IL neoliberismo, la libertà di comprare chiunque

di Giorgio Scarlato, il produttore, coltivatore, l'agricoltore che non si lascia incantare dai comizianti di turno e sa che le loro chiacchiere sono un veleno e non, come vogliono far apparire, un toccasana per l'agricoltura e il mondo che, ogni giorno e sempre più, vengono maltrattati, ridimensionati. Giorgio, a differenza degli intellettuali moderni, racconta il suo pensiero e, sempre, dopo aver analizzato i fatti, la realtà che viviamo.
 
La parola libertà, quella intesa nel vero senso del termine, pare sia diventata sconosciuta a 
differenza di quella libertà, diversa, con cui il neoliberismo "compra" chiunque, facendo lavorare duro il popolo che "acquista" le futilità che altri fanno apparire indispensabili.
E' il "mondo dell'avere tutto" per poter, dicono i "soloni", far crescere così il PIL (Prodotto Interno Lordo).
La realtà, invece, è ben diversa: indebitare all'inverosimile e sempre di più il "popolino",  anche con lo "spendere e spandere" a rate. Letteralmente: affamandolo.
Questo è il modo perverso che ci vogliono far vivere!!! 
"Vivere" (?) e lavorare alla fine per acquistare televisori al plasma, playstation, abbonamenti tv, smartphone ultima generazione, l'auto nuova, etc.?
Il  neoliberismo, paragonabile al capitalismo, sa benissimo come "assistere" tutti: rincretinire l'acquirente facendo diventare il prodotto da acquistare..indispensabile.  Gli Stati Uniti insegnano. 
Le lotte dei grandi ideali, almeno parevano allora, quali le proteste studentesche, le rivendicazioni salariali, etc. che dovevano cambiare il mondo,  sono state portate avanti e finite alla fine per ...un pò di soldini "utili" ad acquistare il superfluo?
Questa è l'Italia; questo è il Mondo a cui dobbiamo ancora mirare?
La verità, invece, è un'altra. Ci hanno impoveriti sia economicamente che culturalmente.
Tre le classificazioni di povertà:
- la prima, DEI VERI POVERI, 
- la seconda, DEI POVERI FATTI DIVENTARE A LORO INSAPUTA MA REI DI ESSERSI PRESTATI,
- la terza, quella culturale, l'apatia.
Di questo passo, volutamente, succederà che chi è povero sarà ancora più povero e la (il)logica conseguenza del futuro sarà l'imperante disperazione del vivere.
 Mario Draghi, il presidente della BCE (Banca Centrale Europea) ha detto, non tanto tempo fa, che "...per tenere una bassa inflazione, per salvare l'euro, è opportuno che si abbassino gli stipendi, le remunerazioni degli europei".
Quindi non una svalutazione monetaria bensì salariale. 
Sfortunatamente, il TTIP,  Il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership), non ancora operante,  in modo subdolo, pian pianino, si sta già concretizzando. Dopotutto, è quello che vogliono.
Il neoliberismo? E' la cecità distruttiva del capitalismo moderno dovuta a banchieri, manager i quali, sull'orlo di una crisi di "nervi economici", visti i risultati ottenuti, "acquietano" le loro coscienze, dopo l'aver dilapidato i soldi altrui,  col dire di aver fatto tutto il possibile.
Intanto chi ha perso non sono certo loro.
Ogni giorno, in tante parti del Mondo ci sono di queste persone che ci stanno facendo "vivere" facendoci combattere con i pensieri lavorativi, la perdita di posti di lavoro, i tic, le preoccupazioni, le miserie, la mancanza dello stesso cibo.
Si termina con due domande: 
E' questa la giustizia distributiva, l'eticità del lavoro?
 E' questo il senso della vita, la dignità dell'uomo?
Termoli, 6 gennaio 2016

