CREMENALE
Sò cremenale ncàllite
che tènne nmane quaquaraquà
che nen sanne fa avete
che éccecquà a cocce e fa
quille che u padrone à uerdenate.
A (g)uèrre finisce quanne
I padrune cremenale che fanne
carrarmate, bombe, drone, nave e
aeroplane hènne pelite i magazzine
pe reégnele, subbete dòpe,
de ati bombe e ati s’tremiénte
de dests’trezione e morte.
So cremenale che des’truiene
a nature e i gente pe fà sòlde,
reégne i banche e fa
ncòre chiù ricche i multenazionale.
Ca (g)uerre, prime e èncòre cu petrolie
e
pù che l’ènergie du viénte e du sòle,
z’èssème a tèrre e a bellézze móre
u cellùcce ne cante chiù e chiù ne vòle.
Pssquale di lena - Agosto 2025
CRiMINALI
Sono
criminali incalliti che hanno nelle loro mani quaquaraquà che non sanno fare
altro che bbassare la testa e fare quello ch
il padrone ha ordinato.
La guerra
finisce quando quei padroni criminali che producono carri armati, bombe, droni,
navi e aeroplani hanno svuotato i magazzini per riempirli, subito dopo, di altre
mombe e altri strumenti di distruzione e morte.
Sono
criminali che utilizzano la natura, le persone per fare denaro, riempire le
banche e fare ancora più ricche le multinazionali.
Con la
guerra e prima ancora con il petrolio, poi con l’energia del vento e del sole
riducono il territorio e la bellezza muore, l’uccellino non canta più e più non
vola.
L’inazione è complicità Salviamoli! Si diventa assassini anche quando non si fa nulla Il genocidio del popolo palestinese si sta intensificando di giorno in giorno e il nostro governo non sta facendo nulla per fermarlo. Il genocidio è un crimine contro l’umanità ai sensi della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio e dello Statuto della Corte penale internazionale. Invio di armi, collaborazione militare, riunioni, incontri, viaggi, vertici, sanzioni, risoluzioni, sforzi illimitati. Per salvare l’Ucraina l’Italia fa di tutto. Per salvare i palestinesi nulla. A causa della nostra omissione, ogni giorno Israele compie una nuova orrorificante strage a Gaza mentre in Cisgiordania sono sempre più manifesti i violenti piani di conquista, annessione, colonizzazione e pulizia etnica dei territori su cui doveva nascere lo Stato di Palestina. I palestinesi ci guardano, ci implorano e non capiscono perché non facciamo niente. Non intervenire mentre vengono ammazzati, affamati, seviziati e cacciati forzatamente è percorre una via omicida. Si diventa assassini anche quando si sa, si vede e non si fa nulla. Non è vero che non possiamo fare niente. Il tentativo di rinnegare la nostra responsabilità di proteggere e di intervenire (solennemente proclamata all’Onu e negata a casa nostra), il tentativo di giustificare le tante omissioni che abbiamo accumulato nel tempo, il tentativo di rimuovere persino questa realtà dal nostro orizzonte quotidiano ci rende complici dei crimini che si stanno compiendo. Non possiamo lasciarli morire senza tentare di salvarli! Cosa vuol dire “essere umani” se non vogliamo o non siamo capaci di prenderci cura gli uni degli altri? Occorre fare presto! Muoviamo l’Italia e andiamoli a salvare! Non possiamo andare noi personalmente perché il blocco di Israele ce lo impedisce. Ma il Governo e il Parlamento possono muovere l’Italia. In virtù del principio della “Responsabilità di Proteggere”, chiediamo a tutti i responsabili della politica italiana, al governo e all’opposizione, di dare immediatamente il via ad una grande “Operazione di Salvataggio” della popolazione di Gaza e di assumere tutte le iniziative politiche, giuridiche ed economiche necessarie per mettere fine all’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Israele-Palestina. Due popoli. Stessa dignità! Stessi diritti! Stessa sicurezza! | Domenica 12 ottobre 2025 Partecipa anche tu alla Marcia PerugiAssisi per la pace e la fraternità |  |  | Ecco cosa può fare il governo italiano 1. Organizzare una grande “Operazione di Salvataggio” dei bambini, delle bambine e di tutti i sopravviventi di Gaza. Facciamo partire subito le tre grandi portaerei italiane “Cavour”, “Garibaldi” e “Trieste”. Carichiamole di aiuti e affidiamo ai nostri militari il compito di consegnarli al personale delle agenzie dell’Onu e alle organizzazioni della società civile che ancora resiste nel cimitero di Gaza. Facciamo in modo che tutti i bambini e le bambine possano riceverli. Rompiamo l’assedio di Gaza. La Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri salgano su quelle navi, dirigano le operazioni di soccorso e chiedano a tutti i capi di Stato europei di fare altrettanto. 2. Convocare ogni giorno l’ambasciatore israeliano in Italia per chiedere spiegazioni e ribadire la richiesta di mettere fine a tutte le “attività illegali”. 