AMBASCIATORI DI SOGNI

C’è un bambino che si preoccupa così tanto del pianeta da aver pensato, già a 9 anni, di piantare un milione di alberi e, subito dopo, dar vita ad un’associazione per arrivare a tagliare questo ambizioso traguardo. Oggi ha 13 anni e la sua associazione “Plant for the placet” è in mano a 23 bambini di 12 anni ed è presente ed attiva in 70 Paesi del mondo con la parola d’ordine “Basta chiacchiere, inizia a piantare”.
Sono piccoli ma determinati e incisivi ambasciatori che vanno in giro per il mondo a dare lezioni di sogni ed a invitare gli uomini a sentirsi cittadini del mondo, viaggiatori globali. In pratica dotati di un forte senso di rispetto per il proprio simile e la natura, necessario per la costruzione di un mondo che ha a cuore la pace.
Felix Finkbeiner è un bambino tedesco che ha genitori amanti e rispettosi della natura, quindi una buona educazione alle spalle, anche se a ispirarlo sono state le sue maestre quando gli hanno parlato della donna keniota, Wangari Matthai, premio nobel per la pace, che ha stimolato con la sua iniziativa la piantagione di 30 milioni di nuovi alberi. L’obiettivo di Felix, che, per ora, va avanti con la sua azione al ritmo di 250 mila alberi ogni anno, è quello di piantare un trilione di nuovi alberi e tutto questo allo scopo di ridare ossigeno al mondo, avendo capito una cosa molto elementare che gli adulti, presi come sono dal potere del denaro, non vogliono ancora capire e cioè che per abbassare l’anidride carbonica nell’atmosfera e ridare respiro al pianeta, servono gli alberi, che attraverso la fotosintesi clorofilliana trasformano la CO2 in ossigeno l’elemento vitale.
La storia di Felix, che abbiamo appena letto su Repubblica on line, è ancora più ricca di notizie e di riflessioni che meritano di essere lette per vedere cosa noi adulti dobbiamo fare per stare dietro a questo ragazzino che insegna i sogni anche a noi di Larino viva che, con Pasquale Di Lena, più di un anno fa abbiamo presentato il “Gusto dei Sogni”, cioè la possibilità di uscire fuori dal pantano che ci ammorba tutti e ci isola, realizzando sogni che Larino, il Molise, ci permettono di fare.
Ci siamo rivolti agli adulti non sapendo che questi erano tutti distratti dal pensiero di vedere come doversi candidare alle prime elezioni in programma, non per fare ma solo per stare ad occupare una poltrona che poltrona non è più, ridotta com’è in un banchetto.
Abbiamo sbagliato a non chiamare i Primiano e i Pardo, i Mattia e i Luca o il nostro amico Antonio, anche lui di 13 anni, che tempo fa ci ha dato una lezione sul nucleare e sull’acqua pubblica consegnandoci una sua riflessione in merito e invitandoci a firmare il referendum che Berlusconi ha paura di fare. Antonio ci ha detto- per l’appunto ieri all’uscita dalla scuola- che bisogna seguire il consiglio di andare a votare tutti anche se il referendum sull’acqua e sul nucleare vengono annullati. In pratica è pienamente d’accordo con Celentano perché così anche lui con tutti i suoi amici e compagni di scuola ha la possibilità di andare a votare.
Racconterò ad Antonio di Felix per vedere se vuole diventare un ambasciatore che va in giro a dare lezioni di sogni.
Questa lunga premessa per far capire meglio la proposta che come Larino viva vogliamo inoltrare ai sindaci ed agli amministratori comunali, provinciali e regionali, di vedere come prendere esempio da Felix e, prima ancora di prendere la iniziativa, indispensabile, di piantare nuovi alberi coinvolgendo le scuole ed i ragazzi a diventare protagonisti, pensare a come salvare dallo scempio quelli che già ci sono e, come nel caso delle querce e degli olivi, anche da secoli.
Pensare, prima di abbatterli, a come ripiantare questi testimoni del tempo destinando un terreno o stimolando i privati ad adottarli. Non fare come è stato fatto fino ad ora e cioè la gran parte degli amministratori pubblici sostenuti dai tecnici, senza neanche prendere in considerazione la bontà o meno di un’azione ritenuta del tutto naturale, hanno immolato questi alberi, a noi familiari e utili, al cemento ed all’asfalto, senza alcuna pietà.
Un invito agli amministratori, purtroppo non più bambini ma già adulti, a pensare a mantenere in vita un patrimonio di verde e di biodiversità, fonte di paesaggi ed ambienti particolari, che servono non solo a farci respirare e cantare, ma anche a vivere in pace con la natura e, quindi, la felicità.
Ed ora aspettiamo chi sarà il primo a rispondere a questo nostro invito per dirgli “Bravo”.
Redazione Larino viva

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