VINO FACILE
È il titolo del libro firmato da Rudy Rinaldi, cultore del
vino e del cibo, sommelier professionista, divulgatore e promotore, in Italia e nel mondo, dei nostri grandi vini. Un libro che, uscito a Maggio scorso, per conto dell'editore romano, Bruno, è diventato subito un bestseller.
Il libro “Vino Facile”
è, quindi, il frutto di una passione dell’autore per il vino e la cucina, ma
soprattutto di una lunga esperienza che lo stimola a trasmettere, con la
conoscenza, questa sua passione. In pratica l’autore vuole, prendendo il lettore per mano,
dimostrare l’arte della degustazione o, come diceva il grande prof. Federico Melis,
“la scienza della degustazione fatta di regole da rispettare, è, comunque, di
facile interpretazione”.
Come se Rudy dicesse “vieni qua, leggi con attenzione questo
libro, e ti dimostro che il vino, questa straordinaria bevanda, complessa e
complicata, contraddittoria come il suo dio per eccellenza, Dioniso per i greci
o Bacco per i romani, è “facile” da capire e, nel momento in cui viene letto e
capito, diventa piacere di comprendere i suoi caratteri e di gustarli via via
che vengono allo scoperto”. Come dire
che la sua degustazione diventa comprensione e, nel momento in cui essa
si completa, ecco che esplode l’emozione e via via, sempre più, il rapporto si
trasforma in dialogo, amicizia, reciproco rispetto.
Prima di affrontare e spiegare l’arte della degustazione (Cap. 5) e
dell’abbinamento Cibo-vino (Cap. 6) , il capitolo che chiude il libro, Rudy,
anche con l’aiuto di una serie di foto appropriate, ti porta a vivere la
presentazione di una bottiglia di vino in un ristorante, da come ci si presenta
con la bottiglia al tavolo del cliente a come si stappa la bottiglia, la
temperatura di servizio, gli attrezzi necessari, la mescita e le precedenze da
rispettare e, poi, con una serie di “Sorsi” , fa il riepilogo sottolineando una
serie di punti, come per completare e puntualizzare su alcuni aspetti che serve
ricordare.
Il Capitolo 2, parla della vite e delle viti, quale
patrimonio ampelografico espressione di biodiversità; del territorio, quale
origine della qualità e della natura del terreno, indicando quello più adatto, per
spiegare come il tipo di terreno si riflette e fa capire il gusto del vino che
verrà. Si parla anche delle malattie della vite.
Il Capitolo 3 è quello che racconta della trasformazione
dell’uva in vino; della fermentazione, dei lieviti autoctoni e selezionati;
delle tipologie di vino; della vinificazione in bianco, del rosato e del perché
da uve a bacca rossa si possono avere
vini bianchi e rosati e, viceversa, da uve a bacca bianca solo vini
bianchi. Cos’è la fermentazione
malolattica e cosa succede dopo la svinatura per chiudere con quali sono i vini
adatti a essere invecchiati in legno.
Agli spumanti e ai vini speciali è riservato il Capitolo 4.
Quando e come nascono; com’è fatto lo Champagne e qual è la differenza con il
metodo classico; quanti e quali sono in Italia gli spumanti Doc e Docg; il
metodo Martinotti-Charmat e con che metodo viene fatto il Prosecco o, anche,
l’Asti spumante o spumante dolce. Per
poi parlare del vino Novello e dei “vini speciali”.
Al Capitolo 5 troviamo “Principi di degustazione e
abbinamento”, la grande incognita o l’insieme di regole che, se rispettate,
portano alla scoperta dei segreti del vino. Ed ecco spiegare quali sono gli
strumenti necessari per una corretta degustazione o gli ambienti adatti e le
migliori condizioni per degustare; i bicchieri più adatti e la degustazione
alla cieca. E’ questo il capitolo più importante per chi vuole vivere con la
dovuta sapienza l’arte della degustazione che è interpretazione di profumi ,
colori, sapori.