Commenti

  1. Hai ragione piena e l'indignazione ci accomuna. Poi? Occorre camminare assieme sulle medesime ragioni per arrivare a cambiare sapendo come sia possibile solo convincendosi che siamo in due e io, sto assieme ad altri, come te. Fammi sapere. Un ricordo di Larino...era il 1960 e chiesi ospitalità ad un convento...avevo uno zaino in spalla e girovagavo, da Napoli, ogni estate, poche lire e tanta voglia di vedere, di scoprire e di vivere i colori, ora attenuati, della nostra terra, nel cielo perduto nei riflessi del mare, d'estate. Buona vita

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    1. Perchè invece di continuare con le denunce e i lamenti non ci si concentra su "come cambiare il destino del Paese"?

      Cantavano gli Inti Illimani: "Il Popolo unito giammai sarà vinto!".
      E gli Italiani mai come oggi sono uniti nel disprezzo della casta, giustamente ritenuta responsabile del degrado e del declino del Paese.

      Basta fare leva col giusto catalizzatore su questo sentimento che tutti ci accomuna, per cambiare "realmente" il futuro!

      Sovranità Popolare REALIZZATA, non solo enunciata, e una tornata di Democrazia Diretta Propositiva: per ottenere riforme, per riaffermare la Sovranità Popolare, per ritrovare la Dignità di Cittadinanza, per abbattere l'arroganza della casta e di ogni altra lobby, che siano farmacisti e burocrati, generali ed ammiragli, curie e mafie, perchè contro la Sovranità Popolare Realizzata, non ci sono ricatti o pressioni che tengano, ma conviene solo l'ossequio.

      E per blindare la Costituzione da ogni attacco lesivo del suo spirito originario e autentico, ma non dagli opportuni aggiornamenti, restituendole, con l'esercizio diretto, autorità e autorevolezza.

      E poi tornare alla Democrazia Delegata con la nostra nuova legge elettorale e la Lista Civica Nazionale Riformatrice con candidati e garanti riconducibili alla miglior elite del Paese, per continuare in un Parlamento rinnovato custode del rigore morale e culturale dei Costituenti, l'opera già avviata.

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    2. Concordo con te Paolo e con il tuo invito a stare insieme.

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  2. Buona vita a Gio e associandomi a lui dico buona vita a te Pasquale! Praticamente non più cenere e carbone ma ipad ed iphone a tasso zero. E, poiché la mia risposta alle due domande è due volte NO, voglio ribadire ciò che dice Gio e camminare insieme così siamo almeno tre. Voglio anche dire con gratitudine che la tua partecipazione ai "Volontari di Anchise" ci risulta sempre più preziosa e credo che dobbiamo attrezzarci meglio per far veicolare queste tue riflessioni.
    Abbassare gli stipendi? No certamente quelli da sopravvivenza ma quelli superiori ai 60.000 euro netti l'anno io li taglierei proprio per distribuire più posti di lavoro, evitando di chiudere servizi di prossimità. Penso alle Macroregioni che alcuni voglio incentivare per avere ancora più potere, per giustificare inopportuni guadagni, mentre il POPOLO (mi dispiace non riesco a chiamarlo popolino) è costretto a sciropparsi ore di segreterie automatiche o call center imbroglioni senza poter risolvere persino il problema del telefono di casa, Unica risorsa conquistata e strapagata, che a volte non funziona.
    Buona vita a te Pasquale, a Gio ed a Giorgio il Coltivatore così siamo già in quattro. Quelli che non si arrenderanno mai!!! CarmineLucarelli

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  3. Per quanto mi riguarda ringrazio per l'augurio "buona vita" che contraccambio volentieri. E' tempo di attrezzarsi e pensare seriamente a dialogare tutti quelli che stanno combattendo una lor battaglia per diventare un blocco unico, e, così, una forza capace di bloccare un percorso che sempre più ci sta portando verso il baratro. Spetta a noi cittadini vittime di un potere che sta annientando la democrazia e distruggendo l'unico bene che abbiamo, il territorio (di mare e di terra). Un caro saluto.

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