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ALLA TERRA NON IMPORTERA' SE LA SPECIE UMANA SCOMPARIRA'

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di Giorgio Scarlato Oggi, con il mondo di crisi che ci hanno preparato e ci stanno facendo "vivere", ad iniziare dalle lobby delle multinazionali dell'agribusiness (semi brevettati, cibi pro-allergici, pro-intolleranti, pro-celiaci, OGM e pesticidi compresi) per finire alla "economia finanziaria del nulla", ci hanno ammaestrati, storditi, ammansiti. Non abbiamo o non dobbiamo più avere la capacità di ragionare con la nostra testa. L'economia e la finanza hanno preso il sopravvento sulla politica e sul rispetto della gente comune grazie a scelte assassine di  manager senza scrupoli. I "geni" d'ingegneria finanziaria, quelli che governano le transazioni nello spazio di pochi secondi basati sull'etica (?) del guadagno e del potere, privi di qualunque responsabilità verso l'uomo ( la tragica crisi del 2008, i prestiti subprime", prestiti a clienti definiti ad alta rischiosità; il "credit crunch"

Caffè Letterario green: il simposio a Bojano delle nuove opportunità per il Molise

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di Marta Ucciferri e Adriana Niro Caffè Turchese green ed ecosostenibile: il successo dei giovani del Servizio Civile diventa un’occasione per riscoprire il Molise: terra ricca di rarità e possibilità occupazionali. (ITM – UNMONDODITALIANI) Favole, aforismi e scatole magiche: il Caffè Turchese si è tinto di verde per l’incontro letterario con Pasquale di Lena che ha presentato con grande successo a Bojano il libro “ CIBO E IDENTITA’ – Agricoltura e Territorio ”. Maurizio Varriano , Presidente di Borghi d’Eccellenza ha introdotto il testo portando all’attenzione di tutti la propria esperienza personale per una riflessione sulla possibilità occupazionali legate alle specificità della terra molisana. MAURIZIO VARRIANO, COORDINATORE DI BORGHI D’ECCELLENZA introduce il libro: “Agricoltura e territorio sono un binomio inscindibile e fondamentale con particolare attenzione al ruolo che l’attività agricola svolge nella conservazione dell’ambiente e del paesaggio, nella salva

Alla 12ª edizione di Goccia d'oro si celebrano i migliori oli molisani

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Italiaatavola.net - quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione, ospitalità Altra edizione per il concorso Goccia d'oro a Larino (Cp), culla dell’Associazione nazionale delle città dell’olio. Tre premi agli olivicoltori per passione, 6+1 dalla giuria tecnica. Infine il voto anche ai più giovani Oltre sessanta i campioni di olio che hanno animato il concorso Goccia d’oro che da dodici anni, puntualmente, si svolge a Larino (Cb), l’antica capitale dei Frentani, da millenni terra di olivi e di oli. La giuria tecnica ha assegnato tre premi a olivicoltori per passione con quantitativi raccolti inferiori ai cinque quintali: Di Blasio Pietro di Roccavivara, Testa Michele di Jelsi e D'Amico Maurizio di Pietracatella; altri sei premi poi, più uno speciale, sono stati assegnati dalla suddetta giuria, composta dai due panel del Molise, quelli di Larino e di Venafro. Per terminare hanno dato i loro giudizi comprensivi di premi anche i ragazzi e gli alunni della Casa circonda

