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Se il Consiglio oleicolo internazionale dimentica la Giornata della Terra

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Il 22 aprile si è celebrata la Giornata della Terra, ricorrenza fortemente voluta dalle Nazioni Unite, sotto la cui egida il Coi opera. Dall'istituzione internazionale che difende e promuove l'oliva e l'olio d'oliva un silenzio tombale Il Consiglio oleicolo internazionale si è dimenticato di celebrare la Giornata della Terra, ricorrenza che l'Onu ha voluto il 22 aprile di ogni anno. In questa occasione tutte le redazioni dei giornali sono state invase di comunicati che ricordavano, commentavano, approfondivano un tema legato all'avvenimento del giorno, tanto più che il Presidente americano Joe Biden ha voluto una conferenza internazionale con i leader mondiali proprio in tale occasione. Hanno partecipato tutti ai festeggiamenti, tranne il Consiglio Oleicolo Internazionale, che pure è nato ed opera sotto l'egida delle Nazioni Unite. Non un comunicato o un messaggio, non un commento o una dichiarazione del Direttore esecutivo Ghedira. Abbiamo atteso, spera

La giornata mondiale della Terra

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di Pasquale Di Lena Oggi 22 Aprile la 51a edizione di una giornata, che vuol'essere, non una festa, ma un’occasione per riflettere sul momento difficile che la Terra vive e sulla necessità di ragionare insieme per bloccare un processo perdente, rimuovere le cause e trovare soluzioni valide per avviare un nuovo tipo di sviluppo, rispettoso dei beni che la Terra, con grande generosità, mette a disposizione dell’umanità. Mi torna in mente la notizia “il 22 Agosto u.s. la terra ha dato tutto quello che poteva dare”, diffusa dai media lo scorso anno e il riferimento era al mondo intero, con l’Italia che aveva anticipato a marzo il consumo delle risorse a disposizione. Una notizia, che, per la verità, non ha preoccupato i più e, per come stanno andando le cose in Italia e nel mondo, continua a non preoccupare. È importante insistere e far sapere che se si continua di questo passo quando il giorno da 22 Agosto passerà al 1° dell’anno, di terra ce ne vorranno due, che, come si sa, no
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di Umberto Berardo Gli ultimi dati Istat ci dicono che la popolazione del Molise al 1° gennaio 2021 era di 296.547 abitanti, residenti in 214.629 negli 84 Comuni della provincia di Campobasso e in 81.918 nei 52 Comuni della provincia di Isernia. Dal 1951, quando contava 406.823 abitanti, la regione ne ha perso 110.276 riguadagnandone molti soltanto e soprattutto in Comuni come Campobasso, Termoli, Venafro, Isernia e Boiano tra il 1971 e il 1991 per merito di un processo di industrializzazione che si realizzò secondo la logica dei poli di sviluppo fortemente penalizzante per le aree interne. Il Molise in quei venti anni passò da 319.807 a 330.900 abitanti; poi il declino è continuato inesorabile fino ad oggi in quasi tutti i Comuni ad eccezione di taluni in saldo positivo come Termoli (+228,1%), Campomarino (+173,3%), Venafro (+94,0%), Isernia (+88,4%), Pesche (+86,9%), Campobasso (+66,8%), Ferrazzano (+39,6%), Macchia d’Isernia (+18,8%), Sant’Agapito (+13,6%), San Giacomo degli Schiav

Il nord continua a promuovere il sud

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Anselmo Panini, intellettuale di Brescia, valorizza mons. Juan Gerardi Conedera Vescovo titolare di Guardialfiera Mentre Alberto Sana intellettuale bergamasco continua a promuovere il Molise nel nord, a pubblicare periodicamente altri racconti inediti di Jovine, a preparare la riedizione di “Berlué” e ad approfondire - con Claudio Giunta della Università di Trento - la coralità letteraria dello scrittore guardiese, Anselmo Palini, altro studioso settentrionale, viene ad eccitarsi adesso di Molise. Dichiaratamente antimilitarista e promotore dei diritti umani, fa nascere a Brescia la “Pax Cristi” e “la fantasia della carità”. S’accorge lì di mons. Juan Gerardi Conedera, il Vescovo titolare di Guardialfiera, che in Guatemala ruppe il silenzio contro l’imperialismo, l’oppressione e la dignità umana; del nostro presule martire assassinato il 26 aprile 1998 dagli squadroni della morte e alla cui memoria è dedicata la “Sala Convegni” di Guardialfiera. Su queste pietre d’inciampo, su questi

NASCE IL DISTRETTO DELLA PESCA “MARE E COLLINE DEL MOLISE”

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pasqualedilenainforma Presidente l’avvocato Antonio De Michele con Domenico Guidotti, Loredana Pietroniro , Federica Dottore , Remo Di Giandomenico , componenti del Consiglio Direttivo. Il Distretto, appena costituito, mette insieme due territori, il mare e quello dell’entroterra, e, come tale, è un unicum a livello nazionale, un premio per il Molise. “Uno strumento importante- come ha detto il neo presidente Avv. De Michele - che ha tutto per fare belle e buone cose per una regione che ha bisogno di iniziative capaci far conoscere i tanti valori e le preziose risorse che questi suoi importanti territori esprimono”. Mare e, con esso, le dolci colline che lo accolgono e lo proteggono, offrendo tanta parte del cibo prodotto dall’agricoltura molisana, sempre più biologica, e, come tale, in grado di evitare di continuare a consegnare al mare i disastri di un’agricoltura industriale che pensa solo alla quantità e non alla qualità, soprattutto quella legata all’ambiente e al cibo. Un’

La moda, gli zombies di Romero, l’ego e la sua decadenza

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di William Mussini su ilBeneComune Essere politicamente corretti significa che, ipocritamente non dico ciò che realmente penso di un fatto, ma mi limito ad usare una grammatica ed un vocabolario conformi ai nuovi canoni sociali, che non siano di rottura quindi ma di accomodamento. La premessa è d’obbligo in quanto continuando la lettura, capirete bene che non aderisco al politicamente corretto e che quindi i vocaboli, i riferimenti e le locuzioni impopolari che utilizzerò, sono l’espressione di una autenticità ben poco accomodante. George Romero nel suo famoso film: “La notte dei morti viventi” (Night of the Living Dead, del 1968) poneva non proprio intenzionalmente in questo primo esperimento a basso budget, una nitida e puntuale riflessione su tutta una serie di aspetti dell’”American “Way of Life”: circoscritto interamente in una abitazione di legno assediata dai morti viventi, il film denunciava ad esempio, in maniera forse non casuale, il razzismo subdolo in molti dei “persona

L’inquinamento atmosferico

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Problema raramente preso in considerazione quando c'è da valutare un nuovo insediamento. Penso alle "mie" Piane di Larino (pdl) da AMBIENTEINFORMA -- Aria, al via il progetto Bigepi Lo studio per la valutazione degli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute dei cittadini su tutto il territorio italiano. L’inquinamento atmosferico può provocare sintomi e patologie di varia natura, influendo negativamente sulla salute delle persone, specialmente quelle più vulnerabili come bambini, anziani e persone affette da patologie croniche. La qualità dell’aria dovrebbe essere un bene non negoziabile, tanto che la costituzione italiana riconosce il diritto per tutti di vivere in un ambiente sano. Nel 2018, l’Italia ha raggiunto però il triste primato europeo di morti premature dovute all’esposizione a ossidi di azoto e ozono (derivati in modo diretto o indiretto dalla combustione civile e industriale e dal traffico automobilistico) e il secondo posto nella classific