I DIECI ANNI DELLE DONNE DELL’OLIO


Sono passati più di dieci anni dal 27 marzo del 2003 quando a Roma è stata costituita l’Associazione delle Donne dell’Olio (Pandolea), che riunisce soprattutto produttrici di olio, ma anche altre donne legate al mondo olivicolo e agricolo o che operano nel campo della comunicazione e delle pubbliche relazioni  

Dieci anni portati bene quelli che Pandolea ha festeggiato ieri all’Hotel Bristol di Roma.

A raccontarli tutti la gentile signora che l’ha voluta e organizzata, Loriana Abruzzetti, e che, come presidente, ha vissuto ogni sua iniziativa tesa a comunicare e far conoscere l’olio extravergine di oliva, e, soprattutto (come recita un volantino dell’Associazione) ad affermare e divulgare la consapevolezza alimentare e la cultura dell’olio e dell’olivo, patrimoni d’Italia e dell’umanità.

In particolare i 42 oli premiati dal marchio Dop e quello “Toscano”, il solo Igp,  che rappresentano un primato a livello europeo e, come tale, il segno evidente di una realtà diffusa con tanti oli testimoni di paesaggi e ambienti fra i più belli e ricercati. Solo la Val D’Aosta, ad oggi, è senza olivi nel momento in cui, ultimamente,  anche il Piemonte mostra di avere qualche decina di ettari di olivi e questo fa pensare che siamo solo all’inizio di un percorso in questa terra di nocciole e grandi vini.

Dieci anni contrassegnati da una crisi profonda dell’agricoltura vittima della crisi più in generale che vive il mondo e il Paese, ma anche della cacciata dalle campagne dei suoi protagonisti, i coltivatori; dalla risposta che l’agricoltura sta dando alla pesante crisi economico-finanziara e perdita di valori con la presenza sempre consistente delle donne che, oggi, rappresentano  il 30% dell’imprenditoria agricola, l’aumento dell’occupazione e dell’esportazione.

Donne preparate se è vero, com’è vero, che oltre il 50% sono  in possesso di un diploma e di una laurea. E, non solo, anche portate per l’agricoltura visto il loro più che naturale rapporto con il cibo, l’alimentazione.

Un’occasione per festeggiare, ma anche per capire, con il convegno “Un filo d’olio” , il futuro dell’agricoltura e della sua olivicoltura parlando di storia, formazione, territorio, alimentazione, salute, identità e qualità delle nostre eccellenze alimentari, biodiversità, con tante relatrici molto brave, presentate magnificamente dalla giornalista Francesca Romana Barberini, che meritano almeno di essere citate: Miriam Mastromauro dell’osservatorio economico Unaprol; Maria Gemma Grillotti, presidente GeoAgri Landitaly; Rosanna Zari, vicepresidente Conaf; Laura De Gara dell’Università Campus Bio-medico di Roma.

Molto interessante l’intervento dell’On. Colomba Mongiello della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che è entrata nel merito di questioni importanti dimostrando di essere un politico molto documentato e esperto di agricoltura.

Dopo tante Donne dell’Olio, una rappresentante maschile a cui sono state affidate le conclusioni, Massimo Gargano presidente dell’Unaprol, che ha sviluppato un discorso molto chiaro sulla centralità dell’agricoltura per uscire dalla crisi; l’importanza e il ruolo della biodiversità olivicola, che offre un altro dei primati al nostro Paese per non cadere nella trappola di chi ci vuole portare verso una olivicoltura superintensiva con tre sole varietà. Un quadro che, se realizzato, vorrebbe dire negare il ruolo paesaggistico-ambientale svolto dall’olivo e le possibilità che il mercato mette a disposizione degli oli monovarietali.

Un giorno bello per Pandolea ma, anche per l’olio italiano, che ha trovato nelle decine di migliaia di  bambini, coinvolti dalle signore dell’oli con le loro iniziative nel corso di questi anni, i primi grandi appassionati e convinti consumatori, soprattutto di domani, tanto da far avanzare la proposta di istituire nelle scuole dell’obbligo “la settimana dell’alimentazione”, come necessità formativa che va oltre l’olio. Ma se è così perché allora – è stato detto da più di uno – non proporre l’alimentazione come materia obbligatoria? Un modo per ridare alla scuola una grande opportunità che porta a guardare con fiducia il futuro non solo della nostra agricoltura ma del Paese.


pasqualedilena@gmail.com

Commenti

  1. Congratulazioni vivissime alle Donne dell'Olio,con vivo apprezzamento e un po' ....d'invidia per il rapporto con la natura e la nostra migliore cultura (coltura).

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