Ci stanno rubando il domani
Ci stanno rubando la terra e, con essa, il domani, quello nostro e delle nuove generazioni, nel momento in cui, ogni secondo, ci rubano metri e metri di territorio. Tutto per coprirlo di nuovo cemento ed asfalto, e, ultimamente, di pali eolici e di pannelli solari a terra e, nel caso di quello marino, di plastiche e acque inquinate. Il territorio, espressione e sostanza di biodiversità e, come tale, bene vitale e, non a caso, comune, ovvero di chi lo abita, lo organizza, lo coltiva. È esso - vale la pena ricordarlo a chi, ai vari livelli istituzionali, ha la responsabilità di governarlo per conservarlo, migliorarlo e non distruggerlo - il solo tesoro, quale contenitore di paesaggio e d ambiente, cioè di bellezza (biodiversità) e di salubrità (aria e acqua pulite), che abbiamo. Contenitore, anche, di storia, cultura e tradizioni, che, al pari delle radici, le nostre, sono e raccontano la nostra identità.
Un furto di agricoltura e di pesca, vuol dire non solo furto di cibo, ma, anche di primati come la ruralità e la biodiversità, cioè ricchezza di tradizioni, bellezza di paesaggi; bontà della tavola e ragione del convivio, ossia della socialità fatta di confronto e di dialogo, elementi fondamentali per vivere la democrazia e la libertà, i due elementi che negano il conflitto, la guerra. Furto di risorse primarie e, come tale, di occupazione, sviluppo. E questo tanto più in una regione piccola come il Molise, che ha nelle sopracitate due attività le sue primarie risorse., come dire, nella terra e nel mare il suo domani. Furto di territorio vuol dire anche furto di paesi, luoghi, cioè di memoria, storia, cultura. e, con essi, dell’intero Molise. E non solo, spopolamento, emigrazione che, nella quasi totalità, riguarda le nuove generazioni.
In pratica un furto di sogni che porta, soprattutto i giovani. a staccare un biglietto di sola andata e abbandonare il Molise e, spesso, anche l’Italia. Basta questo per dire che una classe politica e dirigente,ai vari livelli istituzionali, nel corso di questi ultimi decenni, ha fallito creando disastri che non sarà facile recuperare nel tempo.
Un furto continuo commesso da un sistema, il neoliberismo - da cinquant’anni sempre più imperante - che sta riducendo il territorio in lingue sempre più lunghe e più ampie di asfalto; in enormi colate di cemento, grattacieli; gigantesche pale, che girano per rubare il vento; immense estensioni di pannelli solari ,che offendono e distruggono la fertilità del suolo. Il neoliberismo, che ha nelle sue mani la politica e, sempre più, la cultura e i media, gli strumenti attivi per guidare il cittadino nelle scelte.
Ci stanno rubando l’acqua, la poca rimasta nell’invaso alimentato dal Biferno e sbarrato dalla diga del Liscione. In pratica ci stanno rubando il Molise e, con esso, il domani nostro e delle nuove generazio.
la fonte
indice del numero di novembre 2025 http://www.lafonte.tv/
In questo numero:
- pace
di Carlo A. Roberto----
- rintocchi
di Alessandra Cao---
- 23 anni dopo (Lettera aperta a quanti vivono l’alternativa amare o scomparire)
di Antonio Di Lalla---
- bibbia e storia
di Michele Tartaglia----
- respingimenti
di Dario Carlone----
- pittura: "regressione"
di Ana Maria Erra Guevara----
- il molise per gaza
di Marcella Stumpo----
- politica: una nuova stagione
di Famiano Crucianelli----
- molise: un territorio ricco di acqua
di Redazione----
- foto: "Invaso del Liscione"
di Guerino Trivisonno---
- l’acqua torni nel dibattito politico
di Patrizia Manzo----
- molise:”non c’è più tempo!” emergenza idrica nel molise
di Redazione----
- camminata, lezione di vita
di Marco Branca---
- la poesia civile di Enzo Bacca: “sul marmo di sepoltura”
di Enzo Bacca----
- una fine non la fine
di Tina De Michele---
- il buio e la speranza
di Tiziana Antonilli----
- foto: "autunno molisano"
di Guerino Trivisonno----
- nient’altro dal fronte
di Alessandro Fo----
- foto: "La delicatezza"
di Antonietta Parente---
- importanza e impotenza delle parole
di Christiane Barckhausen-Canale---
- d’autunno
di Alessandra Cao-----
- omaggio a simenon
di Luciana Zingaro----
- de nittis, pittore straordinario
di Gaetano Jacobucci----
- la poesia civile di Enzo Bacca: “palestina libera”
di Enzo Bacca----
- gaza a scuola
di Gabriella de Lisio---
- lettera aperta ai miei colleghi di Area
di Angelina Di Marzo----
- il potere dei segni
di Antonio De Lellis----
- con gaza, tra fine e inizio
di Roberto De Lena---
- riarmo fortezza europa
di Franco Novelli----
- solidarietà principio irrinunciabile
di Michele Blanco---
- centro o parte dell’universo?
