I Vini Premiati
Introduzione
L’Ente Mostra Vini – Enoteca Italiana alla fine del 2003 ha festeggiato i suoi 70 anni di attività, con un bilancio attivo che si può racchiudere in due momenti essenziali: l’organizzazione della prima Mostra Mercato Nazionale dei Vini Tipici e di Pregio che, dal 1933 a 1960, a scadenza biennale, ha fatto da punto di incontro tra il mondo della produzione vitivinicola e quello del commercio e del consumo, e, immediatamente dopo, l’apertura della Enoteca Italica Permanente nel Bastione San Francesco della Fortezza Medicea di Siena, quale centro di cultura del vino italiano, attivo nel campo della promozione e della valorizzazione della qualità, aperto tutto l’anno.
L’Ente, con la chiusura della sua mostra nel 1960, lascia libero uno spazio che pochi anni dopo verrà occupato dal Vinitaly; l’Enoteca che, a cavallo degli anni ‘80–‘90, si chiamerà “Enoteca Italiana”, diventerà un esempio che porta alla nascita di altre 40 Enoteche a carattere pubblico in tutte le regioni del nord dell’Italia, nelle Marche, in Abruzzo e in Sardegna.
Una realtà che nessun altro paese vitivinicolo possiede e che, sempre più, serve al vino e ai prodotti tipici italiani per competere e vincere sul mercato, nella fase, quella da poco partita, dove tutto si gioca sulle capacità di promuovere, comunicare e commercializzare i prodotti della terra, che, nella gran parte dei casi, sono testimoni importanti del paese che li sa presentare. Questa singolare realtà, che ha bisogno di tempo per completarsi e realizzarsi in tutte le Regioni d’Italia, trova nelle Strade del Vino, che si vanno diffondendo un po’ ovunque, gli strumenti idonei per dare basi solide alle azioni di marketing.
Agli inizi degli anni ‘60 prendeva poi il via il percorso tracciato dal DPR 930 che, come si è potuto constatare in seguito, ha avuto bisogno di tempo per realizzare il sistema delle denominazioni di origine che, oggi, rappresenta la base vincente della nostra vitivinicoltura, l’elemento strategico di una politica che necessita di guardare al marketing se vuole dare al vino un futuro ricco di successi, sia sul mercato interno che su quello globale.
L’Enoteca ha fatto della selezione mediante l’analisi organolettica la premessa di quella cultura della qualità che si è impegnata ad alimentare e a diffondere con mille iniziative, in particolare la “Settimana dei Vini”, giunta alla 38ª edizione, e con decine di pubblicazioni diffuse in centinaia di migliaia di copie, grazie al sostegno del Ministero dell’Agricoltura, oggi Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Certo l’Enoteca non è la sola ad adoperarsi nella diffusione della cultura del vino e a far vivere oggi i successi che il vino italiano sta raccogliendo all’estero sui più importanti mercati, ma è sicuramente quella che mette a disposizione del mondo del vino idee e progetti di grande successo che presto diventano patrimonio comune di istituzioni pubbliche e di operatori privati, dando vita ad un processo che coinvolge i produttori e tocca ogni angolo del nostro Paese.
Un contributo, quello dell’Enoteca, notevole, che esalta il ruolo svolto dai media, con la nascita di riviste e periodici dedicati al vino, di servizi e programmi radio e televisivi; da associazioni come quella dei sommelier e dalle guide, che vanno ad occupare presto uno spazio notevole.
Nel dire questo, penso anche al ruolo svolto dalle venticinque manifestazioni pubbliche, che ogni anno si svolgono in questo nostro Paese e che portano a premiare migliaia di vini che passano a pieni voti il giudizio delle commissioni esaminatrici, formate da gruppi di esperti, e non da singoli, che, con tutto il rispetto per le loro capacità e la loro esperienza, hanno, obiettivamente, più possibilità di sbagliare.
Non nascondo l'invidia che provo, insieme al rispetto, per questi degustatori e per questi esperti di vino e, perché no, anche per chi riesce ad assaggiare, in un sol giorno, cinquanta, cento vini e, qualche volta, in casi del tutto eccezionali, un numero superiore a cento.
