Buon compleanno zio Mario, lo zio di tutti

Lo zio mio e di mia sorella, ma, anche, un grande padre  per noi che il padre l’avevamo perso nell’agosto del 1943 a Foggia bombardata. Lo zio di tutti gli amici che sono arrivati nella sua casa e l’hanno conosciuto.
Non ne ha mai dimenticato uno di questi ospiti, anche dopo anni quando sono tornati a salutarlo. Ne ricordava i nomi, anche di quelli che venivano da altre parti del mondo e, a modo suo, li pronunciava. Mario, uomo generoso, puntuale, che amava il dialogo e sapeva ascoltare. Non conosceva l’invidia, l’astio, il rancore e per tutti aveva sempre una buona parola. Attento ai fatti e, da ex operaio, alle situazioni che riguardavano i suoi compagni in fabbrica e sui cantieri o braccianti della Sicilia o della Puglia. Un militante comunista sin dalla sua prima tessera presa quando aveva 17 anni e, poi, rinnovata fino alla sua morte nel novembre del 2005. Ricordo i suoi occhi lucidi quando gli ho fatto vedere , nel 1968, la mia prima tessera presa dalle mani di un grande compagno, Pardo Silvano. I dirigenti del partito erano tutti bravi, ma Enrico Berlinguer  era il suo idolo, soprattutto dopo che l’aveva salutato in occasione di uno storico comizio che l’indimenticabile segretario del Pci aveva tenuto a Campobasso. La sera prima di morire, quando l'ho salutato, mi ha detto che non aveva più voglia di guardare la televisione e soprattutto di ascoltare le trasmissioni che parlavano di politica "dicono sempre le stesse cose e, poi, litigano come per non farsi capire". Ha aggiunto, mentre ci abbracciavamo, "la politica è finita, non è più quella di una volta".
Era la politica la sua grande passione e il ciclismo, tifoso appassionato di Fausto Coppi, con l'orecchio attaccato alla radio per vivere le gesta di questo campionissimo che è anche nel mio cuore per le emozioni che mi ha saputo dare e per i mondi che mi ha fatto sognare. 
L'amico di Fido, il cane che lo aspettava la domenica e i giorni di festa per accompagnarlo lungo via Cluenzio fino al monumento dei caduti. Lì accucciarsi davanti a lui e aspettarlo fino alla ripartenza verso casa per il pranzo con i maccheroni al ragù che non potevano mancare.
Mario Mammarella e il suo negozio di alimentari, un punto di riferimento aperto per oltre cinquant’anni e, soprattutto,  il giorno dopo  il terremoto del 2002, con lui dietro il bancone sempre pronto a regalare un sorriso ai suoi clienti, soprattutto quelli più anziani.  I suoi panini ricercati dagli studenti, soprattutto quelli che arrivavano dai paesi vicini. Con lui, al negozio, c’erano mia madre Angelina e il primo dei fratelli, Vittorio, lo zio che mi ha fatto vivere le prime avventure, e, negli ultimi anni, Franco mio cognato. 
Buon compleanno zio Mario, da me e da tutti noi, dagli amici e dalle persone che ti hanno conosciuto. Grazie

Commenti

  1. Caro zio Mario, la bontà e generosità fatta persona.
    Il vuoto che ha lasciato è grandissimo, lo tengo stretto nel mio cuore.

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  2. ... ricordo tutti gli attimi passati insieme, con i profumi e gli odori del negozio, suo rifugio, orgoglio e vita. Uno Zio per tutti, ma per me è stato un vero Nonno!

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