vissuto sociale, ma chiara nel delineare con forza i principi
evangelici su cui si fonda la famiglia cristiana.
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