AMARE LA TERRA PER SOGNARE IL FUTURO
Fra tre giorni, il 22 Aprile,
LA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA
Non permettere a nessuno di calpestare i sogni, soprattutto quelli della Terra che aprono al domani.
Ecco un altro articolo, pubblicato nel dicembre scorso che mi piace riproporre in attesa di quest'importante ricorrenza:
Ed ecco subito la risposta nel racconto di Nicola Del
Vecchio e di Michela Bunino, coltivatori e allevatori in San Giovanni in Galdo,
promotori della Condotta “Galdina” e delle tre giornate che hanno
caratterizzato questo fine settimana. Un
progetto di rilancio, attraverso l’agricoltura e le tante innovazioni, del
territorio che ha trovato il consenso e l’appoggio dei sindaci di San Giovanni
in Galdo e Campodipietra, fondamentale per costruire un percorso condiviso e
partecipato, essenziale per ottenere risultati. Risultati da trasformare in
esempi da diffondere per allargare e coinvolgere altri territori di un’area
interna importante qual è quella della Val Tappino e del Fortore.
LA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA
Non permettere a nessuno di calpestare i sogni, soprattutto quelli della Terra che aprono al domani.
Ecco un altro articolo, pubblicato nel dicembre scorso che mi piace riproporre in attesa di quest'importante ricorrenza:
Michela Bunino e il pubblico di Riflessioni in pellicola |
La terza serata di riflessioni in pellicola si è chiusa con
un approfondito dibattito sul tema dei “Semi di grano antichi” introdotto con grande
chiarezza e proprietà di linguaggi da Maria Grazia Marchetti, fiduciaria della Condotta
Slow food Tammaro-Fortore. I semi di grano, come pure altri semi, un patrimonio tutto da
riconquistare dopo il furto da parte di società e la possibilità a loro data di
brevettarli per espropriare i naturali proprietari che sono i coltivatori, noi
cittadini.
Maria Grazia Marchetti |
A seguire, una mia considerazione sul valore e il significato
del territorio, l’origine della qualità e la sola miniera a nostra disposizione, da
dove è possibile estrarre valori e risorse che servono a organizzare un domani
migliore, all’insegna della sostenibilità , del mantenimento della
biodiversità, della sovranità alimentare e comunità del cibo. In pratica, la
rivendicazione del diritto dei nostri beni comuni per ridare all’agricoltura la
centralità tolta per colpa di un sistema predatorio e non produttivo; bloccare
il furto di territorio (-28% di superficie di suolo fertile negli ultimi 25 anno
e la riduzione a 12,8 milioni di ettari, ben poca cosa, della Superficie
Agricola utilizzata); ridare fertilità al suolo e armonia alla natura;
programmare il rilancio delle aree interne e marginali per ripartire con un
pensiero all’ambiente, al paesaggio, alle tradizioni, al recupero di piccoli
fondamentali tesori, quali i borghi che animano queste aree.
Nicola Del Vecchio |
Una piccola rivoluzione che dovrà scontrarsi con culture e
mentalità chiuse al vero cambiamento, interessi piccoli e grandi come quelli
che hanno fatto man bassa del reddito dei coltivatori con macchine e
attrezzature sproporzionate, mezzi di produzione smisurati, prezzi sviliti per
le produzioni ottenute come nel caso del grano a 14/15 euro al q.le.
Pensavo, seguendo l’interessante intervento, a quella mia iniziativa di
qualche anno fa, l’invito rivolto alle organizzazioni professionali di
dichiarare l’anno sabbatico per la cerealicoltura, che ha il significato
proprio di quando gli ebrei si, ogni settimo anno, si fermavano per dare alla
Terra Madre il giusto riposo e alla loro comunità la possibilità di avere il
tempo e la tranquillità d’incontrarsi per discutere e programmare i successivi
sette anni. Una grande saggezza che è il sistema, tutto legato al profitto e al
denaro, ha cancellato. Ecco che mettere in atto idee per farle diventare azioni,
iniziative, come quelle delle condotte Slow food della Valle del Tammaro Fortore
e Galdina, ha il significato di una riscossa che ha un solo pensiero, il
domani.
A chiusura della serata, la proiezione del bellissimo film
di Ermanno Olmi, Terra Mdreche ha ancor più convinto sul da farsi per vivere la sacralità della Terra,
la nostra terra, quella che ci dà il cibo e, nel caso delle aree interne, un
cibo di qualità legato alle tradizioni. La zuppa di legumi messa a disposizione
dei convenuti all’incontro e i buoni vini curati dall’Onav del Molise, sono
stati solo la pratica dimostrazione dell’origine della qualità, il territorio.
pasqualedilena@gmail.com
È proprio vero.
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