Gli anni della Rinascita

 

Enoteca Italiana, gli anni della Rinascita passando per il Canada

 


 Gli anni ’80 del secolo scorso hanno segnato il  vino italiano. Non più bianco e rosso, ma vini di qualità legati all’origine, il territorio, e di esso i testimoni più illustri. Prende corpo il Dpr 930 del 1963 con i primi quattro vini Doc, che il Comitato nazionale dei vin  a denominazione di origine approva come vini Docg, cioè controllati e garantiti da una commissione di assaggio che fa capo a una delle camere di commercio. Nel caso specifico quella di Siena per il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano e quella di Cuneo per il Barolo e il Barbaresco. Nel 1983, per una questione di invecchiamento,  è il Vino Nobile di Montepulciano ad avvalersi della prima fascetta che certifica la garanzia con la quale arriva al consumatore. Nel 1985  gli altri tre grandi vini che, riportando nel disciplinare di produzione l’obbligo dei cinque anni di invecchiamento, aspettano gli altri due anni previsti per essere commercializzati Gli anni della triste tragedia del metanolo (1986), che ha visto produttori e istituzioni reagire con prontezza per non penalizzare un milione e più di vitivinicoltori e migliaia e migliaia di territori vitati per colpa di quattro criminali  affamati di denaro. Sono, anche e per fortuna, gli anni della rinascita dell’Ente Nazionale Mostra Mercato Vini di Siena e della sua Enoteca Italica Permanente, la grande protagonista - con il nuovo nome, Enoteca Italiana di Siena, - dell’immagine di qualità dei nostri vini, in Italia e nel mondo. Merito dei due presidenti dell’Ente, prof. Luciano Mencaraglia e sen. Riccardo Margheriti, che hanno segnato quel periodo per niente facile, ma entusiasmante per le innumerevoli iniziative e le novità messe a disposizione di un mondo, quello del vino, ancora addormentato. E' il binomio “Vino e Turismo” la sorgente di idee e di iniziative, a partire, 1987,  dalla Associazione Nazionale delle Città del Vino, che, con le “Città del Tartufo”, le “Città dell’Olio” e altre, porta al riconoscimento - art. 40  Legge quadro “Made in Italy” (Dicembre 2023) – delle “Città di identità”, che si caratterizzano per le loro produzioni  agricole di pregio, tanto da meritare la loro collocazione in un apposito Registro Nazionale. Non solo “Vino e Turismo”, che diventa, con il coinvolgimento dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, l’Associazione degli addetti agricoli  delle Ambasciate accreditate a Roma e rappresentanti della Fao, organismo dell’Onu con sede in Italia, occasione di scoperta dei più rinomati territori vitivinicoli italiani. Un’importante iniziativa promozionale che, con altre in Italia, Europa e nel mondo, l’Enoteca Italiana organizza con le Regioni e il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura: Iniziativa  che ha seminato e raccolto successo con l’immagine di qualità dei vini italiani. Così, mentre in Italia, l’Enoteca organizza tour e incontri, dà vita all’Associazione Donne del Vino; mette insieme i 30 più famosi disegnatori umoristici e organizza una mostra ogni anno con relativo catalogo; abbina il vino, per la sua storia e la sua cultura, allo Sport con il coinvolgimento della Scuola dello Sport del Coni, alla Moda, alla Musica, all’Arte ed alla Cultura, esce, per la prima volta da porta Camollia della Città del Palio e vola nel mondo, con una prima iniziativa, 1986,  di presentazione dei suoi grandi vini - esposti e in degustazione nel bastione s. Filippo della Fortezza Medicea  - a Strasburgo in Francia  con una presentazione ai parlamentari del Consiglio d’Europa. Poi, Vancouver in Canada, con “Food Pacific” 1986,  che dà inizio a manifestazioni di promozione nelle altre città del Paese del Nord America, simboleggiato dall’acero. Dieci anni di presenza  nel Paese dove ogni goccia di alcol era controllato dal Governo con una sua società “Liquor control board”, che nella provincia francofona   era nota con il nome “Société des alcools du Quebec”. Un litro di vino che entrava in Canada veniva tassato per 2,8 volte. La situazione del vino (7% del mercato) italiano era di gran lunga lontana da quella francese, oltre il 50%. Alla fine degli anni ’90,  il vino italiano  aveva superato il 35%, a dimostrazione che la promozione ha bisogno di tempo, oltre che di strategie, per poter dare risultati soddisfacenti. Tutto merito delle scelte di allora dell’Ente Mostra Vini e della sua Enoteca, della realizzazione di una grande squadra  con i ristoratori italiani grandi protagonisti che, con i loro ristoranti, cominciavano a diventare sempre più un punto di riferimento per i consumatori canadesi. Di questa squadra parleremo nel prossimo articolo a proposito del successo delle iniziative nelle città americane, non solo quelle canadesi..

Commenti

  1. Sembra passato un secolo. Gli alti di allora e i bassi di ora. L'importanza delle persone è delle idee ma anche del territorio che non soffoca le idee. Tu hai fatto molto con le tue capacità e le tue idee ma non so se sarebbe stato possibile nel Molise. Nicola Picchione

    RispondiElimina
  2. Neanche a Siena se non avessi avuto la libertà di ideare e fare datami dai presidenti dell'Ente Mostra vini Enoteca Italiana. Sei inascoltato quando aniticipi i tempi al pari di quando li posticipi.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Le Osterie del Molise, consigliate da Slow Food 2023