IPERLIBERISMO = MORTI, DISTRUZIONI, AFFARI


LA GUERRA E' UNA FOLLIA  E CHI LA DICHIARA, LA SOSTIENE E LA ALIMENTA CON LE ARMI, I RICATTI, LA FAME, LA SETE, LA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO, E' UN FOLLE CRIMINALE. MISERIA UMANA I COMPLICI E I SOSTENITORI.

 



Il  Palestinian Centre for Human Rights. (PCHR) ribadisce il suo monito sulle sistematiche politiche israeliane volte a impedire le nascite nella Striscia di Gaza, che costituiscono Atti di Genocidio volti a cancellare l’esistenza del popolo palestinese. Il PCHR afferma che le autorità di occupazione israeliane hanno adottato la Politica della Fame come strumento per raggiungere la distruzione totale o parziale del popolo palestinese attraverso l’inflizione di gravi danni fisici o mentali ai palestinesi e l’inflizione deliberata di condizioni di vita volte a provocarne la distruzione fisica, totale o parziale, che costituiscono un crimine di Genocidio ai sensi del Diritto Internazionale.


Il PCHR invita la comunità internazionale ad agire immediatamente per fare pressione su Israele affinché ponga fine al Crimine di Genocidio commesso contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza in tutte le sue forme. Il PCHR sottolinea inoltre l’importanza che gli Stati membri dello Statuto di Roma rispettino pienamente l’esecuzione dei mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale contro il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex Ministro della Difesa Yoav Galant, per il loro coinvolgimento in Crimini di Guerra e Crimini Contro l’Umanità, incluso l’uso sistematico della Fame come Arma contro i civili nella Striscia di Gaza.
Il PCHR sottolinea inoltre l’importanza del continuo lavoro del Procuratore della Corte Penale Internazionale nel perseguire i responsabili israeliani di Crimini internazionali, compresi quelli commessi da dirigenti politici e militari.
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(*) Tratto dal sito del Palestinian Centre for Human Rights

Quasi 100mila donne e bambini malnutriti: "L'inizio di una spirale di morte"

"Gli esseri umani sono ben sviluppati per convivere con i deficit calorici, ma solo fino a un certo punto", ha dichiarato il dottor John Kahler, cofondatore di Medglobal e pediatra che si è recato due volte come volontario a Gaza durante la guerra.

"Sembra che abbiamo oltrepassato il confine: un segmento della popolazione ha raggiunto i propri limiti. Questo è l'inizio di una spirale di morte della popolazione", ha detto.

Il Programma alimentare mondiale stima che quasi 100mila donne e bambini a Gaza abbiano urgentemente bisogno di cure per la malnutrizione. Gli operatori sanitari affermano di aver esaurito molte terapie e medicine fondamentali.

A gennaio, Israele ha vietato alla principale organizzazione delle Nazioni Unite, l'Unrwa, di fornire aiuti, accusandola di non aver impedito l'infiltrazione di Hamas senza fornire prove.

Israele ha anche accusato Hamas di aver saccheggiato gli aiuti per trarre profitto dalla guerra, cosa che il gruppo militante nega.

Parlando a una riunione del Consiglio di sicurezza martedì, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha descritto la situazione a Gaza come uno "spettacolo dell'orrore, con un livello di morte e distruzione senza paragoni negli ultimi tempi".





