Solo se uniti il mondo agricolo può far sentire la sua voce
Restare uniti è l' unica arma in nostro possesso. Non facciamoci disarmare. Dobbiamo, con i nostri limiti, non demordere ed incamminarci uniti verso questa strada intrapresa, verso l’obiettivo di salvaguardare l’agricoltura, la salubrità alimentare, il territorio. Per il bene di tutti.
di GIORGIO SCARLATO
di GIORGIO SCARLATO
La
manifestazione della “Guerra del grano”, quella di venerdì 29 luglio scorso
tenutasi a Termoli, così come in tante parti d’Italia, indetta dalla Coldiretti
regionale, ha avuto il suo effetto mediatico.
L’augurio
è che con oggi il mondo agricolo, tutto, abbia davvero avviato quel dialogo
costruttivo con i rappresentanti istituzionali. Per quanto si è sentito dal
palco termolese, tutti hanno dato il via per un segnale forte che lascia ben
sperare circa la predisposizione di una piattaforma di iniziative che verrà
sottoposta e discussa con le rappresentative agricole dei produttori e, di più,
con gli operatori del settore agricolo e che non potrà, come nel passato, essere
ignorata o disattesa.
Le
parole dovranno essere poi supportate dai fatti, atti a formulare quel pacchetto
di iniziative in grado di fornire nuova linfa al vero mondo agricolo regionale.
Era
ora che qualcosa accadesse. Il Comitato spontaneo agricolo “Uniti per non
morire”, come sempre, era presente.
E’
giunto il momento di segnare la storia sia nelle nostre coscienze “agricole” sia
nel fatto di comprendere che se uniti si può davvero far sentire la nostra
voce.
Lo
stesso direttore regionale della Coldiretti Molise, Saverio Viola, lo ha
affermato: “ Dobbiamo ascoltare tutti e difendere tutti, per il bene dei nostri
prodotti e della nostra economia”.
Il
Comitato, coerente dalla sua nascita, lo sta facendo da anni ed i fatti pare gli
stiano dando ragione visto che tanti argomenti,anche se con ritardo, sono
stati poi discussi ed accettati dalla politica agricola regionale.
Tutti
insieme, senza farci dividere dalle varie bandiere, potremo sicuramente avere
la capacità di sensibilizzare, di portare a conoscenza i nostri problemi e poter
essere addirittura condivisi e sostenuti dagli stessi consumatori.
Bisogna
evitare di cadere in sterili ed inopportune polemiche, non cedere a quei
pseudo-amici, a chi tenta di dividere il mondo agricolo, di non lasciarsi
condizionare, perché la terra ha un solo ed unico colore e le bandiere disunite
non l’appartengono.
E’
ora che terminino queste divisioni; al mondo rurale, quello vero, non
l’interessano.
Le
confusioni, l’inerzia voluta, l’aspettare che qualcosa cambi o che altri
cerchino di far qualcosa non dovranno più appartenerci. E neppure svenderci,
per restare in tema, per qualche quintale di grano visto che sia un piatto di
pasta o di lenticchie (canadesi?), ora, costano certamente di più.
E’
arrivato il momento di ricompattare il mondo rurale e controllare da vicino,
attenzionare chi vuole rappresentarlo, politici compresi.
BASTA
DELEGHE IN BIANCO!
Queste
azioni pacifiche e democratiche, queste civili manifestazioni sono la conferma
che qualcosa sta cambiando; poco può interessare chi le abbia proposte, se prima
o dopo.
Una
cosa è certa, e su questo non si può che esprimere soddisfazione: l’impegno di
tutti ad adoperarsi per la questione agricola.
E'
importante che si prosegua, con la dovuta attenzione di controllo, nel percorso
intrapreso e si mantenga quella libertà d'azione scevra da secondi fini perché
di persone che ne hanno approfittato per i propri interessi ne abbiamo
conosciute tante. I mercanti di deleghe non ci servono.
Si
deve, allo stesso tempo però, fare mente locale e ricordarsi di non cadere in
quegli errori commessi in tutti questi anni di crisi e vedere il bicchiere mezzo
pieno; possono sembrare sconfitte ma nel contempo ci hanno forgiato lo
spirito.
Restare
uniti è l' unica arma in nostro possesso. Non
facciamoci disarmare.
Dobbiamo, con i
nostri limiti, non demordere ed incamminarci uniti verso questa strada intrapresa, verso l’obiettivo di salvaguardare l’agricoltura, la salubrità
alimentare, il territorio. Per il bene di tutti.
Il nostro bel Molise se lo merita.
Giorgio Scarlato
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