NO TTIP, SI AGRICOLTURA E AMBIENTE DI QUALITA'
di Giorgio Scarlato (giorgio.scarlato@hotmail.it)
Il TTIP non è altro, per il settore agricolo, la sommatoria del: capitalismo, neoliberismo e globalizzazione.
Il TTIP non è altro, per il settore agricolo, la sommatoria del: capitalismo, neoliberismo e globalizzazione.
L'economia
che ne deriva da questi tre componenti è da fallimento per i contadini e nel
contempo, di vittoria per le multinazionali del biotech e
dell'agribusiness.
Come
la vittoria è stata all'Expo' a Milano per le multinazionali, non per la vera e
sana agricoltura e per i produttori-contadini.
Così
come "lo vogliono" non farebbe altro che:
-
danneggiare gravemente l'ambiente;
-
le piccole e medie aziende agricole scomparirebbero;
-
verrebbero "esaltati" alcuni OGM (ad es. il RR), glifosato compreso;
-
salute e cibo sarebbero abbassati di livelli a causa delle norme "annacquate" a
causa di quelle meno
restrittive d'Oltreoceano;
-
occupazione e quindi retribuzioni relative a prezzi da fame.
Stiamo
facendo un'assurda guerra a noi stessi e chi dovrebbe vederla, politici
nazionali ed europei, funzionari, responsabili, manager, non la vede o meglio,
finge di non vederla e, peggio, non ci rende partecipi di ciò che altri stanno
macchinando.
Questo
operare, da neoliberismo, non farà altro che generare distanze sempre più ampie
tra il potere economico e chi lo subisce.
L'agricoltura
europea, ancor di più quella nazionale, ne uscirà bastonata rispetto a quella
USA, in modo concorrenziale s'intende, visti i parametri di confronto quali la
vastità delle aziende agricole, l'uso dell'ingegneria genetica, gli standard di
produzione.
Un esempio potrebbe essere il livello
di pesticidi ammessi negli USA che sono ben più alti di quelli autorizzati in
Europa; o gli ormoni di crescita consentiti negli allevamenti USA ma non in
Europa, ed altro ancora.
Si aggiungono, quindi, anche il
fallimento dei consumatori, schiavi del marketing e della pubblicità che hanno
l'obiettivo di "creare" bisogni al prezzo più basso possibile.
La globalizzazione, estremizzando la
concorrenza e la libertà del mercato delle merci, diventa
devastante.
Perché?
In cambio di prezzi sempre più bassi, da dumping, ci si ritrova che il lavoro
manuale avrà, paghe sempre più basse (Idem per quello intellettuale).
E
non potrà che portare nei Paesi Occidentali, in modo particolare l'Italia, alla
distruzione del tessuto agricolo nell'ottica di rapporto lavoro-qualità-prezzo.
Una concorrenza spietata non sopportabile.
E così il TTIP arriva a diventare
quel mostro incontrollabile ed il libero scambio è il protezionismo di chi
depreda e che, si ripete, potrebbe avere riflessi negativi sia sui consumi
alimentari sia sulla sicurezza degli alimenti.
"Viene aiutato" il lupo per uccidere
gli agnelli; la faina "fatta accomodare" in un pollaio (...di
"polli").
L' "armonizzazione" degli standard
dell'agroalimentare tra UE ed USA che vorrebbero, potrebbe portare subito ad una
débacle di alcuni settori dell'agricoltura europea quali quello dei cereali, del
latte, della carne.
Il negoziato non può e non deve
abbassare gli standard di tutela europei. Deve rimanere fuori dal tavolo delle
trattative. Non possono essere solo e sempre scaricate sulle spalle dei
contadini scelte scellerate della mala politica, nazionale o europea che sia. Il
settore è alla fame!!!
Il no al TTIP non è un no anti Europa
o anti governi. E' solamente....anti-deficienti. Gli altri ci stanno
sottomettendo e noi, impassibili, accettiamo che ciò accada. Per caso siamo
ingabbiati dalla Sindrome di Stoccolma?
In
conclusione, questa guerra anche contro la Natura ci vedrà, a breve o a medio
termine, soccombenti.
E'
solo questione di tempo. E questo lo capiremo fin quando non succederà.
Questo
modo di vivere "imposto" ha distrutto, poco alla volta, il tessuto
sociale.
L'uomo
ha ridimensionato la Natura "funzionalizzandola" alle sue finalità, spesso
distruttive. E di disastri ne ha combinati.
Fermiamo questa crisi
agricola-ambientale prima che sia troppo tardi.
Termino con una frase di Enzo
Bianchi, priore della comunità monastica di Bose: "Ama la tua terra come te
stesso".
giorgio.scarlato@hotmail.com
giorgio.scarlato@hotmail.com
Commenti
Posta un commento