Carissimo Francesco,
anche oggi ho postato sul mio diario di facebook i miei tramonti e
i miei paesaggi il cui concetto è sicuramente relativo, ma, per quanto
mi riguarda, solo alla cultura ed alla sensibilità di ognuno.
Ho la fortuna di spaziare non solo sulle mie colline “di fronte” ma anche
più lontano della punta del mio naso, in particolare le Mainarde, Agnone,
Capracotta, Monte Mauro, la Maiella, le cime del Gran Sasso, e poi il mare di
Vasto, Petacciato, Termoli, le Tremiti, il Gargano, le Puglie assolate per
chiudere con Montorio nei Frentani, lo Sticco e la Quarenza.
E’ per questo che mi permetto di dire che non ho bisogno di recuperare,
come tu scrivi, “la vista dell’orizzonte” lontano, ma solo di sistemare
quello che ho prima descritto, anche perché mi riporta a mondi lontani ricchi di
altri paesaggi e altre culture.
Devo a questi orizzonti e, soprattutto, alla fortuna, molti dei risultati
ottenuti nei campi che mi hanno visto impegnato, anche in quello politico –
amministrativo, con vari incarichi in enti e istituzioni, sia toscane che
molisane, e di ciò sono profondamente grato a quanti mi hanno dato fiducia, in
particolare il popolo di Larino.
Potrei parlare anche di tanti progetti di successo, non ultimo
l’associazione MolisExtra che, come ben sai, ho ideato, progettato e realizzato
per metterla poi nelle tue mani e subito dopo dimettermi da socio per una
diversità di vedute che questa tua lettera conferma.
E’ una vita che mi sforzo di parlare di territorio di cui mi sono sempre
occupato, anche in questo caso, con la fortuna di avere incontrato maestri
illustri dai quali ho appreso il valore e il significato del paesaggio, che, a
mio modesto parere, le pale eoliche - non solo di quel “paese del gusto” che è
San Martino in Pensilis con la sua “Pampanella”, i suoi vini e
i suoi oli – deturpano, proprio perché del tutto gratuite e sconsiderate.
Ricordo che un giorno, più di dieci anni fa, parlando di sviluppo del
Molise a un gruppo dirigente e di governo di questo nostro Molise, ho dichiarato
la “Pampanella” non solo “boccone divino” ma la
più grande fabbrica del Molise. Dalle risate scaturite mi sono reso conto
che i presenti non erano d’accordo e che la “Pampanella” non
pagava in quanto a consensi. E’ tanto vero questo che quando poi i consensi non
sono più arrivati, sono tornato al mio lavoro per raccogliere importanti
riconoscimenti che mi onorano e onorano questa mia terra.
Posso solo dire che neanche la delusione del momento, mista a rabbia, mi ha
fatto dire che la colpa è di Celentano!
E la colpa, credimi, non è di Celentano.
Contraccambio i segni di profonda stima e invio i miei migliori
saluti
Chi non ha capito il ragionamento di Celentano o non c'e' arrivato o e' in malafede. Celentano ha messo in evidenza come l'Italia abbia perso gli ultimi paesaggi veri e incontaminati come quelli del Molise rovinati da scelte fatte da politici non troppo attenti o per meglio dire sensibili al rispetto del territorio. Gli arresti avvenuti di recente in Calabria ci fanno riflettere. Come un elettricista sia diventato il re dell'eolico e che ha impiantato finno alle nostre porte arricchendosi e ritengono gli inquirenti in modo non trasparente legandosi ad amicizie discutibili.
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