Continuo a credere, però, nel carattere pubblico di un concorso, di una struttura o di un strumento; nelle premesse che essi hanno di essere al di sopra delle parti, cioè nella possibilità di vedere espressa quella obiettività propria di una funzione pubblica.
La migliore promozione è quella che si fonda sulla corretta informazione, cioè quella che dà certezze e libertà di scelta al consumatore, che stimola il produttore a fare sempre meglio e che coinvolge le pubbliche istituzioni nel sostegno delle azioni sui mercati.
Da qui l'idea dell'Enoteca, fatta propria dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, di dare il giusto spazio e risalto a manifestazioni che selezionano per premiare la qualità e, con essa, l'impegno del produttore e dei suoi collaboratori, che hanno investito su questo elemento imprescindibile per vincere sui mercati con il consenso e l'applauso del consumatore, anche di quello più esigente.
Sono i vini selezionati in queste manifestazioni autorizzate dalle istituzioni pubbliche quelli raccolti in questa nuova pubblicazione dell'Enoteca Italiana che esce con il titolo "I Vini Premiati".
Una vera e propria "Guida", anche se diversa da quelle finora conosciute e, come tale, particolare, che ha come obiettivo principale quello di far conoscere la qualità sempre più diffusa dei nostri vini ed i produttori, i veri protagonisti di un processo che ha rivoluzionato il mondo del vino e messo in luce il valore assoluto del territorio, cioè dell'origine dei nostri vini doc e docg.
Una "Guida" che va ad arricchire il quadro delle pubblicazioni dell'Enoteca e, in particolare, la collaborazione di questa struttura nazionale, nata come vetrina del “Vigneto Italia” e come centro della cultura del vino e dei suoi territori, con l’Istituto Geografico De Agostini che ha prodotto già libri di successo come “Il Paese del Vino”, “L’Italia del Vino”, “I Vini IGT” e “La Mappa dei Vini”.
Pasquale Di Lena
Direttore – Segretario GeneraleEnte Mostra Vini – Enoteca Italiana
L’Ente Mostra Vini – Enoteca Italiana alla fine del 2003 ha festeggiato i suoi 70 anni di attività, con un bilancio attivo che si può racchiudere in due momenti essenziali: l’organizzazione della prima Mostra Mercato Nazionale dei Vini Tipici e di Pregio che, dal 1933 a 1960, a scadenza biennale, ha fatto da punto di incontro tra il mondo della produzione vitivinicola e quello del commercio e del consumo, e, immediatamente dopo, l’apertura della Enoteca Italica Permanente nel Bastione San Francesco della Fortezza Medicea di Siena, quale centro di cultura del vino italiano, attivo nel campo della promozione e della valorizzazione della qualità, aperto tutto l’anno.
L’Ente, con la chiusura della sua mostra nel 1960, lascia libero uno spazio che pochi anni dopo verrà occupato dal Vinitaly; l’Enoteca che, a cavallo degli anni ‘80–‘90, si chiamerà “Enoteca Italiana”, diventerà un esempio che porta alla nascita di altre 40 Enoteche a carattere pubblico in tutte le regioni del nord dell’Italia, nelle Marche, in Abruzzo e in Sardegna.
Una realtà che nessun altro paese vitivinicolo possiede e che, sempre più, serve al vino e ai prodotti tipici italiani per competere e vincere sul mercato, nella fase, quella da poco partita, dove tutto si gioca sulle capacità di promuovere, comunicare e commercializzare i prodotti della terra, che, nella gran parte dei casi, sono testimoni importanti del paese che li sa presentare. Questa singolare realtà, che ha bisogno di tempo per completarsi e realizzarsi in tutte le Regioni d’Italia, trova nelle Strade del Vino, che si vanno diffondendo un po’ ovunque, gli strumenti idonei per dare basi solide alle azioni di marketing.
