W IL 1° MAGGIO
Non bisogna mai disperare. Quando tutto sembra spento c’è sempre una
scintilla nascosta nella cenere pronta a ravvivare il fuoco.
In ogni luogo e in ogni comunità c’è qualche Vestale nascosta che
custodisce il fuoco.
Anche a Isernia. Anche nel Molise. Anche nel Sud. Anche in Italia.
Nicola
Voglio, con questa nota di speranza inviatami dal mio caro amico Nicola Picchione ed una sua bellissima foto, pensare al giorno di domani, il 1° Maggio, e dedicarle a un mondo che c'è e non è mai scomparso, quello del lavoro. A chi lavora nelle fabbriche o sui cantieri, e, soprattutto, a quelli che il lavoro lo hanno perso o lo stanno per perdere per colpa di un sistema che, dopo essere stato per lungo tempo in coma, è morto ed è tempo, ormai, di seppellirlo per sempre al più presto. Non ci sono possibilità di resuscitarlo.
C'è la necessità di pensare a uno completamente nuovo che ha come "scintilla nascosta" proprio il mondo del lavoro (quello delle braccia e della mente così come un tempo).
Un mondo che non pensa solo al profitto e per il profitto è capace di sacrificare ogni cosa, anche le più belle, ma, principalmente, alla forza e capacità di sapersi relazionare con gli altri e con la natura, riportando a galla una regola santa come quella del rispetto.
Un mondo di uomini che hanno voglia di parlare, dialogare, parrtecipare, pensare, progettare, creare,decidere, fare. Uomini che hanno bisogno della carezza del vento, del silenzio della neve, della luce del sole e della luna, dei colori dell'arcobaleno dopo la pioggia che è subito scappata via.
Hanno bisogno, anche, di avere fra le mani il tempo come le stagioni, il corso di un ruscello, le foglie di un albero, il volo di un uccello. E poi del gioco e dei sogni che si possono ritrovare in una poesia, in un quadro, in un canto, in un passo di danza, come estese pianure, dolci colline, montagne che nascondono l'acqua. Uomini che hanno bisogno di amare e di essere amati, di parole che sanno accarezzare il cuore.
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