E, per chiudere, il Capito 6, “L’abbinamento cibo-vino
facile”, cioè la parte più complicata, visto che non basta conoscere i
caratteri del vino, ma, anche, quelli dell’alimento al quale si vuole abbinare
o far sposare, precisando subito quello
che non si deve assolutamente fare: uno sposalizio, pescato con grandi vini
rossi oppure, grandi vini liquorosi bianchi con carni rosse o selvaggina, e,
poi, la sequenza dai bianchi ai rossi, dagli spumanti ai liquori, una
gradazione crescente, per chiudere con la spiegazione di sette principi riguardanti
“abbinamento cibo- vino facile”.
Rudy utilizza tutta
la sua esperienza e quella della moglie Celeste, ricavata dalla gestione di un
Ristorante nel piccolo centro San Giacomo degli Schiavoni, non lontano dal mare
di Termoli, di fronte alle isole Tremiti, dove vive un’eccellenza gastronomica
nel campo dei salumi e degli insaccati,
la Macelleria di Pasquale Berchicci. E, così, che l’esperienza, se accompagnata
dalla passione, non solo ha ancor più valore, ma rende tutto facile, anche il
vino, che è coltura e cultura, e, nel tempo, sempre più testimone dei territori
più conosciuti, soprattutto a partire dal 1963 con il Dpr 930, che ha dato la
possibilità di classificarli, soprattutto
Doc e Docg. Una parte importante di quel percorso “qualità” dei nostri
vini, che, se inserita, avrebbe arricchito il bel libro di Rudy Rinaldi, e reso
ancora più forte l’applauso, che merita e gli va riservato.
Per chi ha vissuto per lunghi anni e intensamente il mondo
del vino, soprattutto gli ultimi vent’anni del secolo scorso, si ricorda bene
di quella che è stata, per i vini italiani, una vera grande rivoluzione che ha portato a far crescere la cultura del
vino, da bianco e rosso, a vini sempre più famosi con il nome legato al
territorio. Tante le pubblicazioni e tanti i maestri di degustazioni inseriti nelle tre sigle di assaggiatori
(Onav, Ais ed Aspi), che hanno dato un contributo notevole alla riuscita di una
rivoluzione per niente facile.
C’era un piccolo vuoto da riempire e Rudy ci è riuscito con
questa sua pubblicazione “Vino facile”,
che onora anche il Molise, la terra di adozione dell’aretino Rudy Rinaldi.
pasqualedilena@gmail.com
Il libro “Vino Facile”
è, quindi, il frutto di una passione dell’autore per il vino e la cucina, ma
soprattutto di una lunga esperienza che lo stimola a trasmettere, con la
conoscenza, questa sua passione. In pratica l’autore vuole, prendendo il lettore per mano,
dimostrare l’arte della degustazione o, come diceva il grande prof. Federico Melis,
“la scienza della degustazione fatta di regole da rispettare, è, comunque, di
facile interpretazione”
Come se Rudy dicesse “vieni qua, leggi con attenzione questo
libro, e ti dimostro che il vino, questa straordinaria bevanda, complessa e
complicata, contraddittoria come il suo dio per eccellenza, Dioniso per i greci
o Bacco per i romani, è “facile” da capire e, nel momento in cui viene letto e
capito, diventa piacere di comprendere i suoi caratteri e di gustarli via via
che vengono allo scoperto”. Come dire
che la sua degustazione diventa comprensione e, nel momento in cui essa
si completa, ecco che esplode l’emozione e via via, sempre più, il rapporto si
trasforma in dialogo, amicizia, reciproco rispetto.
Prima di affrontare e spiegare l’arte della degustazione (Cap. 5) e
dell’abbinamento Cibo-vino (Cap. 6) , il capitolo che chiude il libro, Rudy,
anche con l’aiuto di una serie di foto appropriate, ti porta a vivere la
presentazione di una bottiglia di vino in un ristorante, da come ci si presenta
con la bottiglia al tavolo del cliente a come si stappa la bottiglia, la
temperatura di servizio, gli attrezzi necessari, la mescita e le precedenze da
rispettare e, poi, con una serie di “Sorsi” , fa il riepilogo sottolineando una
serie di punti, come per completare e puntualizzare su alcuni aspetti che serve
ricordare.
Il Capitolo 2, parla della vite e delle viti, quale
patrimonio ampelografico espressione di biodiversità; del territorio, quale
origine della qualità e della natura del terreno, indicando quello più adatto, per
spiegare come il tipo di terreno si riflette e fa capire il gusto del vino che
verrà. Sidella vite.
