Ospedale di Larino, finalmente la parola al consiglio comunale
LA NOTA -
2010-01-12 14:57:09
2010-01-12 14:57:09
La dice lunga il silenzio che ha avvolto la seduta del Consiglio comunale di Larino del 7 gennaio scorso, convocato, per la quarta volta, dalle forze di opposizione per parlare della questione dell’ospedale, dopo l’ultimo tentativo di limitare le azioni e il prestigio del laboratorio di analisi e la continuità di azione della maggioranza di non disturbare Michele Iorio e quanti, con lui, da tempo lavorano per la morte lenta del nostro ospedale.
Un consiglio animato, ricco di importanti spunti politici, che ha visto il sindaco Giardino interrompere continuamente il primo firmatario della ennesima richiesta di consiglio monotematico, il capogruppo di Larino viva, Giampiero Cataffo, che, nel ripercorrere le tappe che hanno portato a privare il nostro ospedale di reparti e di personale e, fino all’ultimo, la messa in discussione del Laboratorio di analisi, ha, con documenti alla mano dimostrato tutt'i limiti di una maggioranza incapace di difendere questo bene primario di Larino e del suo circondario, che, nel corso di un secolo e più di presenza, ha onorato la sanità molisana e continua a farlo, nonostante le azioni di chi vuole smantellarlo.
Giardino non ha saputo giustificare l’operato suo e del suo vice sindaco che, con le loro azioni di accondiscendenza alle scelte di Iorio, hanno solo portato a perdere tempo prezioso, al punto che entrambi (se non responsabili, perlomeno complici della situazione), non hanno saputo, aldilà del buonismo (va di moda) espresso dall’assessore Urbano, fare una proposta di cosa fare per salvare il salvabile o, come ha sottolineato più volte il consigliere Di Lena e, con lui, tutti i consiglieri di opposizione, per andare al superamento della situazione.
L’invito a far propria la proposta di Larino viva, firmata da tutta l’opposizione e poi firmata da Chieffo e Petraroia che, con un odg, l’hanno posta all’attenzione del Consiglio regionale.
Una proposta che aveva, ed ha il merito, non solo di salvare il Vietri, ma, con la scelta di una forte eccellenza da aggiungere a quelle già operative, di proiettarlo nel futuro, dando, così, una mano alla sanità molisana a uscire fuori dalla pesante situazione in cui è stata posta da Iorio e dalla sua dissennata politica degli sprechi.
Un consiglio che ha messo in luce la pochezza dei risultati di Giardino e della sua maggioranza nei venti mesi dalla elezioni di Aprile del 2008; la sua incapacità a coinvolgere i cittadini ed a renderli protagonisti per poi prendersela, invece di ringraziare, con il Comitato Pro Vietri, che, onestamente, poteva ottenere poco con un governo assente e remissivo alla volontà di Iorio.
In questo senso pesante l’accusa di incapacità rivolta da Di Lena al vicesindaco Quici, che ha avuto da Giardino la delega della sanità, e la richiesta di dimissioni per non intralciare il percorso di avanzare proposte concrete a Iorio e di avere dal governatore risposte chiare per capire le sorti dell’ospedale e di chi sono le responsabilità, nel momento in cui la volontà fin’ora espressa è quella di chiuderlo.
Un assessore che ha portato l’ospedale alla situazione attuale non può rimanere a decidere il da farsi, soprattutto dopo il suo atteggiamento offensivo nei confronti di chi si è adoperato per fare o per proporre soluzioni valide possibili.
Ecco perché la dice lunga il silenzio sul consiglio comunale che ha visto l’opposizione unita dettare il percorso da seguire, a partire dalla convocazione della commissione consiliare preposta a mettere all’attenzione del consiglio una proposta concordata.
E poi, un altro risultato non meno importante qual è quello di rimettere al centro dell’azione politica il ruolo e l’azione del Consiglio comunale, con Giardino che ha fatto di tutto di svalutare in tutto questo tempo, sapendo che solo in questo modo si poteva evitare alla sua maggioranza di prendere una posizione precisa e, conseguentemente, portarla avanti insieme a tutta la Città, senza se e senza ma.
Larino Viva
Un consiglio animato, ricco di importanti spunti politici, che ha visto il sindaco Giardino interrompere continuamente il primo firmatario della ennesima richiesta di consiglio monotematico, il capogruppo di Larino viva, Giampiero Cataffo, che, nel ripercorrere le tappe che hanno portato a privare il nostro ospedale di reparti e di personale e, fino all’ultimo, la messa in discussione del Laboratorio di analisi, ha, con documenti alla mano dimostrato tutt'i limiti di una maggioranza incapace di difendere questo bene primario di Larino e del suo circondario, che, nel corso di un secolo e più di presenza, ha onorato la sanità molisana e continua a farlo, nonostante le azioni di chi vuole smantellarlo.
Giardino non ha saputo giustificare l’operato suo e del suo vice sindaco che, con le loro azioni di accondiscendenza alle scelte di Iorio, hanno solo portato a perdere tempo prezioso, al punto che entrambi (se non responsabili, perlomeno complici della situazione), non hanno saputo, aldilà del buonismo (va di moda) espresso dall’assessore Urbano, fare una proposta di cosa fare per salvare il salvabile o, come ha sottolineato più volte il consigliere Di Lena e, con lui, tutti i consiglieri di opposizione, per andare al superamento della situazione.
L’invito a far propria la proposta di Larino viva, firmata da tutta l’opposizione e poi firmata da Chieffo e Petraroia che, con un odg, l’hanno posta all’attenzione del Consiglio regionale.
Una proposta che aveva, ed ha il merito, non solo di salvare il Vietri, ma, con la scelta di una forte eccellenza da aggiungere a quelle già operative, di proiettarlo nel futuro, dando, così, una mano alla sanità molisana a uscire fuori dalla pesante situazione in cui è stata posta da Iorio e dalla sua dissennata politica degli sprechi.
Un consiglio che ha messo in luce la pochezza dei risultati di Giardino e della sua maggioranza nei venti mesi dalla elezioni di Aprile del 2008; la sua incapacità a coinvolgere i cittadini ed a renderli protagonisti per poi prendersela, invece di ringraziare, con il Comitato Pro Vietri, che, onestamente, poteva ottenere poco con un governo assente e remissivo alla volontà di Iorio.
In questo senso pesante l’accusa di incapacità rivolta da Di Lena al vicesindaco Quici, che ha avuto da Giardino la delega della sanità, e la richiesta di dimissioni per non intralciare il percorso di avanzare proposte concrete a Iorio e di avere dal governatore risposte chiare per capire le sorti dell’ospedale e di chi sono le responsabilità, nel momento in cui la volontà fin’ora espressa è quella di chiuderlo.
Un assessore che ha portato l’ospedale alla situazione attuale non può rimanere a decidere il da farsi, soprattutto dopo il suo atteggiamento offensivo nei confronti di chi si è adoperato per fare o per proporre soluzioni valide possibili.
Ecco perché la dice lunga il silenzio sul consiglio comunale che ha visto l’opposizione unita dettare il percorso da seguire, a partire dalla convocazione della commissione consiliare preposta a mettere all’attenzione del consiglio una proposta concordata.
E poi, un altro risultato non meno importante qual è quello di rimettere al centro dell’azione politica il ruolo e l’azione del Consiglio comunale, con Giardino che ha fatto di tutto di svalutare in tutto questo tempo, sapendo che solo in questo modo si poteva evitare alla sua maggioranza di prendere una posizione precisa e, conseguentemente, portarla avanti insieme a tutta la Città, senza se e senza ma.
Larino Viva
Commenti
Posta un commento