Quello che per voi può essere poco qui è tanto
Quaresima di fraternità 2018
Era passata da pochi minuti la
mezzanotte e le lancette dell’orologio ci introducevano al 27 gennaio, il
giorno della memoria della Shoah, quando sul mio cellulare arrivava un
messaggio di WhatsApp inviatomi dal nostro amico missionario don Antonio Mascia
che dalla lontana della terra africana del Camerun mi comunicava la
difficilissima situazione dei profughi.
Il globo e i pochi che se lo stanno mangiando |
“Ti scrivo da Mamfe, il nostro centro diocesi, dove domani si conclude la
nostra annuale settimana pastorale, per
metterti a conoscenza della drammatica situazione che sta vivendo in
particolare questa nostra diocesi.
Ti scrissi della crisi sociopolitica della parte inglese del Camerun. Nelle
ultime settimane ci sono stati disordini ed uccisioni di soldati e civili
specialmente dalle parti di Mamfe ed in parrocchie confinanti con la Nigeria.
La paura ha fatto fuggire migliaia di persone proprio verso la
Nigeria. Il nostro vescovo mons. Andrew Nkea, giovane e davvero molto bravo, é stato
a trovarli. È tornato shockato per la situazione in cui vivono questi 5.000
rifugiati che dormono per strada e sono senza cibo e medicine.
Qualche aiuto arrivato dalle Nazioni Unite é stato preso dai nigeriani.
Comunque sono cose che tu puoi immaginare per l’ esperienza che hai di
queste situazioni.
La Caritas nazionale camerunense sta facendo qualcosa, ma c’è bisogno
di cibo, medicine e sopratutto di riparare almeno alcune delle case distrutte
nei loro villaggi in Camerun cosi da poterne incoraggiare il ritorno.
Questa é la stagione della semina in assenza della quale non ci sarà cibo
l’ anno prossimo.
Questo molto in breve.
Se la Caritas di Trivento potesse dare un segno di solidarietà, penso
sarebbe un gesto di grande aiuto oltre che di comunione tra chiese.
So che la quaresima è alle porte e ne avrai già programmato una di
fraternità. Qualunque aiuto qui é utilissimo. Quello che per voi può essere poco qui è tanto.Ti sto scrivendo di getto queste notizie.
Domani rientro a Fontem e possiamo tenerci in contatto.
Un grazie per avermi letto ed ascoltato.
Un abbraccio fraterno e saluti al nostro vescovo”.
Don Antonio Mascia
Don Antonio Mascia
Leggendo queste parole, nel giorno della
Memoria e guardando alla realtà del nostro tempo, due osservazioni si possono
fare: la prima è che molte cose sono
cambiate, come per esempio la scienza medica che ha vinto tante malattie e
quella tecnica che ha fatto progressi enormi tanto da far comunicare in tempo
reale un piccolo paese dell’Abruzzo con
uno dell’Africa.
La seconda osservazione è che tante cose
invece sono rimaste sempre le stesse, se non peggiorate.
Penso ad esempio a quelle parole che,
davanti allo sterminio degli ebrei e delle altre minoranze, ripetiamo ogni 27
gennaio e che sono scritte nel lager di Dachau: “Solo coloro che non sanno ricordare il passato sono condannati a
ripeterlo”; poi, tuttavia, negli
altri giorni dell’anno corriamo il serio rischio di chiudere gli occhi davanti
ai popoli emarginati, violentati dai sistemi politici dittatoriali, dai
mercanti schiavisti di uomini e donne, di armi e di morte.
Una spregevole propaganda politica dei
mezzi di comunicazione continua a calpestare la dignità degli esseri umani per
farci diventare razzisti e scatenare guerre tra poveri.
Riferendosi agli spari contro gli
immigrati a Macerata, don Luigi Ciotti ha detto: “Rischiamo di diventare una società del sospetto, del rancore e
dell’odio, una società senza memoria e senza coscienza di sé. L’episodio di
ieri a Macerata nasce da questi veleni. Certa politica, invece di trovare gli
antidoti, li sfrutta e li amplifica per bassi interessi di bottega”.
Quella che i vangeli ci raccontano di
Gesù di Nazareth, disprezzato dall’odio dei potenti, torturato e condannato
alla morte di croce, è una storia che si ripete ancora oggi, nella vita di
donne e uomini abbandonati alla miseria, alla morte per fame e sete, uccisi
dalle armi delle guerre che noi, società opulenta, continuiamo a vendere.
Iniziamo il tempo liturgico della
Quaresima e la liturgia ci chiama a rivivere la passione di Gesù.