3. Richiamare l’ambasciatore italiano da Israele per consultazioni. 4. Negare l’ingresso in Italia ai militari e riservisti che hanno combattuto o stanno combattendo a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati. 5. Perseguire penalmente i cittadini italiani che vanno a combattere a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati. 6. Adottare sanzioni nei confronti di persone e entità coinvolte in azioni e politiche del governo di Israele che compromettono i valori fondamentali della Costituzione Italiana, dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite. 7. Presentare un ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia per violazione da parte di Israele della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio. 8. Proporre la sospensione di Israele dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. 9. Revocare il Memorandum d’intesa per la collaborazione militare tra Italia e Israele e interrompere ogni compravendita di armi e sistemi d’arma da e per Israele. 10. Adottare misure restrittive economiche tra cui restrizioni in materia di scambi, finanza, energia, tecnologia e beni a duplice uso, industria, trasporti e beni di lusso. 11. Colpire coloro che forniscono sostegno finanziario, tecnico o materiale per violazioni dei diritti umani in Israele, o sono associati a persone ed entità che commettono tali violazioni. 12. Vietare agli istituti di credito la possibilità di effettuare investimenti a favore di imprese, enti od organizzazioni di Israele e ad operatori che intrattengono rapporti economici con Israele. 13. Sostenere tutte le iniziative umanitarie, politiche e giuridiche in soccorso del Popolo Palestinese promosse dall’Onu, dalla Corte Penale Internazionale e dalla Corte Internazionale di Giustizia. 14. Riconoscere lo Stato di Palestina e insieme a tutti i governi che lo hanno già riconosciuto dare attuazione ad un piano d’azione per fermare il genocidio di Gaza e mettere fine all’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi. 15. Richiedere la sospensione dell’Accordo di associazione tra Unione Europea e Israele, adottare un Regolamento “Sanzioni contro il regime di apartheid in Israele”, interrompere tutti i rapporti commerciali con Israele, in particolare l'esportazione di beni che contribuiscono al rafforzamento militare e tecnologico e vietare l’importazione di merci di qualsiasi genere prodotte in Israele. Perugia, Padova, 25 agosto 2025 Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace Via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 335.1401733 email adesioni@perlapace.it - www.perlapace.it - www.perugiassisi.org Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” Via Beato Pellegrino, 28 – Padova - Tel 049 827 1811 email centro.dirittiumani@unipd.it - https://unipd-centrodirittiumani.it/ |
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Gaza: attacco israeliano sull'ospedale Nasser uccide almeno 20 persone tra cui 5 gionalisti
Edifici distrutti dalle operazioni aeree e di terra israeliane nel nord della Striscia di Gaza, lunedì 25 agosto 2025
Diritti d'autore AP Photo
Di David O'Sullivan
Pubblicato il 25/08/2025 - 12:23 CEST •Ultimo aggiornamento 15:48
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>Gaza: attacco israeliano sull'ospedale Nasser uccide almeno 20 persone tra cui 5 gionalisti-------------------------------------------------------------------------------
Almeno 20 persone sono state uccise da un attacco israeliano contro un ospedale di Khan Younis. Tra le vittime alcuni giornalisti e operatori video che lavoravano per Associated Press, Reuters e Al Jazeera
Un bombardamento israeliano ha colpito l'ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, uccidendo almeno 20 persone, tra le quali figurano cinque giornalisti, secondo quanto riportato dai media e dagli operatori sanitari.
L'attacco, ripreso in diretta, ha colpito i piani alti della struttura e la protezione civile ha reso noto che tra le vittime c'è anche un vigile del fuoco.
Secondo quanto riferito, l'ospedale - che si trova a Khan Younis - è stato colpito due volte. Né l'esercito israeliano né l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu hanno risposto, per ora, alle domande poste in merito all'attacco.
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Ma i raid israeliani contro gli ospedali sono ormai consueti. Le Forze di Difesa Israeliane ripetono che i loro attacchi avrebbero come obiettivo i miliziani di Hamas che operano all'interno delle strutture mediche, usandole come copertura per le loro attività.
Un medico dell'ospedale, Saber al-Asmar, ha affermato che i pazienti sono "scappati" dalla struttura "per paura" di un altro attacco israeliano, ha riportato Al Jazeera.
