èncòre (g)uèrre Ze s‟tanne magnanne a terre, u passate, uoje e u demane ogne juorne dechiarene (g)uèrre ne s‟tànne chi mane „n mane. Ije ne diche niénte, tu ne dice niénte e i padrune de uoje, na mórre de pazze cremenale, continuene èmmentenà solde spetannne nfacce é u demane. Cremenale de nu ses‟téme cremenale, u neoliberisme, che nesciune nomene nen sapènne che è a cause de ogne male. Fratè, svijete prime cu sòle nghiane, pecché u munne à chiappàte a calatòre e u calle forte è sule u prime segnale. Ce s‟tà sule nu remèdie, quille de remanè ferme é nu luoghe, ne fa remòre, magnà sule u necessarie pe ne sprecà, s‟trégne i mane pe nu salute, camenà, ébbraccià, parlà de pace e lebbertà. Pratecamente ternà è èsse popele che ze rebbèlle facènne peliteche, e ca peliteche, matune ngòppe matune, reisci é vedé e chiappà pure a lune. Ancora guerre Si stanno divorando la terra,/ il passato, oggi e il domani/ e ogni giorno dichiarano guerra/ non stanno con le mani in mano.// Io non dico nie...
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Siena, la protagonista dell’agroalimentare italiano
Tutto parte nel 1933 con la Mostra mercato dei Vini tipici d’Italia, prima e unica mostra nazionale, una biennale con 4 edizioni prima della guerra e tre nel dopoguerra con la denominazione Mostra mercato dei vini tipici e pregiati. Nel 1949 la costituzione dell’Ente omonimo su iniziativa degli senesi e, in contemporanea, la nascita, sempre a Siena, dell’Accademia italiana della vite e del vino con l’intento di dar vita a una realtà atta a promuovere il progresso vitivinicolo italiano. Nel 1950 il riconoscimento dell’Ente con DPR 296 e l’apertura, nel Bastione S. Filippo della Fortezza medicea, dell’Enoteca Italica Permanente di Siena, la prima, in Italia e nel mondo, a carattere pubblico. Pensata come Mostra permanente dei vini tipici e pregiati italiani, che, qualche anno dopo, con l’approvazione del Dpr 930 del 1963, diventeranno le eccellenze Doc e, dal 1980, anche Docg e Igt, a rappresentare l’origine della qualità, il territorio. Le eccellenze primarie dell’agroalimentare i...
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foto P. Di Lena------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ È sempre un piacere leggere e sapere dei riconoscimenti dati a persone che conosciamo, sono amici, o che non conosciamo ma sappiamo che sono molisani. È il segno che li apprezziamo per l’impegno che mettono nelle attività che portano avanti. Un atto dovuto, soprattutto in questa nostra terra che non dà la dovuta importanza alla comunicazione, la premessa indispensabile per una valida e redditizia promozione. Su questo blog abbiamo riportato i successi dei viticoltori, olivicoltori, ristoratori tutte le volte che siamo riusciti a leggerli sulle guide e sulle riviste specializzate. Abbiamo appena aperto e sfogliato la guida di Slow food “Osterie d’Italia”, il sussidiario del mangiar bene all’italiana , un regalo dell’amico Michele Raspa titolare, a San Salvo, del Ristorante Marina dove, ieri seaq, abbiamo gustato dopo un antipasto di crud...
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