Il vino italiano si spacca sui fondi Ocm all'estirpazione dei vigneti.

Favorevoli e contrari alla nuova politica Ue. Unione italiana vini e Confagricoltura chiedono di non distrarre risorse dalla promozione. Per il mondo cooperativo si tratta di misure fondamentali per gestire la crisi Articolo di Loredana Sotile su GamberoRosso di ieri 06. 11. 2025 ………………….. -------------------------------Il vino decide il suo futuro. E il futuro è ad un bivio. Da una parte c’è l’investimento sullo sviluppo, dall’altro quello sulla decrescita. Entrambi sono nel Pacchetto vino votato ieri in Comagri, che inserisce distillazione ed estirpazione tra le misure finanziabili con i fondi Ocm, assieme a ristrutturazione dei vigneti e promozione dei vini. Ma visto che la coperta è la stessa – ed è sempre troppo corta – bisognerà decidere da che parte tirarla. I contrari ai fondi Ocm per l’estirpazione La sorpresa di veder comparire le misure emergenziali nel dossier europeo ha già spaccato il mondo delle associazioni italiane, tra favorevoli, contrari e possibilisti. Unione italiana vini, da sempre critica nel destinare risorse promozione ad altri fini, ha subito parlato di un «ritorno al passato». Per il presidente Lamberto Frescobaldi, infatti, si tratterebbe di «una misura difensiva, già adottata, senza successo, nel 2009-2011 con un esborso comunitario di 1 miliardo di euro». Critica su questo punto anche Confagricoltura che segnala «Le nuove misure finanziabili con i fondi al settore vitivinicolo, come l’estirpazione e la distillazione di crisi, non migliorano la qualità della produzione né incentivano la domanda». Per la confederazione guidata da Massimiliano Giansanti «i fondi Ocm dovrebbero concentrarsi su interventi strategici e costruttivi come la ristrutturazione, la riconversione dei vigneti e la promozione del comparto vitivinicolo, evitando le misure emergenziali». Di positivo nella proposta Ue, Confagricoltura sottolinea l’estensione da 3 a 8 anni della validità delle autorizzazioni per i reimpianti: «Tale modifica offre ai viticoltori un margine temporale più ampio per pianificare gli investimenti, scegliendo il momento più opportuno in base all’andamento dei mercati, alle risorse disponibili e alle condizioni agronomiche».Massimiliano Giansanti, Confagricoltura Le cooperative a favore delle misure emergenziali Il mondo cooperativo, al contrario, sembra apprezzare il finanziamento alle misure emergenziali: «Si tratta – è il commento del presidente vino di Confcooperative Fedagripesca Luca Rigotti – di misure che andranno valutate a livello nazionale con attenzione e circostanziate ai singoli territori». Anche se «resta per noi problematico la gestione dei rimpianti nelle aree che hanno chiesto misure di crisi come l’estirpo». Tra gli elementi più innovativi, aggiunge Rigotti, c’è «l’istituzione del sistema di carry over, che consentirà agli Stati membri, in caso di crisi, di utilizzare negli anni successivi le risorse non spese per gli interventi settoriali». Dello stesso tenore il commento del Copa-Cogeca che a proposito delle misure di crisi, sottolinea come siano «strumenti essenziali per gestire la volatilità del mercato e sostenere i produttori in tempi di crisi». Si spiegherebbero così «i tassi di cofinanziamento più elevati rispetto agli altri interventi». Tuttavia, sostiene l’associazione europea, «restiamo preoccupati per le limitazioni imposte ai programmi di sostegno al settore vitivinicolo per i beneficiari di misure di crisi. Pur comprendendo la necessità di evitare doppi pagamenti, queste restrizioni non dovrebbero ostacolare la capacità del settore di innovare e adattarsi alle condizioni di mercato in rapida evoluzione. Nei triloghi è necessario adottare una formulazione che tuteli la capacità dei viticoltori di effettuare reimpianti, al fine di favorire l’innovazione e l’adattamento».Anche Coldiretti sembra allinearsi a questa posizione: «Permane una criticità significativa – è il commento della confederazione – legata alla limitazione di cinque anni per il finanziamento della ristrutturazione e conversione dei vigneti in caso di accesso ai fondi per l’estirpo». Come a dire, chi chiede i fondi per togliere i vigneti non deve essere penalizzato nell’accesso ad altre misure. Bene le modifiche alla promozione Tra le altre novità del testo licenziato in Comagri, mette tutti d’accordo l’innalzamento all’80% del finanziamento destinato alla promozione, così come l’eliminazione del limite temporale per le campagne di promozione su un determinato Paese. «Accogliamo con favore le semplificazioni introdotte e le misure volte a rafforzare la promozione, l’internazionalizzazione e la sostenibilità del settore», è la sintesi Federvini, che però – interpellata da Tre Bicchieri – preferisce non pronunciarsi sul punto dei finanziamenti alle misure emergenziali.Il testo definitivo del Pacchetto vino dovrebbe essere negoziato entro il mese di dicembre dal trilogo. Poi toccherà all’Italia, e al mondo produttivo, scegliere su cosa vale la pena scommettere e se giocare la partita in attacco o in difesa.
.............................................................................................IL NOSTRO COMMENTO----------------------------------------------------------------------------- Un mondo capovolto, i grandi che difendono le loro vigne e, con esse, il territorio con i suoi paesaggi, la sua storia, la sua cultura e la sua biodiversità e i piccoli che vogliono estipare le vigne e, con esse, la contiuità con il pasato, non rendendosi conto che è il sistema in atto, il neoliberismo, che, con l’attacco al vino, all’olio e alla pasta, persegue questo obiettivo. Il sistema delle banche e delle multinazionali della birra e degli spiritz, che odiano l’agricoltura e, ogni giorno, la eliminano, con il furto del territorio (cemento, asfalto, pannelli solari e pali eolici). Sotto attacco è il Mediterraneo con i suoi diecimila anni di storia, a partire dalla nascita dell’agricoltura, che si affianca alla pastorizia, il coltivatore che dialoga con il pastore. I due soggetti che hanno animato la terra con la loro intelligenza, i battiti del loro cuore, il respiro della loro anima e le capacità delle loro mani sapienti. Quel cuore, quell’anima e quelle mani sapienti che mancano all’intelligenza artificiale. Un semplice strumento tutto e solo da utilizzare per eliminare le guerre e non promuoverle; ridare voce, con il rilancio della biodiversità, alla natura; bloccare la distruzione del territorio e, con esso, la fonte del cibo e la depredazione e distruzione della nostra madre terra. Il sistema neoliberista è, con il suo dio denaro, per sua natura criminale. P.D.L.

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