"Eravamo come tutti gli altri all'interno dell'ospedale, facevamo semplicemente il nostro lavoro con una grave carenza di attrezzature, strumenti e farmaci. E mentre tutti stavano facendo il proprio lavoro, è arrivato questo massiccio attacco", ha detto al-Asmar, aggiungendo che il raid è avvenuto mentre nell'ospedale c'erano studenti, medici e giornalisti.
I giornalisti uccissi dall'attacco israeliano sull'ospedale Nasser
L'Associated Press ha riferito che una freelance, Mariam Abu Daqa, 33 anni, risulta tra le vittime dell'attacco all'ospedale Nasser. Daqa era l'inviata dell'agenzia di stampa nella Striscia dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas.
Al Jazeera ha confermato allo stesso modo che anche il suo giornalista Mohammed Salama figura tra i morti.
La Reuters ha riferito che il suo operatore Hossam al-Masri è stato ucciso mentre riprendeva l'attacco israeliano. Il fotografo dell'agenzia Hatem Khaled è rimasto ferito.
La Nbc non ha ancora commentato invece la morte di Moaz Abu Taha, suo inviato nella Striscia.
Il quinto reporter ucciso si chiamava Ahmad Abu Aziz, lavorava come freelance per Middle east eye. È deceduto a causa delle ferite riportate.
192 giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto
Anche per via dei bombardamenti indiscriminati, la guerra in corso tra Israele e Hamas a Gaza è uno dei conflitti più sanguinosi per gli operatori dei media. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, almeno 192 giornalisti sono stati uccisi in questi 22 mesi di guerra.
Lunedì sono stati segnalati altri morti tra i civili, compreso un bambino, uccisi in un attacco a un quartiere di Gaza City. L'ospedale Al-Awda ha riferito che almeno sei persone sono decedute e quindici sono rimaste ferite dopo che le truppe israeliane hanno aperto il fuoco su persone che cercavano di raggiungere un punto di distribuzione di aiuti umanitari. Anche in questo caso, l'esercito israeliano non ha rilasciato alcun commento su quanto accaduto.
l mondo è orribilmente alla rovescia... mi ricordo i nostri discorsi dai tempi in cui il GATT diventò WTO e iniziò in modo subdolo questa globalizzazione che sta facendo vedere i suoi effetti devastanti. Così in giù nella storia universale non c'eravamo mai stati. E se il pesce inizia a puzzare dalla testa stiamo messi male. Per fortuna c'è chi sa mettere mano alla penna e esprimere le proprie idee, chi si diverte con poco e chi sa godere la vita con le persone care. AI tecnologia diffusa e tutto questo liquame mediatico hanno imbarbarito teste e cuori. Ma noi ci siamo e crediamo ancora nel valore degli individui. Sono le persone non omologate che incontriamo a rendere magica la vita.
RispondiEliminaGrazie, uomo gentile e generoso , grazie perché hai cuore puro e custodisci i buoni sentimenti che dovrebbero guidare tutti noi ma, soprattutto,quelli che governano il mondo.Un abbraccio.Luigina
RispondiEliminaquan u cellucc n vole chiù n vulam manch nui (quando l'uccello non vola più non voliamo neanche noi)Non abbiamo insegnato a nessuno a saper volare ed ecco che volano i criminali!
RispondiEliminaIo penso che ieri persino Vittorio Emanuele III avrebbe avuto migliore dignità di Tramp
Bello! Pieno di forza che nasce della indignazione
RispondiEliminaMi è piaciuta molto, trasmette bene la rabbia e il dolore per come la guerra e l’avidità distruggono persone e natura. L’immagine dell’uccellino che non canta più è davvero forte, mi fa pensare ad un ambiente morto, tipo il deserto.
