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Rendere il Molise un esempio dell'olivicoltura nazionale

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di Pasquale Di Lena Anno nuovo, idee e proposte nuove riguardanti l’olivicoltura molisana? No, anno nuovo con alcune idee e proposte di qualche anno fa, tutte ancora da realizzare. I 20 punti che pubblico, oggi, sul mio blog sono parte di un appunto del 2015, che trovo ancora di grande attualità. Iniziative che, se realizzate, possono fare dell’olivicoltura, la più diffusa e la più antica delle coltivazioni arboree, l’occasione di una programmazione del territorio regionale, a partire dall’agricoltura generale, base importane di quel piano di sviluppo che la Regione Molise ancora si deve dare. Un piano essenziale da lasciare in eredità alle nuove generazioni, e, così, rendere meno pesante il loro domani. Il Molise – è bene ricordarlo – terra di olivi e di oli con il suo patrimonio di biodiversità ricco di 19 varietà autoctone, per un totale superiore di poco ai due milioni di olivi, con il “Gentile di Larino”, il più diffuso grazie alle sue 700 mila piante censite. E’, anche, la culla

Occorre un diverso sviluppo delle filiere alimentari

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 TEATRO Naturale  Editoriali   15/01/2021 di  Pasquale Di Lena Mangiare è un atto umano, frutto dell’intelligenza, del cuore, della passione e delle mani di uomini e donne che la terra amano e rispettano. Occorre un nuovo tipo di sviluppo, la Sovranità alimentare, nel segno delle uguaglianze Si tratta di unire tutto ciò che da tempo è separato; ripartire dai luoghi per riportare vicino ciò che è lontano; ridare al tempo il suo ritmo e al modo di produrre un significato; trasformare; alimentarsi; consumare il necessario. Sto parlando di quel filo vitale, il cibo, che la natura ha nelle sue mani e con il quale lega gli uomini agli animali e alle piante e viceversa. Il cibo, energia vitale frutto della terra, espressione e testimone insieme di territorio, con i suoi paesaggi, i suoi ambienti, le sue tradizioni. Primaria energia che, quando c’è, è sopravvivenza e benessere, diversamente, quando non c’è, diventa ricerca, disperazione, migrazione, conflitto, violenza, divisione, sottomission

Fermiamo i giganti dell'agricoltura

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Ecco l'attività che si divora la fertilità del suo, beve tanta acqua, inquina e ammala il clima. Non è l'agricoltura, l'attività che, da oltre 10mila anni, vede protagonista l'uomo Petizione I leader europei hanno in programma di firmare una condanna a morte per la natura. Il nuovo accordo UE sull’agricoltura darà miliardi di Euro alle fattorie industriali, alimentando la crisi ambientale. Chiediamo di ritirare con urgenza questo accordo e proporre una nuova politica agricola che abbia un impatto positivo sulla nostra salute e sulla natura. Perché è importante? Firmeresti una condanna a morte per la natura?  Firmeresti un accordo che uccide ancora più api e uccellini? Un accordo che inquina l’aria e acqua? Questo è esattamente ciò che potrebbe accadere se i leader europei firmassero l'attuale progetto relativo ai metodi di agricoltura in Europa. Il nuovo accordo europeo per l’agricoltura darà miliardi di Euro alle fattorie industriali , alimentando la crisi ambienta

Il Parco letterario del Molise “ F. Jovine “ prende forma.

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c.s. Il Parco Letterario del Molise prende forma. Lunedì alle ore 15,00 presso la sede del Museo Civico, sala consiliare, si terrà l’incontro per sottoscrivere il disciplinare ed approvare la bozza di convenzione tra le due realtà promotrici, Guardialfiera ed Agnone ed i due rispettivi Centri Studi, e la società che Gestisce i Parchi Letterari Italiani. All’uopo verranno assegnate le cariche che avranno conclamazione il 25 gennaio alle ore 15,00 presso Palazzo Loreto in Guardialfiera. Il Parco sarà dedicato a Francesco Jovine e vedrà attori altri Comuni Molisani come Pietrabbondante, Guardiaregia, sede e tappa Molisana dell’Appennino bike Tour e del Parco d’Europa, Filignano, Provvidenti, Pietracatella, Limosano, Venafro, Petrella Tifernina, Campodipietra in prima battuta. Il Molise deve aprirsi al Mondo, liberarsi di immobilismo e di ataviche dispute arrivistiche. Fare rete e porre in essere azioni concrete. La cultura offre la possibilità di liberarsi degli artigli e l’auspicio è
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   Faccio mie le conclusioni di Giorgio.  C'è il serio rischio che gran parte dell'agricoltura italiana possa incappare in un disastroso KO finanziario. E questo perché la Commissione Europea pensa di accentrare la maggior parte degli investimenti finanziari pubblici e privati sulle cosiddette attività sostenibili in stretta correlazione col Green New Deal (Nuovo Patto Ambientale).  In breve, non è altro che un modo di classificare le imprese agricole con una sorta di "certificato verde" in base al loro "impatto climatico" o, meglio, in base ad una scala di inquinamento prodotto. Se così fosse, potrebbe essere una vera catastrofe per le piccole e medie imprese. Il "piatto" preparato da Bruxelles non è altro quello di focalizzare sulle aziende "più green" le grandi somme che mette annualmente a disposizione, circa 300 miliardi di euro, viste nell'ottica di investimenti finanziari eco-sostenibili che, grazie anche al Reg

Rinnovabili: agrivoltaico, la nuova frontiera contro il paesaggio?

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  Posto questo articolo perché è ideologicamente contro i pannelli solari a  terra che rubano a chi vive questo mondo e; ancor più, a chi verrà, soprattutto ai 10 miliardi di persone che abiteranno il mondo nel 2050, cioè tra 29 anni. Servono a sfamare l'avidità di chi il denaro già ce l'ha. Contro l'agricoltura industrializzata che, anch'essa, ruba il suolo e il cibo al domani, ammala il clima al pari degli allevamenti superintensivi. Contro gli impianti di oliveti superintensivi per le ragioni che Modesti  spiega e fa capire solo a chi vuol capire. C'è un mondo sconquassato dalla pandemia, un campanello d'allarme della natura all'umanità e, la cosa grave, è che ci sono persone che continuano a riproporre la normalità, nel momento in cui è urgente agire per costruirne un'altra che non a niente a che vedere con quella prodotta dal neoliberismo predatorio e di struttivo. Rinnovabili: agrivoltaico, la nuova frontiera contro il paesaggio?   23 Dicembre 2020

OGM: AIAB Scrive a Bellanova e ai parlamentari

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Una premessa, la mia, di uno  da sempre schierato  ( sento già la vo ce di chi dirà,  con un senso di disprezzo, i deologicamente  )  contro gli OGM, l'agricoltura industrializzata; le coltivazioni (non solo gli olivi) e gli allevamenti super intensivi; il cibo spazzatura; la grande distribuzione; i trattati economici e altro ancora. In pratica contro il sistema economico, sociale, politico predatorio e distruttivo, qual è il neoliberismo della finanza (banche e multinazionali). Sono per il  territorio, la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni, la bellezza dei suoi paesaggi e la salubrità de suoi ambienti; il  cibo di qualità per un'alimentazione sana; l'uomo agricoltore e non le macchine; al capezzale del clima che soffre e vicino alle persone sfruttate, affamate. Sono per una società che si scambia i sogni, le passioni e non è succube del denaro, il dio assoluto nel tempo del neoliberismo e dei suoi fedeli sacerdoti. Ideologicamente , perché ho un mio punto di vis