Buon giorno. Il caldo toglie il respiro.  Inizio di carestia di massa a Gaza. Orrore senza precedenti ventotto paesi indignati.  Non basta l indignazione occorre agire. Perché si esita a condannare Israele?. Ora la rabbia dell'UE " Basta stragi" grido tardivo e ipocrita. Nel  passato spesso abbiamo sostenuto il terrore...l'occidente si è veramente opposto al terrore di Stalin? Abbiamo mai contrastato il terrore altrui? . Ci siamo opposti al terrore indonesiano al terrore in Guatemala o nel Salvador. Ci siamo opposti al terrore nel Vietnam del sud?. Abbiamo sostenuto il terrore anzi lo inseriamo al potere  in Iraq in Libia. Diamo uno sguardo attento agli aiuti degli Usa. Molte ricerche di studiosi di accademici sono state compiute ..esse hanno dimostrato una grande correlazione tra gli aiuti americani  e la negazione dei diritti più elementari. In America latina i paesi che torturavano i cittadini che violavano i diritti umani ricevevano aiuti. Il massimo violatore dei diritti umani la Colombia col suo atroce curriculum di pulizia sociale. Qui prima di ogni elezione membri dei partiti di opposizione sono assassinati vengono ammazzati studenti dissidenti. Dappertutto si aggirano le milizie della morte. Ebbene grandi aiuti statunitensi  sono arrivati. In tutto il mondo  il nostro interesse ai diritti umani è molto esiguo. Gli eserciti lasciano cadaveri massacrati sul ciglio delle strade affamano bimbi donne anziani. Si assiste a storie atroci. Ai leader occidentali non importava nulla del terrore esercitato  sui più deboli. Truman così parlava di Stalin" un uomo onesto.. possiamo andare d accordo con lui.. sarebbe una catastrofe se morisse". Nel febbraio 1945 a Yalta Churchill lodava Stalin definendolo un uomo d onore  un campione della pace".. come non si aveva nulla in contrario ai crimini di Stalin così non si ha nulla in contrario ai crimini di Israele. Opposizione indignata alle atrocità è una  menzogna totale. La disinformazione aiuta. Quando la verità sarà conosciuta? Un carissimo saluto a voi

Modugno Prof. Giovanni





Buongiorno. 

Antefatto: "trasporto", in vernacolo senese, oltre al significato di trasportare cose, ha anche quello di "funerale" ("è morto Agenore, a che ora c'è il trasporto?").

Il Fatto: sarà stato senz'altro il frutto di una combinazione casuale, ma ieri, svagando sulla internet-bibbia, mi imbatto, prima in un video in cui una bambina del GhettoGaza piange disperata, con una ciotola in mano, perché non è riuscita a conquistare qualcosa da mangiare, e subito dopo in un altro filmato in cui il vice presidente del consiglio mostra, sfoggiando il suo intelligente sorriso, una targa-premio "israele-Italia 2025".

Premio azzeccatissimo, se si pensa che il Sor Matteo è anche ministro per le Infrarotture e per i Trasporti. E qui si apre il doppio significato senese di "trasporti", data l'abbondanza dei medesimi procurati dagli amici del (?) ministro...

Musica: celebre tango di Carlos Gardel (a Buenos Aires gli hanno dedicato strade e monumenti).

Magari non riuscirete a leggere il cognome della ballerina, però vi verrà subito in mente, pensando al Sor Matteo, che razza di "cabeza" sia ...