RispondiEliminaBella molto Pasquale...una analisi in versi molto molto azzeccata come sai fare tu carissimo
RispondiEliminaBrevissima pioggia. Tuttavia ha portato un po' di fresco. L incontro tra potenti è sempre positivo se c è volontà e atmosfera costruttiva. Può diventare una opportunità storica per superare il triste periodo della Guerra fredda. Accordo bilaterale sull Ucraina senza Zelenskj . Un bilaterale che può dare risultati di composizione e di pacificazione globale. Foto storica ieri in Alaska.un accordo preparato con ottimo lavoro. Entrambi sono entrati nella sostanza delle problematiche che si sono verificate hanno saputo capire le radici del male. Ora dice Trump spetta alla Nato e a Zelenskj accettare l accordo. Per mancanza di realismo politico la Nato e i.governi
RispondiEliminaEuropei stanno trascinando l'Europa nel nulla, nella palude partitocratica e nel conservatorismo. Forse il realismo , come il manzoniano coraggio " se uno non ce l ha non se lo può dare". In politica il realismo è virtù primaria perché strumento e orizzonte di ogni riforma e progetto. Né il realismo può diventare opportunismo che è una caricatura e sua negazione. Realismo diceva Machiavelli è " andare dietro alla verità effettuale delle cose" pur se sgradevole anziché" cullarsi nella immaginazione di essa". L avversario va affrontato e combattuto con la diplomazia..e se insistiamo sulla natura del nemico noni riusciamo a trattare. Un accordo utile . Putin e Trump protagonisti di una diplomazia internazionale. Se avverrà una ricomposizione dell Ucraina e una sua sicurezza lontana dalla interferenza della Nato si può dire che entrambi sono entrati nella sostanza dei problemi attuali
Buongiorno dott. Di Lena🙏🏻questo è scritto molto vero e diretto..
RispondiEliminaNon si è mai esagerati, quando si condannano le guerre e si negano, di fatto, i diritti umani.
RispondiEliminaNon si è mai esagerati, quando si condannano le guerre e si negano, di fatto, i diritti umani.
RispondiEliminaSaluti cari anche alla Signora Flora.
Che momento degenerato quello che stiamo vivendo!!!.... e quanta paura che possa precipitare nel buio e nella violenza più feroce
RispondiEliminaCaro Pasquale è un piacere leggerti e non sapevo che ti dilettavi anche in versi. Bravo complimenti.
RispondiEliminaAggiungo che non solo siamo in mano a criminali ma a soggetti che non hanno minimamente a che fare con il genere umano.
Che ci sia una contrapposizione tra bene e male è chiaro, che questa contrapposizione sia agita da entità spirituali o da soggetti incarnati in sembianze umane, cambia poco.
Resta lo sconcerto di fronte alla realtà.
Siamo sottomessi, condizionati, spinti alla contrapposizione dialettica quando invece il nemico è comune e basterebbe poco per unirsi nella lotta.
E qui scopri la forza e la potenza contro chi ti contrapponi.
Chi si erge alla difesa della persona, della libertà, dei diritti e degli interessi del popolo e della nazione a cui crede di appartenere, viene ostacolato, attaccato, messo alla gogna e se necessario fatto sparire.
La storia è piena di forzature di questo tipo e oggi molti fatti passano pure inosservati.
“Vincere una guerra non basta. È più importante organizzare la pace”. Aristotele lo ho compreso e detto oltre 2000 anni fa. I signori governanti della Terra non ne sono capaci; oppure, piu’ verosimilmente, non intendono farlo.
RispondiEliminaBrevissima pioggia. Tuttavia ha portato un po' di fresco. L incontro tra potenti è sempre positivo se c è volontà e atmosfera costruttiva. Può diventare una opportunità storica per superare il triste periodo della Guerra fredda. Accordo bilaterale sull Ucraina senza Zelenskj . Un bilaterale che può dare risultati di composizione e di pacificazione globale. Foto storica ieri in Alaska.un accordo preparato con ottimo lavoro. Entrambi sono entrati nella sostanza delle problematiche che si sono verificate hanno saputo capire le radici del male. Ora dice Trump spetta alla Nato e a Zelenskj accettare l accordo. Per mancanza di realismo politico la Nato e i.governi
RispondiEliminaEuropei stanno trascinando l'Europa nel nulla, nella palude partitocratica e nel conservatorismo. Forse il realismo , come il manzoniano coraggio " se uno non ce l ha non se lo può dare". In politica il realismo è virtù primaria perché strumento e orizzonte di ogni riforma e progetto. Né il realismo può diventare opportunismo che è una caricatura e sua negazione. Realismo diceva Machiavelli è " andare dietro alla verità effettuale delle cose" pur se sgradevole anziché" cullarsi nella immaginazione di essa". L avversario va affrontato e combattuto con la diplomazia e se insistiamo sulla natura del nemico noni riusciamo a trattare. Un accordo utile . Putin e Trump protagonisti di una diplomazia internazionale. Se avverrà una ricomposizione dell Ucraina e una sua sicurezza lontana dalla interferenza della Nato si può dire che entrambi sono entrati nella sostanza dei problemi attuali ----------------------------------------------------------------------
" Vogliamo la pace e deve essere duratura"( Zelenskj) . Il XXI secolo si sta caratterizzando per i suoi conflitti non sarà un secolo pacifico? Conflitti che non saranno di breve durata ma di logoramento e ibride, un misto di operazioni militari con disinformazioni sanzioni guerre commerciali.... U