il paese del vino

Non c'è, al mondo, un paese che possa fare della vite il passamano che porta a scoprire ambienti e paesaggi unici, monti e mari, dolci colline e pianure, castelli e città note o meno note, borghi e paesi, case in pietra e campanili, siti archeologici e vulcani, come l'Italia.
Un campanile, anche quello più isolato, ha sempre una vite da guardare.
Non c'è un paese, al mondo, che abbia un patrimonio così ricco di tante varietà, molte delle quali straordinarie preziosità:quasi quattromila le tipologie di vini, una parte delle quali raccolte in 302 doc e in 28 docg e 117 Igt.
In pratica non c'è paese che si possa, come il nostro, definire "Il Paese del Vino".
Questo titolo, che l'Ente mostra vini - Enoteca Italiana ha voluto dare alla sua pubblicazione più prestigiosa, viene riproposto con gli aggiornamenti riguardanti le aree ed i vini a denominazione di origine e con la novità degli abbinamenti con la gastronomia delle singole regioni.
Un Paese già conosciuto dagli antichi popoli, - dai coloni greci ai latini -, come l'"Enotria Tellus", cioè la terra del vino, che, però, aveva il significato della vocazione alla vitivinicoltura e che faceva riferimento ad una realtà del tutto diversa da quella attuale, dove la vite copre, con le sue aree doc e docg, tanta parte della superficie agricola
Il Paese del vino: dai mille metri e più delle vigne della Val d'Aosta a quelle, altrettanto alte, dell'Etna; dalle vigne ondulate delle Langhe e del Monferrato a quelle che abbracciano i colli del Friuli; da quelle spettacolari che strapiombano sul mare.a quelle che accompagnano l'Adriatico fino alla Terra dei Rosati, il Salento, o il Tirreno fino alle Calabrie con il vino di Olimpia, il Cirò, e il dolce e delicato Greco di Bianco, e poi la Sardegna, l'Elba, Ischia, Capri e le altre piccole isole.
Un filare lungo migliaia e migliaia di chilometri che sale, scende, si distende lungo le piccole e grandi pianure, circonda antiche mura e si ferma per segnare antiche tradizioni e raccogliere odori di una cucina dai mille delicati sapori.
In questo senso "il Paese del Vino", che l'Enoteca presenta insieme all'Istituto Geografico De Agostini, in una edizione rinnovata ed ampliata con la novità degli abbinamenti con la gastromia regionale, grazie al contributo del Ministero delle politiche agricole e forestali, è una guida che accompagna il lettore senza disturbarlo più di tanto, per assecondarlo, o per consigliarlo, nella scelta di un area doc o docg; di uno o più vini promossi dalla commissione ufficiale dell'Enoteca Italiana, composta da esperti degustatori; di un piatto della cucina regionalee l'abbinamento più indicato, per scoprire sapori ed esaltarli nella sequenza più appropriata.
Il Paese del Vino, quello che oggi riesce a raccogliere dalle sue vigne la qualità e il pregio per merito dei territori vocati; della possibilità offerta dal ricco patrimonio varietale; delle tecniche e, ancor più, della passione di oltre 800 mila produttori, ha solo nel ricordo il vino che svolgeva la funzione di alimento.
Oggi il vino, cioè la bevanda che, com'è scritto negli antichi testi sacri, riesce a rallegrare il cuore degli uomini, è un piacere, un'occasione di incontro e di dialogo, un testimone importante di un territorio e come tale un personaggio che attira attenzioni, richiama gente, fa turismo, esalta una immagine e la rende vincente.
Prima di essere una bevanda è, in pratica, un prodotto culturale che stimola riflessioni e fa discutere e, come tale, un prodotto unico che non trova uguali.
Sta qui la sua straordinaria capacità di rinnovarsi fino ad esprimere una attualità ed una modernità che lo fanno diventare mito e rito, oggetto di desiderio, di ricerca e di incontro, nonché motivo ed occasione di eventi che si sviluppano ovunque con un crescendo, fino a qualche anno fa impensabile.
L'Enoteca Italiana, quella con sede a Siena, che, sin dagli anni '80, ha puntato senza riserve sui valori culturali del vino ha saputo anticipare i tempi e guidarli verso nuove fortune per questo prodotto nazionale, che è diventato strategico per il turismo, la ristorazione, lo sviluppo compatibile e sostenibile di importanti territori, i flussi e gli scambi commerciali, l'occupazione, l'immagine del nostro Paese, "il Paese del Vino", nel mondo.
È strategico anche per un diverso coinvolgimento dei consumatori, in particolare i giovani che stanno riscoprendo il vino proprio per le peculiarità che esso ha, e per la sua modernità.
I giovani, questo mondo così difficile da interpretare, sottoposto a continue indagini, che preoccupa, soprattutto quanti hanno paura di capire e di cambiare, ma che hanno bisogno di cose molto più semplici di quanto si pensi , di punti di riferimento, di trasparenza e non di paternali o ipocrisie, di cultura, tanta cultura, e, quindi, di valori che la società di oggi ha coperto con il potere del denaro, sono attratti dal vino proprio perché esso rappresenta uno di quei bisogni antichi, per la cultura che esprime con il suo legame stretto con il territorio.
Quando abbiamo pensato al progetto speciale "Vino e giovani" siamo partiti da queste poche considerazioni, da noi sintetizzate in un messaggio "bere poco, per bere bene", che i giovani hanno recepito interamente, in particolare quei 50 mila che hanno partecipato alle iniziative in programma, con quelle centrali che, non a caso , hanno coinvolto le Università italiane, cioè il luogo dove, insieme alla ricerca ed alla sperimentazione, nasce e si sviluppa la cultura.
I giovani ed il vino quale rapporto fondamentale per il futuro di questa bevanda che ci accompagna da sempre.
In questo senso il significato strategico del progetto speciale "Vino e Giovani", sostenuto dalle Regioni e dal Ministero e che vede la collaborazione preziosa del Comitato Interregionale per la comunicazione e la educazione alimentare e dalla Università di Siena con il Dipartimento diretto dal Prof. Omar Calabrese.
Un progetto che ha aperto nuovi orizzonti alle azioni di comunicazione e di promozione del vino, e non solo, e che sta a dimostrare il ruolo dell'Ente Mostra Vini e della sua Enoteca Italiana, svolto con tenacia e convinzione nei suoi 70 anni di vita, che è quello di anticipare i tempi e di aprire nuove strade per nuovi obiettivi.
Sta anche qui il significato e l'importanza di questa edizione aggiornata ed ampliata de "Il Paese del Vino" che va ad affiancare altre decine di pubblicazioni diffuse dall'Enoteca in questi ultimi venti anni, tutte finalizzate a diffondere la cultura del vino con un'attenta e puntuale informazione.
Pasquale di lena

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