LA RISPOSTA ALL'EX DIRETTORE GENERALE DELL'ASL VERRECCHIA

Sono molto grato al Dr. Mario Verrecchia, ex direttore generale dell’Asl n°4 del Basso Molise della nota - leggo su Primo Piano di oggi 26 agosto - in risposta al mio articolo sulla storia che ha portato alla situazione pesante e grave ce vive l’ospedale di Larino: dalla riforma Astore ad oggi, in particolare la parte importante riguardante la vicenda Maugeri.


Grato perché non fa che confermare quanto io ho raccontato e, quindi, non fa altro che darmi ragione di fronte a personaggi, gli “amici” di Iorio della mia città che, in tutti questi anni, non hanno fatto altro che nascondere la verità e utilizzare le loro menzogne per strumentalizzare l’ospedale di Larino al solo fine delle loro carriere professionali e politiche.

Non una volta, ma ripetutamente, ho invitato questi “amici” a confrontarsi con me sulla vicenda dell’ospedale, ma mai hanno avuto il coraggio di farlo, sapendo che presentarsi al confronto avrebbero avuto molta difficoltà a raccontare bugie ed a continuare nella loro arte di infamare la mia persona.

È vero, ha ragione il dr. Verrecchia quando mi rimprovera una ricostruzione dei fatti più salienti che necessariamente portano a dimenticare quei particolari che lui ha voluto sottolineare e che rispondono al vero. Come la questione dell’Hospice che, personalmente, ho suggerito e raccomandato all’allora assessore Giorgetta che l’ha fatta subito una proposta sua e l’ha realizzata con il contributo di Verrecchi, allora direttore generale dell’Asl di Termoli. Ricordo di avere espresso ad entrambi tutta la mia gratitudine che sono in grado di riconfermare, e con lo stesso piacere, anche ora.

Capisco che al Dr. Verrecchia non fa piacere sentirsi dire che aveva un orecchio attento a Iorio ed ai politici di Termoli, ma questa mia convinzione è confermata (particolare importante) dal modo in cui ha realizzato quella grande intuizione dell’accorpamento: tutto a vantaggio del S. Timoteo di Termoli e tutto a scapito del “Vietri” di Larino.

Più volte, come ben sa il Dr. Verrecchia, mi sono ribellato alle soluzioni inique e chiaramente di parte e l’ho fatto fino a quando ho avuto la possibilità di svolgere il ruolo di consigliere regionale.

Così come mi ribello a chi ha già chiuso l’ospedale come pure alla demagogia di chi continua a far finta di non averlo capito, nel momento in cui le iniziative che vengono messe in atto hanno solo il significato di firmare il cartellino, ma non di indicare la strada che serve per rilanciare il discorso.

Fondamentale è la discontinuità , lo voglio ripetere, con chi ha voluto e collaborato per la riduzione ai minimi termini il Vietri creando così le premesse per la sua chiusura ufficiale dopo le elezioni. Discontinuità che vuol dire andare a votare No a Iorio e tutti quelli che l’hanno aiutato e sostenuto lungo questo suo percorso. Andare a votare tutti la nostra rabbia e mettere nelle condizioni di difendersi, non di continuare a nascondersi, quanti sono nati “ per il non voto” ed hanno operato con quanti hanno raccolto le tessere elettorali dei larinesi e del circondario. Opporsi oggi senza un No forte e chiaro a Iorio vuol dire non volere mettersi contro Iorio e gli “amici” che ancora lo sostengono.

pasqualedilena@gmail.com

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