LE IDEOLOGIE



di Nicola Picchione
Non sempre riesco ad evitare , come mi propongo, di scrivere su FB che credo sia una specie di Grand Hotel degli anni cinquanta e non una sede di discussione. Ogni tanto cedo come adesso.

Alcune affermazioni brevi ma perentorie su FB- che comunque leggo sempre- sollecitano in me riflessioni sulle ideologie.
Una ideologia parte da un'esigenza che sollecita la mente per poi invadere il sentimento, diventare una fede che finisce col dominare la ragione. Nasce come luce per guidare il cammino e finisce con abbagliare: un'idea che annulla tutte le altre e diventa un ciclope con un solo occhio e con l'udito che ascolta solo se stesso.
Le ideologie promettono soluzioni a problemi essenziali, formano sètte organizzate contro altre sètte che seguono altre ideologie. Quelle religiose sono le più rigide, presuppongono verità rivelate e assolute, non discutibili (salvo modificarle servendosi delle ambiguità dei testi ritenuti sacri: non a caso tutte le religioni hanno al loro interno sette che si combattono per l'esclusività). Le ideologie non religiose possono essere altrettanto assolute ma hanno vita più breve essendo soggette alla verifica dei fatti reali anziché a entità e mondi solo immaginati o sperati.


Non avere ideologia, d'altra parte, conduce a un relativismo paralizzante, a un qualunquismo.


Forse la via d'uscita è darsi pochi princìpi generali saldi che facciano da metro di misura ma con la disponibilità a sottoporli a verifica ricordando che essi non sono mai assoluti e sono in continuo confronto con le esigenze della vita sociale.
Poiché nulla è assoluto: molte idee che ritenevamo immutabili sono state travolte dai tempi. Valga un solo esempio, il comandamento etico principale: non uccidere. Esso ha sempre trovato molte eccezioni, non è il caso di numerarle. Il pacifismo assoluto di Gesù (ama il nemico, perdona sempre) fu sostituito prima dall'idea di "guerra giusta" di S. Agostino e poi da quello di "guerra santa" di S. Bernardo. Proprio quella che gli islamici chiamano jihad.


Il mondo non è mai statico.
Oggi bisognerebbe mettere da parte i castelli delle ideologie che rendono impossibile la comprensione e la coesistenza. Bisognerebbe instaurare le idee della ragione che esigono il confronto.
Ma il mondo è pieno di bandiere e idoli, di interessi contrapposti. Aleppo con le sue case squarciate, desolata e deserta; i campi stracolmi di chi è fuggito e non sa dove andare. Noi spaventati d'essere invasi. La Terra profanata dai rifiuti solidi liquidi gassosi.
Forse la ragione non ha mai governato il mondo e quella mela mangiata da Adamo non era il pomo della conoscenza ma dell'avidità e del desiderio di possesso.
Nessuna divinità, nessuna ideologia aiuterà gli uomini e chiunque dirà loro di vivere in pace verrà crocifisso.

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