Agli inizi degli anni ‘60 prendeva poi il via il percorso tracciato dal DPR 930 che, come si è potuto constatare in seguito, ha avuto bisogno di tempo per realizzare il sistema delle denominazioni di origine che, oggi, rappresenta la base vincente della nostra vitivinicoltura, l’elemento strategico di una politica che necessita di guardare al marketing se vuole dare al vino un futuro ricco di successi, sia sul mercato interno che su quello globale.
L’Enoteca ha fatto della selezione mediante l’analisi organolettica la premessa di quella cultura della qualità che si è impegnata ad alimentare e a diffondere con mille iniziative, in particolare la “Settimana dei Vini”, giunta alla 38ª edizione, e con decine di pubblicazioni diffuse in centinaia di migliaia di copie, grazie al sostegno del Ministero dell’Agricoltura, oggi Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Certo l’Enoteca non è la sola ad adoperarsi nella diffusione della cultura del vino e a far vivere oggi i successi che il vino italiano sta raccogliendo all’estero sui più importanti mercati, ma è sicuramente quella che mette a disposizione del mondo del vino idee e progetti di grande successo che presto diventano patrimonio comune di istituzioni pubbliche e di operatori privati, dando vita ad un processo che coinvolge i produttori e tocca ogni angolo del nostro Paese.
Un contributo, quello dell’Enoteca, notevole, che esalta il ruolo svolto dai media, con la nascita di riviste e periodici dedicati al vino, di servizi e programmi radio e televisivi; da associazioni come quella dei sommelier e dalle guide, che vanno ad occupare presto uno spazio notevole.
Nel dire questo, penso anche al ruolo svolto dalle venticinque manifestazioni pubbliche, che ogni anno si svolgono in questo nostro Paese e che portano a premiare migliaia di vini che passano a pieni voti il giudizio delle commissioni esaminatrici, formate da gruppi di esperti, e non da singoli, che, con tutto il rispetto per le loro capacità e la loro esperienza, hanno, obiettivamente, più possibilità di sbagliare.
Non nascondo l'invidia che provo, insieme al rispetto, per questi degustatori e per questi esperti di vino e, perché no, anche per chi riesce ad assaggiare, in un sol giorno, cinquanta, cento vini e, qualche volta, in casi del tutto eccezionali, un numero superiore a cento.
Continuo a credere, però, nel carattere pubblico di un concorso, di una struttura o di un strumento; nelle premesse che essi hanno di essere al di sopra delle parti, cioè nella possibilità di vedere espressa quella obiettività propria di una funzione pubblica.
La migliore promozione è quella che si fonda sulla corretta informazione, cioè quella che dà certezze e libertà di scelta al consumatore, che stimola il produttore a fare sempre meglio e che coinvolge le pubbliche istituzioni nel sostegno delle azioni sui mercati.
Da qui l'idea dell'Enoteca, fatta propria dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, di dare il giusto spazio e risalto a manifestazioni che selezionano per premiare la qualità e, con essa, l'impegno del produttore e dei suoi collaboratori, che hanno investito su questo elemento imprescindibile per vincere sui mercati con il consenso e l'applauso del consumatore, anche di quello più esigente.
Sono i vini selezionati in queste manifestazioni autorizzate dalle istituzioni pubbliche quelli raccolti in questa nuova pubblicazione dell'Enoteca Italiana che esce con il titolo "I Vini Premiati".
Una vera e propria "Guida", anche se diversa da quelle finora conosciute e, come tale, particolare, che ha come obiettivo principale quello di far conoscere la qualità sempre più diffusa dei nostri vini ed i produttori, i veri protagonisti di un processo che ha rivoluzionato il mondo del vino e messo in luce il valore assoluto del territorio, cioè dell'origine dei nostri vini doc e docg.
Una "Guida" che va ad arricchire il quadro delle pubblicazioni dell'Enoteca e, in particolare, la collaborazione di questa struttura nazionale, nata come vetrina del “Vigneto Italia” e come centro della cultura del vino e dei suoi territori, con l’Istituto Geografico De Agostini che ha prodotto già libri di successo come “Il Paese del Vino”, “L’Italia del Vino”, “I Vini IGT” e “La Mappa dei Vini”.
Pasquale Di Lena
Direttore – Segretario GeneraleEnte Mostra Vini – Enoteca Italiana
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