Guardando il Crocifisso, la nostra
commozione sarà come quella degli ipocriti se non ci lasciamo coinvolgere dai crocifissi
della nostra storia; anche la pietà sarà falsa se non si concretizza nella solidarietà, vicinanza, preghiera per i
nostri fratelli e sorelle che ne perpetuano il sacrificio.
Nella preghiera dell’Angelus di domenica 4
febbraio, papa Francesco, proprio guardando con dolore al «tragico protrarsi di situazioni di conflitto in diverse parti del mondo», ha annunciato una giornata
di preghiera e digiuno per la pace da tenersi il venerdì della Prima Settimana
di Quaresima, cioè il prossimo 23 febbraio.
“Il nostro Padre celeste ascolta sempre i
suoi figli che gridano a Lui nel dolore e nell’angoscia, «risana i cuori
affranti e fascia le loro ferite» (Sal 147,3). Rivolgo
un accorato appello perché anche noi ascoltiamo questo grido e, ciascuno nella
propria coscienza, davanti a Dio, possa domandarsi: “Che cosa posso fare io per la pace?. Sicuramente possiamo pregare, ma non solo; ognuno soprattutto può dire
concretamente “no” alla violenza per quanto dipende da lui o da lei, perché le
vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie, mentre lavorare per la
pace fa bene a tutti!”
Il papa chiede una preghiera particolare per le
popolazioni del Congo e del Sud Sudan.
Noi, raccogliendo l’accorato appello di
don Antonio Mascia, il 23 febbraio pregheremo
e digiuneremo anche per la pace in Camerun ed offriremo tutta la raccolta della
Quaresima di fraternità al sostegno dei profughi, ricordando, come scrive nel
suo messaggio don Antonio che: “Quello
che per voi può essere poco qui è tanto”.
Come primo segno concreto, su mandato del nostro vescovo
mons. Claudio Palumbo, abbiamo già
inviato a Mons. Andrew Nkea, vescovo di
Mamfe, una prima somma di 5.000 euro.
Altri 5.000 euro sono stati destinati, tramite padre
Antonio Germano, alla minoranza Rohingya, perseguitata dalla dittatura
birmana da decenni. Sono oltre 620 mila
i rifugiati arrivati in Bangladesh ed i campi di Kutupalong e Nayapara che li
ospitano sono al collasso. C’è urgente bisogno di ulteriori rifugi di emergenza
e beni di soccorso: cibo, vestiti, tende, materassini, medicinali.
Chiudo con le parole di Papa Francesco scritte nel suo
messaggio per questa Quaresima: “Vorrei
che la mia voce giungesse al di là dei confini della Chiesa Cattolica, per
raggiungere tutti voi, uomini e donne di buona volontà, aperti all’ascolto di
Dio. Se come noi siete afflitti dal dilagare dell’iniquità nel mondo, se vi
preoccupa il gelo che paralizza i cuori e le azioni, se vedete venire meno il
senso di comune umanità, unitevi a noi per invocare insieme Dio, per digiunare
insieme e insieme a noi donare quanto potete per aiutare i fratelli!
Invito soprattutto
i membri della Chiesa a intraprendere con zelo il cammino della Quaresima,
sorretti dall’elemosina, dal digiuno e dalla preghiera. Se a volte la carità
sembra spegnersi in tanti cuori, essa non lo è nel cuore di Dio! Egli ci dona
sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare …
Nella notte di
Pasqua rivivremo il suggestivo rito dell’accensione del cero pasquale: attinta
dal “fuoco nuovo”, la luce a poco a poco scaccerà il buio e rischiarerà
l’assemblea liturgica. La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le
tenebre del cuore e dello spirito, affinché tutti possiamo rivivere
l’esperienza dei discepoli di Emmaus: ascoltare la parola del Signore e
nutrirci del Pane eucaristico consentirà al nostro cuore di tornare ad ardere
di fede, speranza e carità.”
Trivento, 9 febbraio 2018
Sac. Alberto Conti
Direttore Caritas Trivento
Per sostenere gli interventi si possono inviare offerte a Caritas Trivento
tramite:
- C/C POSTALE N. 10431864 specificando nella causale: "Camerun
2018".
Offerte sono possibili anche tramite altri
canali, tra cui:
- Bonifico bancario a favore della Caritas Trivento:
Carichieti – Ag. Schiavi D'Abruzzo - IBAN: IT27H0605077880CC0630015124
(scrivere la causale, nome, cognome e indirizzo dell'offerente)
Fondazione Caritas Trivento onlus:
Bcc Valle del Trigno – Ag. Trivento– IBAN: IT94O08189 41140000000013881
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