IL GIOCO DELLE PARTI



Non è raro, per noi, che siamo abituati a girare e soffiare,“leggere qua e là” e farlo il giorno dopo l’uscita del giornale e la sua vendita in edicola. Succede quando gli impegni ci portano a correre di qua e di là  e non avere il tempo di sfogliare o leggere soprattutto i giornali che solitamente ci piace leggere  ed ai quali siamo affezionati. C’è chi ci rimprovera per questa scelta troppo di parte, sono schierati a sinistra, perché è sempre bene e corretto ascoltare l’altra campana per farsi un’opinione più equilibrata. Noi rispondiamo che non manchiamo mai a questo dovere nel momento in cui “guardiamo qua e là” le televisioni e seguiamo i telegiornali che sono solitamente, salvo il Tg3, la voce del padrone e questo ci porta a pensare a un passato già lontano, al cane che ascolta il megafono di un grammofono. Una immagine ricorrente per gli amanti della musica non più giovani come siamo noi che veniamo da lontano.
Così ci è capitato di leggere oggi, domenica di fine luglio, un articolo uscito ieri su “il Fatto quotidiano”, di Marco Palombi “Idea PD per conquistare il Molise: sostenere un candidato del PDL” alle elezioni di novembre.
In pratica “l’uomo forte delle primarie non è di sinistra”, come sottolinea e argomenta molto bene chi ha firmato l’articolo, sintetizzando in Paolo Di Laura Frattura (il nome completo) del protagonista di una vicenda che riguarda il PD molisano, in mano a gente che ha dimostrato, anche quando gli attuali protagonisti militavano nei rispettivi partiti di provenienza, di rendere onnipotente Iorio con il loro modo di fare politica, e continuano a farlo imperterriti. Sono sempre gli stessi, quelli che hanno consegnato a Iorio il Basso Molise e, ultimamente, la Provincia di Campobasso.
Certo è strano, anche per noi che a certe situazioni ci abbiamo fatto il callo, che uno dei personaggi che ha in mano il PD nel Molise, Ruta, annunci con qualche mese di anticipo la candidatura di Di Laura Frattura che, da prassi, risponde subito con una smentita. È strano anche che Ruta resti ai vertici del partito dopo aver fondato un suo movimento che utilizza bene alle ultime elezioni provinciali, quando evita le primarie per non dare spazio al Presidente in carica D’Ascanio e decide, con il consenso anche dei partiti della sinistra, la candidata alla presidenza
È strano che il segretario regionale in carica, Leva, che è anche consigliere regionale, fa tutto quello che dice Ruta e, per compiacerlo, dichiara subito, con due candidati ufficiali del suo partito, che per battere Iorio bisogna che le primarie le vinca Di Laura Frattura. Strano, ma se uno segue il percorso fatto da questo dirigente che, nel 2006, ha fatto fuori Paglione, consigliere regionale uscente nonché capogruppo dei DS, è tutto normale.
Petraroia e D’Ambrosio si rivolgono a Bersani, che ha altro a cui pensare, più per dimostrare ai propri elettori e simpatizzanti che ci sono rimasti male e basta, visto che, nel momento in cui hanno accettato di far parte della lista dei candidati alle primarie, hanno avuto assicurazioni per stare al gioco di Ruta, che è quello di perdere per far vincere Di Laura Frattura, che il solo vero candidato. Gli altri due espressine del Pd lo sono solo di facciata. Anche per Di Pietro il candidato è Di Laura Frattura quando ci tiene a sottolineare, non prendendo neanche in considerazione né Petraroia né D’Ambrosio, che se i vincenti, sempre alle primarie, sono D’Ascanio e Romano, entrambi da lui invisi per essere entrati ed usciti dall’Idv, non farà parte della coalizione di centro sinistra, ma andrà per conto suo come alle provinciali, dichiarando così una sconfitta sicura.
Manca solo che lo dica anche Iorio che è Di Laura Frattura il suo candidato. In verità Iorio teme, e non da oggi, solo Di Laura Frattura perché è l’unico che può cogliere le adesioni della vasta area moderata e, anche, della destra, cioè pescare là lui da sempre attinge i voti.
Per il centro sinistra, alla fine, Di Laura Frattura non sarà il vento che uno si aspettava ma pur sempre un vento nuovo, nel momento in cui riesce a interrompere l’era Iorio ed a rimescolare le carte, lasciando sperare che una nuova classe dirigente appaia all’orizzonte, perché di essa il Molise ha urgente bisogno se non vuole sentirsi annullata in altre regioni e così sparire.
L’articolo non nomina neanche gli altri due personaggi protagonisti di questa vicenda, all’apparenza triste, che colpisce al cuore il PD, Il vicesegretario regionale Francesco Totaro e il capogruppo regionale Antonio Pardo D’Alete, che fanno di tutto per non apparire se non per dimostrare che loro da dieci anni si sono dati da fare in Regione ed hanno animato l’opposizione, mentre, come tutti sanno, i due e tutti gli altri si sono addormentati al flauto magico di Iorio, che li sta lasciando liberi solo per l’occasione.
Se il quadro è quello presentato dall’articolo riportato da “il Fatto quotidiano”non c’è da essere sconfortati per il ruolo del PD molisano e dell’intera opposizione, perché è solo e tutto apparenza che serve a non far capire agli iscritti ed ai simpatizzanti come stanno davvero le questioni.
Tenendo conto dei risultati del governo Iorio e della pochezza della destra che lo sostiene e lo assiste, c’è da sperare solo che davvero arrivi quell’onda lunga di cui abbiamo sopra parlato e che il vento cambi per dare un segno forte di discontinuità e, così, poter ricominciare la risalita dal fondo in cui il Molise è caduto. Per la verità è quello che il Paese, non solo il Molise, aspetta di vivere per poter risorgere e sperare in una nuova classe.
Noi che soffiamo anche per increspare o agitare il mare, abbiamo fede nell’onda lunga che toccherà questa incantevole regione, al di là dei personaggi che attualmente ne condizionano il futuro.
 A Voreie




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