Il Capitolo 3 è quello che racconta della trasformazione
dell’uva in vino; della fermentazione, dei lieviti autoctoni e selezionati;
delle tipologie di vino; della vinificazione in bianco, del rosato e del perché
da uve a bacca rossa si possono avere
vini bianchi e rosati e, viceversa, da uve a bacca bianca solo vini
bianchi. Cos’è la fermentazione
malolattica e cosa succede dopo la svinatura per chiudere con quali sono i vini
adatti a essere invecchiati in legno.
Agli spumanti e ai vini speciali è riservato il Capitolo 4.
Quando e come nascono; com’è fatto lo Champagne e qual è la differenza con il
metodo classico; quanti e quali sono in Italia gli spumanti Doc e Docg; il
metodo Martinotti-Charmat e con che metodo viene fatto il Prosecco o, anche,
l’Asti spumante o spumante dolce. Per
poi parlare del vino Novello e dei “vini speciali”.
Al Capitolo 5 troviamo “Principi di degustazione e
abbinamento”, la grande incognita o l’insieme di regole che, se rispettate,
portano alla scoperta dei segreti del vino. Ed ecco spiegare quali sono gli
strumenti necessari per una corretta degustazione o gli ambienti adatti e le
migliori condizioni per degustare; i bicchieri più adatti e la degustazione
alla cieca. E’ questo il capitolo più importante per chi vuole vivere con la
dovuta sapienza l’arte della degustazione che è interpretazione di profumi ,
colori, sapori.
E, per chiudere, il Capito 6, “L’abbinamento cibo-vino
facile”, cioè la parte più complicata, visto che non basta conoscere i
caratteri del vino, ma, anche, quelli dell’alimento al quale si vuole abbinare
o far sposare, precisando subito quello
che non si deve assolutamente fare: uno sposalizio, pescato con grandi vini
rossi oppure, grandi vini liquorosi bianchi con carni rosse o selvaggina, e,
poi, la sequenza dai bianchi ai rossi, dagli spumanti ai liquori, una
gradazione crescente, per chiudere con la spiegazione di sette principi riguardanti
“abbinamento cibo- vino facile”.
Rudy utilizza tutta
la sua esperienza e quella della moglie Celeste, ricavata dalla gestione di un
Ristorante nel piccolo centro San Giacomo degli Schiavoni, non lontano dal mare
di Termoli, di fronte alle isole Tremiti, dove vive un’eccellenza gastronomica
nel campo dei salumi e degli insaccati,
la Macelleria di Pasquale Berchicci. E, così, che l’esperienza, se accompagnata
dalla passione, non solo ha ancor più valore, ma rende tutto facile, anche il
vino, che è coltura e cultura, e, nel tempo, sempre più testimone dei territori
più conosciuti, soprattutto a partire dal 1963 con il Dpr 930, che ha dato la
possibilità di classificarli, soprattutto
Doc e Docg. Una parte importante di quel percorso “qualità” dei nostri
vini, che, se inserita, avrebbe arricchito il bel libro di Rudy Rinaldi, e reso
ancora più forte l’applauso, che merita e gli va riservato.
Per chi ha vissuto per lunghi anni e intensamente il mondo
del vino, soprattutto gli ultimi vent’anni del secolo scorso, si ricorda bene
di quella che è stata, per i vini italiani, una vera grande rivoluzione che ha portato a far crescere la cultura del
vino, da bianco e rosso, a vini sempre più famosi con il nome legato al
territorio. Tante le pubblicazioni e tanti i maestri di degustazioni inseriti nelle tre sigle di assaggiatori
(Onav, Ais ed Aspi), che hanno dato un contributo notevole alla riuscita di una
rivoluzione per niente facile.
C’era un piccolo vuoto da riempire e Rudy ci è riuscito con
questa sua pubblicazione “Vino facile”,
che onora anche il Molise, la terra di adozione dell’aretino Rudy Rinaldi.
pasqualedilena@gmail.com
🎆 IL HACK GEEKS🎆
RispondiEliminaTi sei mai chiesto se è possibile hackerare le cose come fanno gli hacker nei film ?? 🤔
È POSSIBILE !!!
"finché è tecnologia, può essere violato"
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🎆 IL HACK GEEKS🎆
thehackgeeks@gmail.com
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