LA FOTO

Bella la foto che riporta il quotidiano Primo Piano di oggi. La composizione del comitato pro ospedale nato per dare una mano a Giardino e Quici, traditi da Michele Iorio ed offesi, avendoli trattati come servi nel momento in cui non ha avuto neanche la bontà di avvisarli del disastro che andava a combinare con la delibera n° 1261, quella del 28 novembre scorso, che addebita all’ospedale di Larino tutti i mali della sanità molisana.

Significativa: ci sono tutti quelli che hanno dormito fino ad ora dopo la sconfitta di aprile: Palmieri, Mili, Puntillo, perfino Sabetti che tutti davano per emigrato da qualche parte.

C’è anche Andrea Vitiello, noto campione di sommersione. Se c’è lui, non c’è il figlio e viceversa per non dare l’impressione di invadenza, riservati come sono.

Tutti ben disposti a cavalcare la tigre dell’ospedale. Mancano solo i consiglieri regionali, quelli che, si dice, sono a rappresentare gli interessi d Larino e del suo territorio, perché impegnati a riflettere sulle indicazioni di Michele Iorio. Non ci sarà, perché indegno, Antonio Chieffo che ha avuto l’ardire di mettersi d’accordo con quel filosofo di Petraroia e, così, tradire il patto di non belligeranza stipulato, da subito, con il governatore. Manca una protagonista della sanità molisana, la on. De Camillis, che, quando non c’è, vuol dire che è impegnata a Roma.

Non c’è, per la troppa emozione, Pardo Spina, nemico giurato da sempre di Giardino. E’ all’assemblea dei consiglieri di opposizione per convincerli a far parte del Comitato, ma senza la mozione che potrebbe toccare la sensibilità dei promotori che, ne sono convinti, pensano che una proposta rischia di risolvere la questione. Guai! E perché? Se si risolve finisce il gioco della confusione e il tentativo di mettere nell’angolo quei sconsiderati di Larino viva, dell’Idv e del Pd, quest’ultimo rappresentato dall’ultimo dei moicani.

Il comitato - dicono - è nato per coprire la faccia, rossa di vergogna, al sindaco ed al vicesindaco, per rimettere la palla a centro e riprendere a giocare la partita delle suddivisioni dei pani e dei pesci, che Larino riesce ancora a mettere a disposizione.

Bisogna distruggere Larino Viva e i consiglieri - ripetono - che sta inquinando il paese con i suoi discorsi demenziali: la legalità, i ruoli, il rispetto delle istituzioni, la partecipazione, il metodo , i contenuti, e, non ultima, questa maledetta proposta fatta propria anche dagli altri consiglieri di opposizione a Giardino. Manca Puchetti, per fortuna, a dare una mano a questi rompicoglioni!. È con noi, se mai qualcuno potesse avere un dubbio, come al momento delle elezioni.

C’è da stare attenti a qualche ragazzotto che, sapendo come stanno le cose, si è messo in testa di non volere apparire sulla foto e pretende di avere spiegazioni. Questi giovani che non ancora sanno cos’è la vita e meno che mai cos’è, in politica, il bisogno della confusione! Cioè l’arte di dare agli altri le colpe che uno ha. Se non tutte, almeno una parte per non essere schiacciato.

Quante cose riesce a raccontare una foto! Lo sapeva bene Igino Pilone, il terzo di una generazione di straordinari fotografi, che hanno saputo cogliere le speranze ed i dolori di questa gente, le paure, ma anche la passione e l’amore per una città ed un territorio raccontati nei minimi particolari. Straordinari sì, davvero straordinari, dimenticati dai vecchi e nuovi amministratori, con un patrimonio a rischio, in mancanza di quella necessaria attenzione.

Ora poi non ci pensano proprio, presi come sono dalla questione dell’ospedale.

Molti di quelli nella foto sa che la mobilitazione della gente, la raccolta delle firme, nel 1966, ha prodotto assessori e consiglieri comunali, la fine annunciata della Maugeri che doveva ancora arrivare!
Il motto, ora come allora, è NO all’ospizio. Avanti Savoia!

U Faùneie

P.S.
A noi - non lo nascondiamo - piacerebbe vedere, per il ben di questa stupenda città, un’altra foto al posto di quella mostrataci da Primo Piano: il consiglio comunale con tutti i consiglieri compatti e dietro tutto il popolo di Larino a difendere l’ospedale “G.Vietri” e la sanità molisana, nell’interesse di Larino, dei larinesi e del Basso Molise; del Molise e dei molisani tutti. È, sicuramente, questa la foto che più volentieri avrebbe scattato l’ultimo degli artisti della generazione dei Pilone, visto che a Larino ha dato intelligenza e cuore.

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