LA GRANDE OPPORTUNITA’ PER I VINI MOLISANI
Ho appena letto il bando della Regione
Molise riguardante “Concessione di contributi a sostegno di progetti per la
promozione del vino italiano sui mercati dei Paesi terzi” ed ho avuto subito la
sensazione di un’altra delle tante occasioni perse se (mi auguro di no) si
vanno a spartire le risorse a disposizione o a dare solo a chi - produttori e/o
trasformatori e/o commercianti di vino, consorzi di tutela, organizzazioni
professionali, interprofessionali o di produttori riconosciute, soggetti
pubblici - ha la possibilità di impegnarsi per un progetto almeno di centomila
euro, sapendo di avere un contributo pari al 70% delle spese ammesse e
rendicontate.
Una sensazione, dicevo, frutto di tutte le
esperienze passate che, lo spero vivamente, non si ripetano in un momento in
cui serve più che mai fare squadra, tanto più in un comparto contrassegnato da
una forte concorrenza proprio nei “Paesi terzi” i mercati indicati e voluti dal
bando.
C’è anche la possibilità di coinvolgere
“Associazioni, anche temporanee di impresa e di scopo tra i soggetti di cui ai
punti precedenti”. Bene, e allora perché non parlare e stimolare la nascita di
una sola associazione?
Uno strumento che vede partecipe i
soggetti considerati dal bando, con tutti i produttori protagonisti di un
progetto di promozione e valorizzazione dei nostri vini e, con essi, del Molise,
che ha come priorità la creazione di una squadra capace di programmare - sulla
base di una scelta concordata con la Regione di uno o, al massimo, due mercati
esteri - le iniziative che permettono di far conoscere il Molise e i suoi vini,
ai fini di una commercializzazione degli stessi.
Una programmazione triennale, un tempo
minimo per conoscere e coinvolgere operatori del mercato, ristoratori, catene
commerciali, media e opinion leader. Un tempo necessario, tre anni, per
seminare e poi dare alle aziende la possibilità di raccogliere i frutti delle
azioni e iniziative promosse.
Non c’è altra possibilità che mettere in
piedi subito una squadra e un programma, anche per dar vita a una strategia di
marketing che può dare risultati insperati al vino e all’agroalimentare
molisano, con le aziende che, sulla base del valore aggiunto e dell’esperienza fatte,
acquistano forza e sicurezza per vivere da protagoniste il mercato nazionale e
quelli europei.
Si tratta di mettere insieme tutti i
soggetti per valutare la possibilità di dar vita a uno strumento comune necessario
per spendere al meglio le risorse e, nel contempo, offrire ai produttori
l’opportunità di conquistare uniti un mercato. Penso al Canada per quello che
per noi molisani rappresenta questo grande Paese, che ha bisogno certo di
qualità (oggi il Molise ha la possibilità di rispondere a questa domanda) ma,
anche, di quantità, che è più difficile da trovare.
Un programma capace di farsi da solo la
pubblicità con le iniziative e le pubbliche relazioni che sono da attivare
prima, durante e dopo ogni evento e nel corso dei tre anni di permanenza sul
mercato scelto. E non solo, pensare anche alla adesione a eventi di risonanza mondiale
e, in questo caso, per chi ricorda una mia nota di qualche giorno fa, indicavo Zurigo
e Pechino, due mercati terzi, sedi di campionati di atletica, europei nel primo
caso e mondiale nel secondo, che vedono protagonista la nostra “Casa Italia
Atletica” espressione della Federazione dell’Atletica Leggera Italiana.
Un modo per rilanciare sul mercato scelto
l’eco di un partecipazione con i nostri campioni primi messaggeri di una terra
vocata ai vini di qualità.
La scadenza del 28 di giugno imposto dal
Mipaaf è, a mio parere, una spada di Damocle sulla possibilità di rispondere al
bando; un altro problema serio da affrontare e
risolvere subito perché non aiuta a concretizzare questo discorso di un solo
soggetto proponente e titolare della domanda e, neanche, quello delle
iniziative dei singoli soggetti.
pasqualedilena@gmail.com ….
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