Il Santo Natale...uno stato della mente costruttivo per il Bene comune
di Giorgio Scarlato
Ho la netta sensazione, e questo da diverso tempo, che ogni anno che passa, il Santo Natale sia più triste, più vuoto e povero di contenuti valoriali.
Ho la netta sensazione, e questo da diverso tempo, che ogni anno che passa, il Santo Natale sia più triste, più vuoto e povero di contenuti valoriali.
Quei contenuti che già si respiravano nell’aria
pre-natalizia negli anni 60 - metà 70 del secolo scorso.
Eravamo felici nonostante i sacrifici e la povertà che
imperversavano.
Ci si accontentava di poco.
Con la venuta e l’ “adorazione” del cosiddetto progresso
economico-commerciale della "consumocrazia" è stato sminuzzato, avvilito, se
così si può dire, il senso di quella gioia e quella magia della nascita di Gesù
Cristo.
Con tutto il benessere ( artatamente artificioso) che il
mondo attuale ci offre, non si riesce a trovare quella serenità spirituale
duratura al punto tale di condizionare la nostra vita, il nostro agire. Lo
chiamo "materialismo incattivito" dell'avere a tutti i costi quel determinato
oggetto.
E' la falsa felicità, quindi inesistente, da mostrare a
tutti.
Il neoliberismo della globalizzione, o meglio di
“dittatura della finanza”, ha prodotto e ancor di più sta “formando” una
società sempre più ingiusta: incredibili concentrazioni di ricchezza e immense e
sempre più spaventose masse di povertà. C'è chi spreca e chi
muore.
Popoli sempre meno liberi e fraterni non solo in Africa o
Asia ma anche nelle Americhe ed Europa.
Non si parla altro che di terrorismo, violenza, guerra e
quindi movimenti razzisti, regimi autoritari e totalitari con pratiche
incostituzionali.
I MIGRANTI NE SONO LA SFORTUNATA
RISULTANZA.
I rifugiati nel mondo, secondo l’ultimo rapporto dell’Alto
Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR: United Nations High Commission for Refugees) sono
più di 20 milioni.
A questi si aggiungono 34 milioni di sfollati all’interno
del proprio Paese e quasi un milione in attesa dell’esito delle domande di
asilo.
Considerando tutti gli altri, quest’anno potrebbe
chiudersi con la cifra record di oltre 60 milioni di persone in
fuga.
FAME, DISPERAZIONE E GUERRA PER I TANTI; RICCHEZZA,
CONTROLLO DELLA FINANZA, CHE POI SI CONCRETIZZA NEL “ MONOPOLIZZARE” CIBO,
DENARO, ENERGIA, ACQUA E PETROLIO, PER I POCHI.
Questo sistema collaudato porta a due amare
conclusioni:
a) perdita del rapporto umano, quello vero;
b) la distruzione della razza umana, quindi della vita
stessa del Pianeta Terra.
“L’AVERE” a tutti i costi per essere qualcuno, inchinarsi
ai facili compromessi, dimostrare che…” più ho, più comando e posso sottomettere
gli altri, quindi sono” non fa altro che annichilire la vita stessa nel senso
più vero della parola.
Vita che, al contrario, deve essere imperniata sui 4
pilastri valoriali: quello dell’etica, della moralità, della dignità, del
rispetto della persona, chiunque essa sia.E' in ciò che consiste la felicità, in quell'abbraccio
sincero, in quella stretta di mano, in quel saluto vero, disinteressato.
Si è dimenticato che il
Natale è la nascita di colui che viene sulla Terra a portare pace, fratellanza e
serenità.
Solo se si riuscirà ad
estirpare dalla vita interiore di ognuno il virus contagioso dell'egoismo, della
sopraffazione, della ricchezza da dimostrare a tutti i costi ed immedesimarsi di
chi vive in condizioni di miseria si potrà riassaporare quel gusto vero della
vita piena di affetti e sentimenti.
Caso contrario è solo una
festa fittizia, mascherata di religiosità che fa sembrare di essere felici. Solo
apparenza.
Il Santo Natale non è un
periodo o una stagionalità, ma uno stato della mente costruttivo per il bene
comune.
Buon Natale a
tutti.
Termoli, 22 dicembre
2015
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