Per un rilancio del territorio
L’uscita di questo numero de la fonte coincide con l’avvio della campagna di raccolta delle olive nel Molise, e, a Larino, la “Città mondiale della biodiversità olivicola” e “Culla delle città dell’olio”. anche con l’apertura de la Fiera d’Ottobre. La manifestazione che festeggia i suoi 282 anni e aspetta solo un timbro e una firma per essere “la Fiera regionale del Molise”. La Fiera, che - come suggeriva il presidente dell’Associazione degli ex consiglieri regionali del Molise, Gaspero Di Lisa - ha tutto per diventare la “Fiera della biodiversità” e, visto i tempi anticipati della raccolta delle olive, anche del “Primolio”. Un modo per ridare ad essa il ruolo e prestigio conquistati, grazie alla transumanza, nel corso dei suoi tre secoli di vita. Una svolta necessaria per rapportarla, con adeguati e doverosi aggiornamenti, ai mutamenti avvenuti negli ultimi decenni. Una grande occasione per il Molise, la regione che vanta, con la biodiversità, il primato anche della ruralità; per Larino, che continua a non capire le potenzialità del comparto più importante della sua agricoltura, l’olivicoltura.
Una fortuna che permette di segnare il suo paesaggio unico con le dolci colline affascinate dall’Adriatico poco lontano. Un paesaggio che merita di essere inserito nell’elenco dei Paesaggi rurali italiani. L’olivicoltura la grande risorsa sulla quale puntare per ridare a Larino, con il prestigio del suo olio “Gentile” , la voglia di tornare, con questo stupendo spirito del luogo, “Genius loci”, a essere un punto di riferimento. Pensare a un “Museo regionale dell’Olivo e dell’Olio” e alla “Univeriità dell’Olivo e dell’Olio del Mediterraneo”, da affiancare all’Unimol e all’Istituto agrario “S. Pardo”. Occasioni, anche, per recuperare le tante strutture abbandonate, a partire dalla bella Villa Petteruti.
E, oggi che Larino è al centro del mondo con le sue tre varietà di olivo, vale ancor più l’idea di un “Parco Nazionale della Biodiversità olivicola” da allestire sui terreni comunali in contrada bosco. Impegnarsi per ospitare “Olio Evo Molisano” Distretto del cibo, mettendo a disposizione una sede. Pensare, con il Distretto, le organizzazioni professionali, associative e cooperative; il coordinamento regionale delle Città dell’Olio. la Camera di commercio e l’Ente di Sviluppo agricolo regionale a dare al Molise altre due Indicazioni geografiche, entrambe Dop: “Aurina di Venafro”, che ricorda la storia della qualità dell’olio italiano sin dal tempo dell’antics Roma: “Gentile di Larino”, la varietà più diffusa del Molise. Ricordarsi che una Indicazione geografica, sia essa Dop o Igp, ha bisogno di un proprio consorzio di tutela. Solo puntando di nuovo su questa sua primaria risorsa Larino può tornare ad essere, come un tempo, punto di riferimento. L’olivo e l’olio “Gentile” una opportunità, ancor più se realizza il “Parco nazionale della Biodiversità olivicola“, quale fonte di richiamo dell’oleoturista, utile per definire un piano di sviluppo turistico con la sua immagine di “piccola Roma” e le sue importanti risorse storico-culturali; le sue antiche tradizioni e recenti manifestazioni di grande successo, come il “Carnevale” e le “Luminarie”; la sua “Fiera di Ottobre”, accompagnata dalle Fiere mensili ricorrenti nell’anno; il compatto centro storico con la bellissima cattedrale e le altre chiese, il Palazzo Ducale e le strette viuzze. Una delle quali porta alla minuta casa che ha accolto, pochi giorni la chiusura de Concilio di Trento (1563) il primo “Seminario della cristianità”. Tenendo presente anche l’Anfiteatro, la misteriosa Villa Zappone e il Convento dei cappuccini, il primo aperto nel Molise, si può dire solo che serve un piano di sviluppo turistico, sostenuto da adeguate strategie, per dare forza alle radici delle nuove generazioni e, con esse, costruire un nuovo domani per Larino ed il Molise. Un territorio – mi dicono -nelle mani del dio denaro, sempre più affamato di territorio per l’instaallazione di pali eolici e pannelli solari a terra. Un territorio che perde le sue naturali vocazioni, quali l’agricoltura, a partire da le Piane di Larino. Una vera e propria distruzione di paesaggio e ambiente, a partire dalla prima fondamentale energia vitale, qual è il cibo. Lo stesso dio che sta pensando di dare altra acqua alla Puglia, questa volta del Biferno. Un furto di territorio e di acqua, che rischia di cancellare il Molise, proprio quando aveva la possibilità di sfruttare il suo unico grande tesoro, il territorio. La Larino turistica, ancor più se viene realizzata la “Stalla di S. Pardo”, dedicata alla biodiversità bovina italiana, necessaria per dare continuità alla festa e utile per essere un centro di attività a forte richiamo di scolaresche e di tecnici. Ecco le idee e iniziative che portano a recuperare strutture di valore per realizzare il progetto di rilancio della città frentana e renderla esempio e voglia di rilancio dell’intero Molise. --------------------------------------------------------------E' in edicola il mensile la fonte di ottobre 2025.---------------------------------------------------------------- la fonte----------------------------------------
indice del numero di ottobre 2025 http://www.lafonte.tv/---------------------
In questo numero:
- tutto è ‘troppo’ ...
