Un guizzo di stupore e un fremito di bellezza nel libro curato da Italo di Sabato
di Tino Vanzo Bedisca “Io ho un sogno”. Queste quattro parole rotolarono le sorti della storia. Le pronunciò il 28 agosto1963 Martin Luther King sotto il monumento di Abramo Lincon a Washington, dinanzi ad una folla di 250 mila persone. In quel giorno c’era bisogno sul serio di quel “sogno ribelle” per garantire i pieni diritti umani e civili ai neri americani. E il sogno si avverò! “Son sempre i sogni a dar la vita al mondo, sono i sogni a far la realtà”. Quest’altro “sogno” lo canticchiò poi Luciano Ligabue in Mondovisione la sera del 28 novembre 2014. A Palata, invece, già negli anni ’80, furono i “giovani ribelli e sognatori” a volare in alto come le rondini di primavera; a sognare, a pensare e agire ad alta voce e a dare una manciata di luce in faccia al mondo, non per abbagliare la gente, ma per risvegliare le forme, i colori, le bellezze delle cose; per allargare l’orizzonte. Per ricercare un nuovo inizio. E, come per il Signor Bonaventura (quello del Corriere dei Piccoli),...