di Andrea Barsotti---
- libri: “Il sogno rapito” di Edith Bruck
presentazione di Dario Carlone----
- ci stanno rubando il futuro
di Pasquale Di Lena----
- scrivere a mano
di Lucia Berrino----
- Libri: “SIMM BRIGANTI, FACIMM PAURA MA… A CHI?”
di Giuseppe La Serra----
chi desidera acquistare il libro può richiederlo a Giuseppe La Serra tel. 3312802975
- i manufatti di Cleofino Casolino: "Maternità"
di Cleofino Casolino...
- una pianta divina
di Gildo Giannotti----
- dominio
di Silvio Malic---
- la tromba del silenzio
di Filomena Giannotti----
- pittura: "2 novembre 1975"
di Antonio Scardocchia----
- il sisma e l’inesorabile declino
di Domenico D’Adamo-----
editoriale
23 anni dopo (Lettera aperta a quanti vivono l’alternativa amare o scomparire)
-
Dopo 23 anni da quel fatidico terremoto del 31 ottobre 2002, che ha modificato definitivamente la vita di una parte dei molisani, non so se gioire per il fatto che la ricostruzione è al 91% della sola fascia “A” o indignarmi per un ritardo e una lentezza inspiegabili in una società civile che ha il diritto di essere protetta e sostenuta. Il governo ha emesso un’ ennesima proroga, con annesso ultimatum, perché i lavori si chiudano entro il 31 dicembre.
Il mondo è fatto di singole persone che in collettività fanno e creano sistemi sociali. La politica è frutto di singole persone che gli danno potere votando. Ad oggi se la Sinistra non si decide ad avviare degli stati generali capaci di opporsi al male della destra, se non va di nuovo in strada a riprendersi la fiducia di operai, cittadini e popolo facendoli tornare al voto, assisteremo a livello nazionale e mondiale al delirio di chi fra soldi e potere ci ride in faccia con strafottenza. La sede appena inaugurata di Fratelli d'Italia a Larino indica che loro si ramificano fra le persone più ignoranti e così fanno massa al voto.
RispondiEliminaL'opposizione in Molise come in Italia dorme anestetizzata e senza più un guizzo di orgoglio da anni.
Intanto loro cambiano leggi e fanno come gli pare e piace.
Rivoglio la dignità e la forza popolare dell'Italia durante le guerre e rivoglio l'acutezza di idee della vivacità politica del '68 e degli anni in cui la destra non ha potuto mai fare così tanto il comodo suo.
Bella ciao... vorrei che fosse cantata come saluto per mandare educatamente a farsi fottere la schiava d'America bionda e sguaiata...
Caro Pasquale riescono in tutto perché ci hanno tolto ogni “valore di Vita” ed io come genitore continuo quotidianamente a fallire
RispondiEliminaNonostante nel mio piccolissimo provo a combattere su tutti i fronti
Ma siamo palline impazzite
A ben continuare questo dialogo riflession
Caro Pasquale il "domani" ce lo siamo giocato, adesso bisogna preoccuparsi già del dopo. Per quanto riguarda la portata del Liscione è un altra tragedia anch'essa annunciata su cui nessuno è voluto intervenire per evitare il danno.
RispondiEliminaCaro Pasquale che bello leggerti...vuole dire che sei in forma e che l'occhio è guarito! È triste e vero quello che scrivi, io ho un campo fotovoltaico proprio dietro casa dove prima c'erano i campi.... e ora invece i campi magnetici! Se non voglio vivere nell'ansia perenne devo smettere di guardare il telegiornale. Che bello il tuo Molise.....
RispondiEliminaCiao Pasquale,il covid e il post covid hanno contribuito a cambiare in qualche modo la nostra vita e gli interessi di pochi ci stanno togliendo l' identità anche l' AI concorrerà a modificare e peggiorare le nostre vite..un progresso che non ci piace.. un caro saluto e tanti auguri
RispondiEliminaUn regresso che rischia, grazie al dio denaro, di portare il mondo nel baratro
Elimina