Due ore di felicità al “Fulvio” di Guglionesi
di Vincenzo Di Sabato Il pittoresco trio “Napulammore” sventra le arcate del teatro per il prioritario bisogno di gioia e di sole Nemmeno un musicista di Napoli, ma tre valentuomini della nostra terra splendida: Osvaldo Caruso, chitarra, di Guglionesi, direttore e arrangiatore; Marco Adovasio, mandolino di Montorio nei Frentani; Francesco Santoro di Larino, voce e battente. Un terzetto pittoresco: il trio “Napulammore” che si è infilato ai primi giorni di gennaio nel ringiovanito Teatro Fulvio a Guglionesi, per spronare con i buoni modi l’Anno Nuovo a compiere il proprio dovere ed in modo più decoroso, più logico, più naturale rispetto all’impudenza dei suoi predecessori. E ad augurarlo anche a noi, con la vena e la lezione di vita e di canto popolare, quello di Napoli, che sa gioire persino nelle prove. Due ore di felicità regalate da tre personaggi, tre talenti liberi, puri, creativi, “in un Concerto dedicato a noi”, travolgente, inesauribile di canzoni; le più amate, le più cant