Ritengo un fatto positivo il pensiero al mercato che condivido. Interessante il brand e interessante l'iniziativa della Copagri. L'idea di una catena di negozi in franchising l'ho data 10 anni fa alla Fidal e alla sua Casa Italia Atletica, guidata dal molisano Mario Ialenti, ed era parte del progetto "La Maratona del gusto e delle Bellezze d'Italia" che qualcuno, senza chiedere permesso, ha poi sviluppato alle Olimpiadi di Londra con Casa Italia del Coni.
Senza una chiara e puntuale strategia di marketing, gli strumenti e le persone capaci di realizzarla, non si va da nessuna parte o, se si va da qualche parte, non si è in grado di esprimere tutte le potenzialità del territorio che esprime la qualità e delle eccellenze enogastronomiche e turistiche che uno ha, Un politico/amministratore capace si riconosce non dalle chiacchiere e dai comizi che fa, ma delle persone che ha intorno. (Pdl)
Agroalimentare, Copagri alla conquista del mondo con Love IT
Presentato a Expo il brand per promuovere i prodotti italiani all'estero. Il progetto favorisce l’incontro diretto tra consumatore e produttore, in un’ottica di totale trasparenza
Si chiama "Love IT – Real Italian Food"' il brand lanciato da Copagri che ha come obiettivo promuovere nel mondo il vero made in Italy agroalimentare. La presentazione è avvenuta all'interno del padiglione ad Expo 2015 della Confederazione che raccoglie oltre 300 mila produttori agricoli.
“Questo brand noi lo mettiamo a disposizione di quegli agricoltori che vogliono portare all'estero i loro prodotti e ottenere una giusta remunerazione per il loro lavoro”, spiega Franco Verrascina, presidente nazionale di Copagri.
'Lo amo' o 'Amo l'Italia'. Sono queste le due traduzioni possibili di Love IT e rappresentano entrambe il concetto che Copagri vuole trasmettere al pubblico. I consumatori amano l'Italia e il suo cibo, vario e genuino, ed è giusto che abbiano la possibilità di comprare il vero made in Italy e non i prodotti dell'italian sounding che tanto male fanno al nostro settore agroalimentare.
Love IT non è solo un marchio che racchiude il sapore del vero made in Italy, ma è anche una catena di negozi dislocati in diverse città del mondo. Si inizia con Expo e con Milano, ma le ambizioni sono di diventare globali.
E per raggiungere al meglio i consumatori Copagri sta puntando molto anche sull'e-commerce. PowaTag è una soluzione che permette a chiunque di acquistare i prodotti stagionali degli associati Copagri direttamente da smartphone e tablet, con un semplice tap.
Il progetto favorisce l’incontro diretto tra consumatore e produttore, in un’ottica di totale trasparenza che privilegia il principio di filiera corta e di tracciabilità. Ma attenzione, per filiera corta non si intende il chilometro zero, anzi. Si potrebbe parlare di 'chilometro illimitato', perché i prodotti viaggeranno in tutto il mondo. A zero si devono ridurre le intermediazioni e le logiche aggressive al ribasso che caratterizzano l'attuale mercato.
A sostenere questo progetto c'è anche il ministero dell'Agricoltura. Il viceministro Andrea Olivero ha tagliato il nastro che ha ufficialmente inaugurato il padiglione di Copagri e ha espresso il suo appoggio all'iniziativa Love IT.
“Non dobbiamo stravolgere il nostro modello agricolo”, ha detto Olivero durante la conferenza stampa. “Dobbiamo piuttosto promuovere i nostri prodotti nel mondo e difendere il made in Italy dalle contraffazioni”.
Sorge il dubbio però, che una iniziativa del genere si doppi con il segno unico distintivo dell'agroalimentare lanciato dal ministro Maurizio Martina proprio ad Expo 2015 neppure un mese fa.
“Niente affatto, i due progetti cono complementari e si rafforzano l'uno con l'altro”, spiega Verrascina. “Si stima che il giro d'affari dell'italian sounding sia di 60 miliardi di euro all'anno, il doppio di quello generato dal vero made in Italy. Con queste iniziative cerchiamo di ribaltare questa situazione”.
Un punto però il presidente di Copagri ci tiene a sottolineare: sono i singoli produttori che si devono attivare per avere successo nel mondo. L'obiettivo è saltare gli intermediari e andare a vendere i prodotti italiani in tutto il globo, offrendo qualità ma anche quantità, essenziale per poter dialogare con i distributori esteri.
Tutto parte nel 1933 con la Mostra mercato dei Vini tipici d’Italia, prima e unica mostra nazionale, una biennale con 4 edizioni prima della guerra e tre nel dopoguerra con la denominazione Mostra mercato dei vini tipici e pregiati. Nel 1949 la costituzione dell’Ente omonimo su iniziativa degli senesi e, in contemporanea, la nascita, sempre a Siena, dell’Accademia italiana della vite e del vino con l’intento di dar vita a una realtà atta a promuovere il progresso vitivinicolo italiano. Nel 1950 il riconoscimento dell’Ente con DPR 296 e l’apertura, nel Bastione S. Filippo della Fortezza medicea, dell’Enoteca Italica Permanente di Siena, la prima, in Italia e nel mondo, a carattere pubblico. Pensata come Mostra permanente dei vini tipici e pregiati italiani, che, qualche anno dopo, con l’approvazione del Dpr 930 del 1963, diventeranno le eccellenze Doc e, dal 1980, anche Docg e Igt, a rappresentare l’origine della qualità, il territorio. Le eccellenze primarie dell’agroalimentare i...
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