TERRITORIO INTOCCABILE, UN INVITO AI SINDACI
in anteprima da CITTADELLOLIOMAG.IT
Disegno di Ro Marcenaro |
Qualche settimana fa, a Pesaro, in occasione di un convegno
su “Biodiversità olivicola – leva di marketing per l’olivicoltura italiana”,
organizzato dall’Enohobby dei Colli malatestiani in premessa della consegna
dell’Orciolo d’Oro, il prof. Fontanazza ha parlato di un’Italia che accusa un
forte bisogno di Olio extravergine di oliva. Volendo e dovendo dare una
risposta alla domanda interna ed esterna di olio extravergine di oliva, ci sarebbe
la necessità – a detta del prof. Fontanazza - di impiantare altri 600mila
ettari di olivi da aggiungere al milione e poco più di ettari attualmente
censiti.
L’illustre relatore ha parlato di nuovi impianti e non degli
olivi e oliveti abbandonati che, facendo una ricognizione delle situazioni
nelle principali regioni olivetate, sono un buon 40% del milione e più di
ettari di olivi censiti. In pratica, tra le superfici da recuperare e quelle da
coltivare con nuovi impianti, questo nostro Paese ha un enorme bisogno di olivi
(paesaggi) e di olio extravergine (immagine di bontà e salute). Basterebbe solo
programmare questo recupero e questa nuova espansione della cultura e dotarsi
di una strategia di marketing, sostenuta anche da una rete di strutture permanenti,
per fare dell’olivicoltura il momento di rilancio di quell’ “agricoltura
contadina”, la sola di cui ha bisogno questo nostro Paese per utilizzare e
affermare il ricco patrimonio di biodiversità e l’origine della qualità.
Per procedere seriamente al recupero dell’Appennino che,
rischia invece, di apparire ancora una volta osso da rosicchiare e, questa volta definitivamente,
per appagare quanti hanno tutto l’interesse di avere in mano questo immenso
territorio per altri fini. Viene da pensare alla fascia costiera che, da qualche decennio a questa parte, ha
registrato un’accelerazione del processo di furto e abuso del suo territorio
con il risultato che il 51% dei litorali italiani è stato divorato da colate di cemento e asfalto. Ben 3.300
chilometri dei 6.500 dalla fascia costiera (dati Legambiente) trasformati in
modo irreversibile e, con la nuova legge Madia, questo processo troverà
un’accelerazione e non un blocco. Un processo che tocca il resto del territorio
italiano che, dopo l’invasione della pianura padana e l’impossibilità nei fatti
di procedere, si va alla ricerca di terreno lungo l’Appennino, cioè nel centro
e nel sud, e – si guardi bene - non per una nuova occupazione, ma per togliere
quella poca che c’è ed è quasi tutta nelle campagne. Non a caso si parla di un nuovo esodo di 5
milioni di meridionali che – è bene tenerlo presente - è già cominciato con i
tanti giovani che staccano il biglietto di solo andata.
Se il territorio - bene di tutti - è la sola ricchezza
rimasta, è evidente la necessità di bloccare il furto e la sua distruzione,
cioè le due azioni che portano a far scappare i protagonisti veri della nostra
agricoltura contadina. Parlo dei tutori d paesaggi, tradizioni e ambienti quali
sono sempre stati i coltivatori, e, con essi, a far venire meno il compito
primario dell’agricoltura che è quello di produrre cibo, cioè l’energia
primaria del mondo animale e dell’uomo in particolare. E, del cibo, quel
prodotto unico che è l’olio extravergine di oliva, filo conduttore della Dieta
mediterranea, cioè di uno stile di vita che previene malattie e aiuta a stare
in salute.
Serve ricordare che il territorio e l’olivo o, se volete, i
territori degli olivi e degli oli, hanno ispirato la Carta dei Fondamenti sulla
quale è stata costruita l’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, e il
rispetto di questi fondamenti hanno portato a far vivere e rendere vincenti
programmi e sogni che sono tanta parte del ruolo svolto dall’Anco nei suoi
quasi ventidue anni di vita. Un tempo
che ha inciso molto sui processi
di crescita, soprattutto culturale, di un mondo, quello dell’olivo e dell’olio,
che ha già fatto il giro di boa per cogliere nuovi esaltanti obiettivi.
Si tratta di prendere atto di questa “rivoluzione” e cercare
di guidare nel migliore dei modi i
processi e, così, rendere sempre più prossimi i traguardi che l’olio deve
tagliare da vincitore.
Che fare? Sarebbe bello leggere che il sindaco di una città
dell’olio annunci la decisione, presa
all’unanimità del Consiglio, di affiancare al nome della città e al simbolo dell’Anco, l’olivina
firmata da Ro Marcenaro, la scritta “Territorio intoccabile”. E, anche, che
dopo aver proceduto a fare un’analisi della realtà del suo territorio, convoca
pubbliche assemblee per riferire del quadro della situazione dell’olivicoltura, e,
insieme, discutere sul da farsi per
avviare il recupero degli olivi e oliveti abbandonati. Pensare a dar vita a
forme associative collegate ai compiti e finalità dell’agricoltura sociale in
grado di riportare questi olivi a produrre,
per poi raccogliere, trasformare e ottenere un olio da promuovere, valorizzare
e mettere a disposizione del consumatore.
Un “territorio intoccabile, città dell’olio”, che rilancia e
espande la sua olivicoltura, privilegia i produttori ancora attivi e coinvolge
i soggetti svantaggiati per non continuare a vivere il muro del pianto e vedere
l’abbandono una volta che le lacrime si sono seccate.
Una, due, dieci, cento città dell’olio sparse sul territorio
italiano per ripartire dalle risorse e dai valori di questa miniera d’oro (la
sola che abbiamo) e portare avanti un processo di recupero della fiducia, della
partecipazione, del dialogo, della voglia di fare, premessa indispensabile per
l’altro recupero, che è quello degli olivi e degli oliveti abbandonati.
C’è solo la curiosità di vedere chi Inizia e vuole, così, diventare
esempio anche per altre situazioni e realtà, e, rispondere con i fatti alle
nuove leggi “Agricoltura sociale” e “Biodiversità”, e, anche, ad altre norme che si possono considerare utili
e, come tali, positive, se stimolano il cambiamento e, nel momento in cui
aiutano a rendere “intoccabile il territori”, offrono opportunità e un futuro
degno di essere vissuto, ripagando così le nuove generazioni.
Pasquale Di Lena
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