un tempo, quando militavo nel Pci e, poi, nel Pds e nei Ds, mi sentivo parte di un progetto che mi proiettava nel futuro e, così, mi riconoscevo nel partito che questo progetto raccoglieva e raccontava, attraverso me ed i suoi dirigenti e militanti (quelli che sentivano la diversità come parte della propria pelle e di quel patrimonio di valori che il partito aveva saputo tramandare attraverso la sua storia e, le sue origini), indicandoti la direzione e gli obiettivi da cogliere. L’esperienza vissuta nel Molise come amministratore regionale mi aveva fatto capire che questo feeling si era esaurito. La nascita del Pd, al quale non ho aderito, e, soprattutto, Veltroni, con il suo modo di essere il segretario del nuovo partito, il leader che pensava solo a come liberare il paese dei partiti della sinistra; che rispondeva con il silenzio e la “meditazione” allo strapotere di Berlusconi, mi ha dato la certezza della fine del feeling. Non più il progetto, il sogno, i valori, il futuro, la lott