Giampiero Azzurrini

Volere la luna
La Milano da bere si è ubriacata di liberismo
22-07-2025 - di: Enzo Scandurra
C’è una lucida follia in questa storia. Non si tratta – come qualcuno dei nostri politici vorrebbe farci credere – del solito (“presunto”) conflitto tra politica e magistratura e nemmeno dell’ennesimo caso di corruzione di qualche compiacente amministratore pubblico da parte di un qualche imprenditore. Il caso Milano è molto di più, è un affare politico e insieme culturale, ovvero la mancanza di una politica per la città. Rimasto silente per molto tempo e, ora, pronto ad esplodere come una bomba a tempo. Qualunque sia l’esito della magistratura, esso ha già contaminato le amministrazioni comunali delle grandi città italiane che sono pronte ad emularlo. E questo è l’esito più grave del fenomeno che rischia di diffondersi in Italia.
Perché il cosiddetto “modello Milano” ha affascinato, e tutt’ora affascina, molte amministrazioni e trova un consenso (ingannevole) fra molti cittadini, persuasi che quel “successo” porterà benefici anche nelle proprie tasche. Perché i milanesi hanno davvero creduto che la città dello skyline e grattacieli fosse davvero una vera città moderna, mentre si trattava di un’enorme speculazione edilizia sotto la maschera della rigenerazione urbana. Già con il modello Expo si è iniziato a perdere il senso del bene comune, le conquiste di una disciplina – l’urbanistica – che aveva nel suo statuto riformista il compito di mitigare i conflitti tra il bene collettivo – il bene di quella classe operaia che aveva contribuito alla crescita della città – e i grandi proprietari dei suoli e, oggi, i detentori dei fondi immobiliari.dei fondi immobiliari.
Dalla “Milano da bere”, degli anni Ottanta, di Berlusconi, e successivamente dalla “Milano bella da vivere” della Moratti – che simboleggiavano un’immagine di successo, vivacità, un desiderio di modernità e di intensa vita notturna, ma che, a ben vedere, si associava a superficialità, individualismo e persino malaffare – si transita alla “città che non si ferma” del sindaco Sala; così come a Roma una retorica simile è simboleggiata dallo slogan: “Roma si trasforma” (senza aggiungere in cosa).
È che le politiche iperliberiste affascinano anche, o soprattutto, a sinistra. Le città, quale che sia il colore dell’amministrazione, sono costrette a entrare in concorrenza tra loro per accaparrarsi flussi di denaro, grandi eventi, masse di turisti sospinte da grandi firme di architettura, fondi di investimento, opere pubbliche, con il risultato che la “grande abbondanza” viene spartita tra pochi gruppi di professionisti a scapito delle classi più deboli (e anche del ceto medio) costretto a cercare casa sempre più lontano dal centro. È un capovolgimento di tutto quanto l’urbanistica aveva conquistato negli anni Settanta, dove essa era impugnata dagli abitanti per creare servizi, scuole, verde e un sempre più benessere civile conquistato con dure lotte operaie. La città, in quegli anni, era ancora un’occasione di riscatto e le persone accettavano anche di vivere ai suoi margini poiché, prima o dopo, ma sicuramente, anche loro avrebbero avuto accesso ai benefici e alle occasioni della città. Con gli anni Ottanta il ciclo di lotte urbane si è esaurito.Da allora è iniziato un rapido processo di deregolamentazione con la cancellazione progressiva di quasi tutte le norme, gli statuti disciplinari e i vincoli che negli anni precedenti impedivano o almeno ostacolavano la speculazione edilizia. Milano, in questo, è stata l’apripista che, con l’Expo del 2015 ci ha illusi che bisognava semplificare le procedure, scavalcare i processi pur di raggiungere il fine del “successo” della città.
Il “modello Milano” ha trovato consenso presso altre grandi città: Genova, Firenze, Roma. A riprova di questa gigantesca operazione di privatizzazione della città, sono state le recenti sfilate di moda, a Firenze (dove interi isolati sono stati privatizzati per giorni da Gucci), a Roma dove Dolce&Gabbana ha dato uno spettacolare kitsch occupando l’area di Castel Sant’Angelo, a Venezia dove si è celebrato il matrimonio di Bezos con l’occupazione totale di gran parte della città. A Roma, per restare in tema di disinvoltura urbanistica, è in corso la revisione delle norme tecniche del Piano regolatore generale il cui obiettivo è quello di semplificare le procedure urbanistiche, realizzare grandi opere destinate ai turisti e ai super milionari, abbandonando le immense periferie sempre più lontane e prive di servizi, cui sono stati assegnati pochi spiccioli (per fare cosa?).
Si stima che tra il 2014 e il 2018 Milano abbia attirato 15 miliardi di euro in investimenti immobiliari internazionali, più di qualsia si altra città europea.Si stima che tra il 2014 e il 2018 Milano abbia attirato 15 miliardi di euro in investimenti immobiliari internazionali, più di qualsia si altra città europea. In questo modo essa è diventata la capitale indiscussa del liberismo internazionale attraverso architetture realizzate in vetro o, come il famoso Bosco verticale, che confliggono con il cambiamento climatico in corso. Se in passato si emigrava dal sud verso Milano per le occasioni di lavoro, oggi gli abitanti non riescono più a sopportare i costi della vita quotidiana, re-migrando verso territori esterni. I costi dell’abitazione sono cresciuti più del doppio della media nazionale, stessa cosa per gli affitti e i mutui per l’acquisto delle case. Il “modello Milano”, in una parola è sostenibile solo per i ricchi che qui continuano ad acquistare case, magari nell’affascinante (si fa per dire) centro di City Life, un vero non-luogo, dove il crollo parziale della gigantesca insegna “Generali” posta su uno dei tre grattacieli (il Dritto, Lo Storto e il Curvo) ha simboleggiato per molti l’inizio di una catastrofe, come nei libri di Ballard.
Ma non solo per questo il “modello” è insostenibile. In un recente articolo pubblicato su questa stessa rivista (La fisica, l’economia e i comportamenti umani, Volere la luna del 18 luglio), Angelo Tartaglia (professore emerito di Fisica) ci ricorda che «le leggi fisiche ci dicono che in un sistema produttivo con produzione in crescita (di beni o di servizi che inglobano risorse materiali ed energetiche) il volume di risorse primarie (materia ed energia) necessario per mantenere la produzione cresce più in fretta di quest’ultima» col risultato che «il costo del controllo e della gestione del sistema cresce più rapidamente del sistema stesso e dei vantaggi che se ne ricavano». In altri termini, l’eccesso di competizione tra le città porta sempre più a produrre architetture fantasmagoriche e infrastrutture per eventi che poi producono vantaggi (per pochi) inferiori al costo del loro controllo. Capita spesso di vedere grandi infrastrutture (stadi, piste da sci ecc) che, subito dopo il loro uso contingente (per esempio un evento) vengono di fatto abbandonate. E ancora: «ormai il metodo scientifico ha preso a evidenziare l’impossibilità dell’economia della crescita competitiva, ma nello stesso tempo la tecnologia, o meglio le tecnologie, ognuna concentrata su un campo molto specifico e limitato, si sviluppano e vengono celebrate fornendo gli strumenti per procedere al galoppo verso l’insostenibilità scientificamente dimostrata e verso un collasso globale». Una volta le città italiche competevano tra loro per la bontà delle loro merci e per l’accoglienza ai pellegrini: si costruivano xenodochie e poi hospitali, lungo le strade che conducevano alla città. L’Ospedale degli Innocenti fu progettato da Brunelleschi: un’opera d’arte che ancora ammiriamo stupefatti da tanta bellezza e anche una opera civile per i neonati abbandonati. Che miracolo non essere nati a Milano!
 