Giorgio Scarlato risponde a Paolo Barbieri

mi piace pubblicarla questa risposta che Giorgio Scarlato, il mio amico coltivatore collaboratore del mio blog, indirizza a Paolo Barbieri. Arricchisce di nuove riflessioni il suo articolo "Il neoliberismo, la libertà di comprare chiunque", postato su questo blog il giorno della befana 2016.   Gentile signor Barbieri, innanzitutto mi scuso per non averLe risposto prima. L'ho letta solo ora, grazie all'amico Pasquale che me l'ha inviata. In merito alla problematica, bisogna vederla solo da quale sfaccettatura  la si osserva. Sono decenni che nel mio campo lavorativo, come avrà avuto modo di leggere sono un coltivatore diretto, ho combattuto e sto ancora combattendo. Ho messo sempre impegno, sicuramente con i miei limiti, ed ho cercato di unire ad un tavolo menti capaci e volenterose, utili per portare avanti quel cambiamento di mentalità da tutti  agognato ma, forse da pochi voluto visti i risultati. Non condivido pienamente quanto da Lei affer
Il Ministro dell'Ambiente e il suo Governo hanno dato il via libera per trivellare il mare delle Tremiti che vuol dire il mare che sta di fronte a Termoli e, ancor più, a Campomarino, Portocannone, San Martino in Pensilis, Ururi e che si vede disteso di azzurro o grigio, da Guglionesi a Larino, Montorio nei Frentani, Santa Croce di Magliano. In cambio della distruzione del suo ricco patrimonio di biodiversità marina e di paesaggio, che sono fondamentali valori per chi vuol vivere la vita e godere dei suoi valori (non certo per chi ha diffuso pale eoliche), poco meno di duemila euro l'anno. Ripeto duemila euro l'anno. Traditori ancora più miseri di quel Giuda che si è venduto per soli trenta denari. Traditori miseri, squallidi figuri, che hanno in mano le sorti del territorio e di chi sa con esso identificarsi, lo vive e lo gode anche se lontano.  Stupidi nelle mani del dio denaro. Servi nati che sono bravi solo a negare, prima di tutto ai loro figli, il domani.

L’Olio di Flora da ieri sera alla Trattoria Nonna Rosa di Campomarino.

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Piccola, ricca di quadri e di minuti oggetti, bella, calda, ti dà la sensazione di stare a casa questa trattoria, aperta nel 1995 da Giuseppe L’Abbate, che richiama gente nel centro storico di Campomarino per la bontà della sua cucina.   Giuseppe L'Abbate I piatti di nonna Rosa, rivisitati dalla creatività di Giuseppe, che si rifanno alle stagioni e ai prodotti da lui selezionati, quasi tutti testimoni del Molise. Per L’Olio di Flora biologico "Gentile di Larino", recente vincitore di Goccia d'Oro, una nuova bella avventura nelle mani di un cultore della qualità, che sa raccontare i profumi ed i sapori della terra adottiva, il Molise, che l’ha accolto, arrivato da Polignano a mare a sud di Bari quand’era ancora ragazzo.   Giuseppe e le due collaboratrici Un luogo ospitale che ha dato un suo contributo importante alla crescita della fama che, grazie ai suoi bravi cuochi, sempre più giovani, sta vivendo la ristorazione molisana, e, alla promozione e

In alto i calici d'olio d'oliva per celebrare il futuro

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La brutalità dell'uomo non può spegnere la vitalità dell'olivo. L'olio d'oliva ha già millenni alle spalle e avrà molti altri secoli nel futuro. Pasquale Di Lena ci invita a tratteggiare il domani di questo splendido prodotto, un futuro che forse è già cominciato                 Il tempo che passa ha la virtù di sedimentare i ricordi che, di tanto in tanto, affiorano per dirti che sono parti di te come le rughe che arrivano e, in anteprima, puoi vedere, sempre più numerose. sulle tue mani Ora mi è più chiaro il passaggio da un mondo segnato da millenni e l’improvvisata realtà, la modernità, che hai la possibilità di toccare e, spesso, sentire fredda, lontana, perchè sai che non è parte del tuo passato e, neanche, del tuo domani. Un passaggio improvviso, un balzo - nel suo significato di salto e di trasalimento insieme – che non ti porta ad afferrare il momento, l’oggi, ma, se non fosse per l’amore che vivi, a rifiutarlo. Penso all’oggi dell’olio da oliva; agli