UN MARE DI GIOVANI A LANCIANO PER DIRE NO ALLE TRIVELLAZIONI


Un mare di giovani, un mare d’acqua (pioggia), un mare di abruzzesi con un po’ di molisani e marchigiani, un coro ininterrotto “No Ombrina, a noi piace il nostro mare”, ma, anche, un mare di emozioni vedere il centro di Lanciano, la bella città frentana, vivere una manifestazione imponente, straordinaria, intensa e forte di passione per la difesa del proprio territorio contro lo strapotere dei petrolieri, accontentati da Renzi con Sblocca Italia.

Un mare di striscioni, cartelli, bandiere, fasce tricolori, gonfaloni a significare la voglia di partecipare per contare e decidere il destino di un mare, L’Adriatico, e, anche del territorio che lo affianca con le sue dolci colline, dal Friuli alla Puglia, con l’Abruzzo il più esposto con “Ombrina”, la piattaforma antistante il porto di Ortona.

Un mare di gente che scorreva tra due ali di folla fermi a guardare, leggere, ascoltare, fotografare e commentare, con l’eco del messaggio della Conferenza episcopale Abruzzo e Molise, guidata da Mons. Tommaso Valentinetti, che risuonava Pensiamo a un cambio di prospettiva radicale che richiede l’emergere di una  biociviltà che preferisce la vita al lucro, il bene collettivo ai profitti individuali, la cooperazione alla competizione”.

Dicevamo dei molisani arrivati tutti da Termoli con due pullman con il Consigliere di opposizione Marinucci e il Sindaco  di Montefalcone, Gigino D’angelo, con la fascia tricolore, tanti amici che abbiamo incontrato nel momento in cui si è scatenato un violento temporale, che non ha intaccato il successo della grande manifestazione “NoOmbrina, NoTriv”.

L’Abruzzo, con la partecipazione corale di oggi pomeriggio a Lanciano, ha dimostrato che quando viene messa in dubbio la propria identità, cioè il territorio con i suoi valori e le sue risorse, la risposta è così chiara e forte che neanche i padroni assoluti, prepotenti e arroganti, con il codazzo dei loro servitori, possono far finta di non vedere e non sentire.

Un esempio soprattutto per il Molise fortemente interessato dalle trivellazioni che riguardano interamente il suo mare e per il 66% il rimanente territorio, cioè tutto se si escludono le cime del Matese e delle Mainarde.

Un esempio per il Paese, che non può più perdere altro territorio, sapendo che quello che è rimasto è tutto lungo l’Appennino, cioè il centro e il meridione, le realtà prese di mira da chi pensa solo al profitto, al vil denaro.

NoOmbrina, NoTriv, Sì al territorio bene comune, un patrimonio che spetta lasciare alle nuove generazioni per assicurare loro il futuro.

pasqualedilena@gmail.com

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