IL MOLISE E’ L’ACQUA CHE HA
In queste ore a Davos, in Svizzera, si sta discutendo dei rischi che corre
il globo se non si prendono provvedimenti per il clima, l’ambiente, le
disuguaglianze, l’acqua, la stessa aria che permette a ogni essere vivente di respirare.
Rischi seri (non c’è l’economia) che necessitano di essere rimossi se si vuole
bene al globo che ci ospita.
Ebbene, il rischio dovuto a una crescente carenza di acqua, in particolare
quella potabile, mi fa pensare ancor più al Molise, alla straordinaria attualità
e, come tale, modernità di questa piccola Regione che, personalmente, considero
una stupenda, meravigliosa Città –Campagna.
Ponendo al centro di un suo possibile sviluppo, il Molise, ha tutto per
recuperare la sua scarsa visibilità e approfittare della sua “arretratezza” per
diventare un laboratorio di opportunità per sé e per le altre regioni, il
Paese.
L’acqua il Molise ce l’ha ed è la risorsa più preziosa di quel bene comune
che è il territorio e, come tale, da spendere con grande oculatezza. E’ la sua
preziosità che fa dire che essa è una risorsa strategica al pari degli altri
contenuti propri di una Città-Campagna,
come la ruralità, i suoi 136 borghi, la sua agricoltura.
Una fortuna enorme che non è permesso a nessuno di buttare al vento se non
vuol ritrovarsi inserito nella categoria degli sciocchi e dei mestieranti della
politica, o, addirittura degli accattoni.
L’acqua, anche alla luce della sua centralità all’interno di una
riflessione che vede riunito, a Davos, un
mondo di esperti, ricercatori, rappresentanti di governo, può diventare il
perno di una strategia di marketing e, trascinare, con la sua promozione e
valorizzazione, la sua spendibilità, l’insieme delle poche ma importanti
risorse espresse dal territorio, tutte all’insegna della sostenibilità.
Una classe politica e dirigente , che vuole mostrarsi avveduta e
lungimirante, non perderebbe tempo a resuscitare un sistema fallito (è sotto l’occhio
di tutti) per colpa di uno sviluppo
tutto concentrato sull’industrializzazione, ma utilizzerebbe intelligenze e
risorse per vedere qual è lo sviluppo alternativo. Un fallimento pagato con la perdita
del lavoro, mancanza di prospettive, nuova emigrazione, perdita di territorio e
abbandono dell’agricoltura, che vuol dire riduzione di cibo e di cura del
territorio.
La mancanza di un’opposizione a una prospettiva che decreta, viste le
conseguenze di una crisi strutturale, sistemica, il ripetersi di un percorso
fallito, porta a disperare chi conosce il significato e il valore dell’acqua e
sa che il Molise ha straordinarie potenzialità da esprimere e tutte nella
direzione opposta. Solo un diverso
sviluppo che parte dalle risorse che il territorio mette a disposizione, per
spenderle e valorizzarle invece di distruggerle, dando spazio a vecchie e nuove attività, può risultare vincente oggi
e dare quelle speranze che servono a costruire il futuro.
Penso alla ruralità, alla storia e alla cultura, ai borghi, alle tradizioni,
e, penso, a nuove attività legate al recupero dei borghi, ai cammini e ai
turismi possibili, quelli che sanno cogliere e vivere la sostenibilità.
Ecco il Molise, una realtà che vive
nel cuore di chi sa che esso è identità prim'ancora che una realtà
geografica, attualità e, come tale, premessa di un futuro che può aiutare anche
altre realtà a uscire da un percorso che, mettendo a rischio l’esistenza stessa
del globo, non ha alcun segno di continuità.
L’acqua, risorsa primaria del Molise, l’oro blu da difendere dagli assalti
di chi se ne vuole appropriare, che apre un percorso alternativo che evita il
baratro e porta al domani.
E tutto questo per evitare di scambiare l’oro blu con un culo di bottiglia
che, non un bianco ma un giallo di oggi, è pronto a dare, e fare così la fine
che hanno fatto in America gli indiani.
Si tratta solo di programmare e progettare partendo subito dal recupero
delle perdite di acqua, e, quindi, dalla necessità di impegnare le risorse per un
acquedotto sano, efficiente, in modo da assicurare l’acqua ai molisani e agli
ospiti del Molise; definire un unico consorzio di bonifica e un uso mirato dell’acqua
nelle campagne per un’agricoltura moderna, di qualità; porre una particolare
attenzione alla viabilità e al dissesto idrogeologico; puntare sul recupero deii
borghi per un’ospitalità diffusa.
Con l’acqua e una sua intelligente gestione si dà spazio all’occupazione; si
rilanciano le piccole attività artigianali e commerciali; si dà spazio ad un’agricoltura
di qualità, con altre sue eccellenze degne di diventare testimoni del
territorio al pari dei vini e dell’olio, le sole indicazioni geografiche tutte molisane;
si apre definitivamente al turismo, con i turismi possibili grazie alle tante
vocazioni.
L’acqua può, così, dare al Molise l’immagine che non ha e e fare esprimere
in pieno tutta la sua identità e le sue importanti potenzialità.
pasqualedilena@gmail.com
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