di Carlo A. Roberto ----
- forziamo l’alba (Lettera aperta a quanti lottano nella notte)
di Antonio Di Lalla-----
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- non uccidere
di Michele Tartaglia------
- il doppio uso
di Dario Carlone-----
- pittura: "Gaza: il genocidio"
di Ana Maria Erra Guevara-----
- uno sguardo diverso
di Vescovi delle aree interne-----
- foto: "Ripabottoni"
di Guerino Trivisonno-----
- problemi strategici dell’agricoltura
di Famiano Crucianelli-----
- il molise e le sue acque
di Patrizia Manzo-----
- foto: "la fonte"
di Guerino Trivisonno-----
- paesaggi migranti
di Rossano Pazzagli-----
- voci dal molise che soffre
di Roberto De Lena-----
- caregiver in molise
di Tina De Michele------
- festa in famiglia
di Redazione------
- stellantis, il molise deve reagire
di Marcella Stumpo------
- rime tempestose
di Alessandro Fo------
- foto: "paesaggio"
di Guerino Trivisonno------
- ah sì, si prepara una guerra
di Christiane Barckhausen-Canale------
- marina abramovic: balkan baroque
di Loredana Alberti-----
- pittore di lande e di brume
di Gaetano Jacobucci------
- la poesia civile di Enzo Bacca: “la cantina – come lisca conficcata in gola”
di Enzo Bacca-----
- gli occhi degli alunni
di Gabriella de Lisio-------
- un nuovo mondo multipolare
di Michele Blanco-----
- pensieri spersi in palestina
di Franco Novelli
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- l’ape melina
di Lucia Berrino ----
- i manufatti di Cleofino Casolino: "Pronti alla mobilitazione"
di Cleofino Casolino -----
- omaggio a roberto roversi
di Loredana Alberti-----
- foto: "Rebus"
di Antonietta Parente------
- rifiuti? No, risorse!
di Andrea Barsotti-----
- per un rilancio del territorio
di Pasquale Di Lena-----
- identità e folklore
di Giuseppe La Serra-----
- un detergente naturale
di Gildo Giannotti-----
- pittura: "Metropolis"
di Antonio Scardocchia-----
- libri: “Sudari (Elegia per Gaza)” di Paola Caridi
presentazione di Dario Carlone-----
- la bimba nella busta di plastica
di Tiziana Antonilli-----
- una pioggia di rose
di Filomena Giannotti------
- foto: "la natura dona pace"
di Antonietta Parente------
- paura della sostituzione etnica
di Domenico D’Adamo---------------------------------
editoriale
forziamo l’alba (Lettera aperta a quanti lottano nella notte)
- di Antonio Di Lalla a pag.3 ---------------
Anche una piccola rivista come la nostra, assemblata in una insignificante regione d'Italia, non può non mettere in primo piano i massacri, la distruzione programmata, insomma, il genocidio del popolo palestinese. Nessuno può negare quanto accade, perché la realtà è sotto gli occhi di tutti, eppure governi sfascisti come il nostro e i loro accoliti hanno ancora il coraggio di fare dei distinguo, di non riconoscere lo Stato della Palestina.
pasqualedilena@gmail.com

Cosa più che evidente è il tuo amore "viscerale" per i luoghi che ti hanno dato i natali , accanto a un intelligente e forte legame cognitivo con Larino, che mi sembra non valorizzata per la sua storia e i tesori che custodisce, per cui suggerisci e proponi delle idee di rilancio culturale-turistico molto interessanti, che spero vengano accolte da qualcuno.
RispondiEliminaL Europa sotto i cui occhi si è svolta una crudele mattanza non ha mosso un dito per aiutare i palestinesi per fermare gli israeliani per programmare la fine della guerra impegnata solo a inventarsi dei nemici.. volontari di 40 paesi portano aiuti a una popolazione stremata sfidano gli esercito catturano la simpatia internazionale. Ora si inventa l alibi questi sarà no causa del fallimento del piano. come è facile al potere strumentalizzare la propria inefficienza
RispondiEliminaSalve. Alcuni palestinesi hanno ricevuto dei video delle nostre oceaniche manifestazioni si sono emozionati nel constatare la solidarietà alle loro tragedie e hanno inviato un caloroso messaggio" la scena ci sembra irreale strade gremite di persone striscioni che chiedevano stop alla guerra Palestina libera . Bandiere della Palestina sventolavano slogan che non riuscivamo a comprendere del tutto ma ne percepivamo l.'emozione. in quel momento abbiamo capito che ciò che ci stava accadendonnon passava inosservato e che ci sono persone che alzano la voce per noi da paesi lontani che non abbiamo mai visitato. Le dimensioni delle manifestazioni in Italia nei video che ci arrivavano erano sorprendenti. quelle immagini non erano solo scena su uno schermo erano un messaggio chiaro che non siamo soli che il mondo ci guarda e ci sostiene nonostante la distanza" movimenti spontanei variegati giovani anziani uomini donne operai insegnanti nascono dal basso. Nascono dalla indignazione e dalla vergogna.di essere governati da politici subordinati alla finanza. Un caro saluto