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Greta Thumberg ai "Grandi" del mondo

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  A cura di www.collettiva.it VERTICI TRA LEADER MONDIALI   L’intervento di Greta Thumberg la politica del bla bla bla   La verità è che non ci sono leader per il clima. Non ancora. Almeno non tra i Paesi ad alto reddito. Di fatto, affinché una qualsiasi vera leadership emerga, sono necessari un livello di consapevolezza pubblica e una pressione mediatica senza precedenti…   di Greta Thumberg   Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha definito il recente rapporto IPCC sulla crisi climatica un “allarme rosso” per l’umanità. “Siamo sull’orlo dell’abisso” dice. Potreste pensare che queste parole abbiano avuto l’effetto di un campanello d’allarme nella nostra società. Invece, come è già successo molte altre volte, non è andata così. Il rifiuto della crisi climatica ed ecologica è così profondo che oramai a malapena ci si fa caso. Dal momento che nessuno tratta questa crisi come tale, gli avvertimenti di portata esistenziale continuano a spro

Il denaro, i Berlusconi e i Bolsonaro

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  Se il dio onnipotente del momento è il denaro, e lo è, tutti si danno da fare per averlo, anche a costo di delinquere e di rischiare la galera. Un dio onnipotente che inquina le coscienze e distrugge i valori. Il dio delle televisioni e dei giornali, che si inginocchiano al suo altare di oro massiccio, che acceca e non lascia più vedere il mondo circostante; toccare con mano la realtà e, così, trovare un proprio punto di vista, che, se sincero, è comunque racconto di uno spicchio della realtà osservata. Inquina le coscienze e trasforma i delinquenti (tali sono i condannati come Berlusconi) in candidati alla Presidenza della Repubblica italiana, possibile nuovo inquilino del Quirinale, visto che restano solo 17 parlamentari da acquistare. Trasforma, anche, il presidente del Brasile, Bolsonaro, - da qualche ore cittadino onorario di Anguillara Veneto, in provincia di Padova - quello che ha dato il via alla distruzione del polmone della terra, l’Amazzonia, una foresta vissuta da perso

Alberare i tratturi

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 Il presidente dell'Associazione" Molise città ideale", Antonio Giannandrea, commenta una mia idea/progetto Grazie Presidente per questa ampia e minuziosa informativa. Ai soci che si occuperanno dei tratturi voglio trasmettere una mia vecchia idea. La piantumazione, con alberi della flora mediterranea dei tratti di tratturo (trac-tur) rimasti. Serve per farli riconoscere ai sindaci che hanno tanta voglia di svenderli, per salvaguardarli, tutelarli, valorizzarli, e, anche, per dare l’ombra a chi avrà il piacere e la fortuna di percorrerli. Ci sono i vivai forestali regionali che possono essere di grande aiuto per il raggiungimento di questo obiettivo.  Servono – volendo fare riferimento alle pazzie dei papi e cardinali del nuovo dio, il denaro - anche ai futuri turisti per riconoscere dallo spazio il Molise e, subito dopo aver pronunciato “il Molise esiste”, avere la possibilità di fotografarlo.  A parte gli scherzi, la situazione, care amiche e cari amici soci, è seria ne

I giovani di tutto il mondo ai leader mondiali

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"Tradimento". Così i giovani in tutto il mondo definiscono l'incapacità dei nostri governi di ridurre le emissioni. E non c'è da sorprendersi. Siamo disastrosamente lontani dall'obiettivo cruciale di 1,5°C, mentre i governi di tutto il mondo addirittura accelerano la crisi, continuando a spendere miliardi per i combustibili fossili. Questa non è un'esercitazione. È codice rosso per la Terra. Milioni di persone soffriranno per la devastazione del nostro Pianeta. Le vostre decisioni causeranno o eviteranno questo scenario terrificante. Sta a voi scegliere. Come cittadini di tutto il Pianeta, vi chiediamo con urgenza di contrastare l'emergenza climatica. Non l'anno prossimo. Non il mese prossimo. Adesso. È fondamentale: Continuare a perseguire l’obiettivo fondamentale di 1,5°C, riducendo immediatamente e drasticamente le emissioni annue, con un atto coraggioso mai visto prima d’ora. Porre fine immediatamente a tutti gli investimenti in combustibili

Crisi pandemica e proteste populiste

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di Umberto Berardo Quando a Roma il 9 ottobre c’è stata la manifestazione contro il green pass, autorizzata a Piazza del Popolo e poi allargata illegalmente in diverse zone della capitale fino all’aggressione fascista alla sede nazionale della CGIL, credo si sia capito subito da parte di tutte le persone di sostanziale onestà intellettuale che nelle proteste in atto c’erano miscele esplosive di populismo poco razionale che stavano utilizzando perplessità, paure e pseudo teorie scientifiche per porre in essere obiettivi antidemocratici da raggiungere con atti di violenza che dovevano essere condannati unanimemente e dai quali non abbiamo visto alcuna forma di distinguo da parte dei tanti gruppi della protesta romana che probabilmente nulla avevano da spartire con le frange neofasciste verso i cui proclami e dichiarazioni nei movimenti successivi verso la sede del maggior sindacato italiano non abbiamo ascoltato tuttavia alcuna manifestazione di dissenso e disapprovazione. A parte l

Michele Montagano, 100 anni di vita vissuta. Buon compleanno

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Comunicato Stampa Il 27 ottobre di 100 anni fa, il 1921, nasceva a Casacalenda Michele Montagano. Fatto prigioniero dai tedeschi all’indomani dell’8 settembre del 1943, fu deportato, il 9 aprile del 1945 nel campo di sterminio dell’Unterluss. Il suo nome figura tra i 44 militari italiani che eroicamente ebbero il coraggio di resistere ai nazisti rifiutando di diventare schiavi di Hitler. Insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’onorificenza di “Cavaliere di Gran Croce” riconoscimento che si aggiunge a quello di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 2019, è stato definito “monumento vivente” dall’ambasciatore di Germania in Italia, Viktor Embling, nel momento in cui gli appuntava sul petto la Croce di Verdienstkreuz 1 Klasse Ordine della Repubblica Federale della Germania conferitogli direttamente da Frannk-Walter Steinmeier presidente della Repubblica Federale Tedesca. L’Università del Molise della Terza Età e del Tempo Liber

Francesco Jovine a Guardialfiera e nel mio affetto

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“I miei ricordi” di Vincenzo Di Sabato Affabile, mite, rispettoso; un uomo dalla corporatura robusta e dalle movenze leggiadre: un sentimentale! Accurato anche nel vestire, cravatta rigorosamente intrecciata sotto il colletto bianco; abito decente, stirato; il taglio dei capelli conforme alla rotondità del suo viso. Chiacchierando con amici, egli assumeva spesso il tratto tipicamente maschile: quello cioè della mano in tasca, così da far scendere morbidamente il lembo della giacca sul pantalone, mediante un guizzo di grazia civettuola. E, anche quando fumava, il gesto era misurato e dignitoso, come per un rito. Ecco Francesco Jovine, il profeta del Sud, così come oggi riaffiora dalla mia memoria bambina e da adolescente quando egli era a Guardialfiera. E’ morto a 48 anni - assai prima del dovuto - io allora di anni ne avevo 14. Lo ricordo come un gentiluomo moderato, cantore struggente di scenari rustici e di contadini da lui amati e ricamati con disadorna bellezza. Raimondo Lafra