L’olivo “Gentile di Larino” va oltre l’offerta del suo delicato e ben noto olio
Isolato, dal prof. De Curtis dell’Università degli
Studi del Molise, il “lievito rosa”
su un oliveto della nobile città frentana, Larino, che, come gli esperti sanno, è la culla
dell’Associazione Città dell’Olio e patria di altre due varietà autoctone, la
“Salegna o Saligna” e l’”Oliva San Pardo” dalla duplice attitudine.
Un
importante risultato quello del ricercatore Filippo De Curtis, frutto, grazie
alla intuizione del
direttore Prof. Coppola, di una bella e sinergica interazione tra CNR di Avellino e il Dipartimento
di Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell'Università del Molise, nelle persone dei Prof Elena Sorrentino, Raffaello Castoria e di chi, in pratica, ha isolato il lievito rosa, Filippo de Curtis, dalle olive “Gentile” di una pianta che dà ombra alla sua casa nella splendida campagna di Larino, non lontana dal mare di Termoli e delle Tremiti.
direttore Prof. Coppola, di una bella e sinergica interazione tra CNR di Avellino e il Dipartimento
di Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell'Università del Molise, nelle persone dei Prof Elena Sorrentino, Raffaello Castoria e di chi, in pratica, ha isolato il lievito rosa, Filippo de Curtis, dalle olive “Gentile” di una pianta che dà ombra alla sua casa nella splendida campagna di Larino, non lontana dal mare di Termoli e delle Tremiti.
Questo
microrganismo dal color rosa ha ottenuto risultati sorprendenti con
l’annullamento delle micotossine presenti nei succhi di frutta, e, di
conseguenza, la possibilità di non ricorrere all’uso di pesticidi che, come si
sa, inquinano prodotti che si sono sempre dati soprattutto ai bambini. Come si
dice con una fava due piccioni: meno veleni nel terreno e nelle sorgenti e
corsi d’acqua; più salubrità in un alimento molto diffuso che, come si diceva,
riguarda in particolare i bambini.
L’importanza
di questo risultato è dimostrata anche dalla sua pubblicazione su tutte le più
importanti riviste scientifiche del mondo e ciò onora Filippo De Curtis e quanti con lui hanno
lavorato per arrivare a ottenere un successo che premia le due istituzioni (CNr
di Avellino e Università degli Studi del Molise – Dipartimento Agricoltura, Ambiente
e Alimenti), la Campania e il Molise. E, non solo, premia anche la generosità e
bontà di una cultivar che rappresenta un terzo dell’olivicoltura molisana e rientra
tra le cinquecento cultivar che fanno onore all’olivicoltura italiana, un
patrimonio unico al mondo di biodiversità.
pasqualedilena@gmail.com
Ottimo Filippo, ma un plauso anche al Prof. Raffaele Coppola e alla Prof. Elena Sorrentino, con cui ho avuto il piacere di collaborare nella mia esperienza formativa post-accademica. Sempre attento e puntuale Pasquale.
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