A PROVVIDENTI PER VIVERE E TOCCARE CON MANO LA CULTURA
Un incontro di apertura del bellissimo evento,
Mediterroneamfest, che, da ieri sera fino a domenica, animerà quel piccolo ma
incantevole borgo di case in pietra viva che è Provvidenti.
Un incontro per parlare del Molise, della sua agricoltura e
del suo territorio, di farfalle e di api, sostenibilità, futuro a un pubblico,
seduto sulle scale del sacrario della Chiesa dedicata a Santa Maria Assunta,
molto attento alle tematiche sviluppate dai relatori invitati.
E poi la Mediterroneanfest lungo le stradine caratterizzate
da un saliscendi continuo, piene di respiro con quel venticello di una sera
calda (altrove) e stellata, animate da banchi di assaggio e di mostra e vendita
dei prodotti al ritmo della musica e del vocio dei saluti che sempre animano
gli incontri.
Una festa capace di coniugare, come in un crescendo, i
valori e le risorse del territorio, fatti di storia, cultura, ambienti e
paesaggi, tradizioni come alla riscoperta di quella identità che la società dei
consumi e dello spreco vuole azzerare, ancor più oggi che mostra il suo totale
fallimento.
Il piacere di stare insieme, di vivere le emozioni dei
profumi e dei sapori di un piatto, un vino, una birra artigianale, un olio
extravergine di oliva o di assistere, con un maestro casaro e straordinario
promotore della qualità dei prodotti del tratturo, qual’è Franco Di Nucci, alla
preparazione di una mozzarella o una stracciata, una scamorza o un
caciocavallo.
Tutto questo nel paese di 190 abitanti, il più piccolo del
Molise, da qualche anno “Borgo della musica”, che ha dimostrato le potenzialità
che questo nostro Molise ha nel momento in cui si ridà ai 130 paesi, svuotati in questi anni da una programmazione
sbagliata che ha concentrato tutto a Campobasso, Termoli, Isernia e pochi
altri, la dignità persa.
Il Molise è Provvidenti, Castel Pizzuto, Montelongo e tutti
gli altri e questo per dire che non è solo Campobasso, Termoli, Isernia. La concentrazione
che è, poi, la ragione dell’abbandono e dello spopolamento con il rischio di
diventare niente, soprattutto sulla spinta della crisi che morderà l’anima a
chi non si crea le opportunità per sognare e vivere il futuro.
A tale proposito l’appello a firmare la petizione lanciata
da Larino viva e Rivoluzione Democratica per evitare l’insediamento della
“Stalla di Ruta”, quella di 12.000 manze che ha incantato il nostro senatore e
quanti con lui governano questo Molise.
Un NO a questo megaprogetto che è pura follia per il Nostro Molise, la sua agricoltura,
i suoi territori, i suoi allevamenti e, con essi, i tanti caseifici che stanno
dando immagine a questa nostra terra, oggi più che mai, con la sua ruralità e
la sua agricoltura e zootecnia, di grande attualità.
Si replica oggi e, anche domani, quando la festa ospiterà un
personaggio del mondo, Carlo Petrini, l’ideatore e promotore di Slow food,
l’organizzazione che ha rivoluzionato il mondo dell’enogastromia dando spazio
alla cultura e alla qualità delle nostre eccellenze.
pasqualedilena@gmail.com
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