Commenti

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  2. Non c'è limite al peggio: siamo ben oltre il liberismo, siamo all'impostura,al ricatto, all'imbarbarimento. I dazi contraddicono il liberismo. Gaza è una vergogna mondiale come lo fu il nazismo a lungo tollerato. Da 80 anni Israele è riuscito a impossessarsi di un territorio che ha reclamato dopo quasi due millenni di abbandono per farne base di partenza e allargarsi occupando progressivamente con la violenza sempre più territori sino all'attuale sfrontatezza e oltraggio all'umanità. Forse in nome di un dio di parte, violento inventato per giustificare le conquiste di quel popolo autodefinito eletto. Il governo israeliano e la massima parte degli israeliani hanno affinità con i nazisti (Dio è con noi). Una finta democrazia che non rispetta gli altri. La maggiore vergogna investe il cosiddetto Occidente (Europa e America) complici attivi o passivi con tradimento di principi tanto sbandierati. Israelesi può permettere tutto ciò che vuole, sa di poterlo fare anzi di ricevere armi

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  3. Giovanni prof. Modugno31 luglio 2025 alle ore 13:40

    Buon giorno. Bombardato palazzo residenziale in Ucraina. Zelenskj sta crollando per autocrazia. L er apprezzato in Occidente è criticato in Ucraina. Il volto del coraggio si è dissolto oggi è un problema. La fiducia crolla con accuse di deriva autocratica. Sta soffrendo il calo del supporto estero e interno. Viziato dagli applausi e dalle ondate di sostegno. Sono finite le pacche sulle spalle i sorrisi i dialoghi ora il Masaniello di turno è chiuso in se stesso scontroso indurito non fa più discorsi, assimila il suo destino individuale a quello dell Ucraina..prevalgono gli interessi degli altri. Il gas usato come arma politica. Dal metano russo a basso costo al gas Usa ad alto prezzo..esploriamo misteri verità nascoste in questo conflitto.. verità e destino.. quanti volti ha dovuto cambiare Zelenskj . Incomincia con l.essere attore innamorato della lingua e della cultura russa eletto presidente non legalmente. Voleva fare la pace ma non accetta le condizioni. L altra metamorfosi è quella della invasione, l eroe del mondo libero instancabile sostenuto formalmente..c è stata mancanza di realismo politico. Il possibile non viene raggiunto se non rientra anche l impossibile..diamo all altro conflitto il giusto nome Genocidio. Retorica della crudeltà.parole sacrileghe inaccettabili si alternano con un lessico trumpiano infantile burlesco " faremo una riviera con tanti grattacieli" .Mentre si discute sui due stati i palestinesi muoiono scompaiono come vittime di una atroce pulizia etnica. I comportamenti di Netanyahu non facilitano i rapporti con i palestinesi né col mondo arabo. I rapporti diventeranno sempre più tesi. La strategia è sostenuta ampiamente da Trump , non ci sarà mai uno Stato palestinese. Non si riprenderà mai quel dialogo fra le basi americane e i leader israeliani iniziato nel passato una guerra che alimenterà il terrorismo. Le immagini della fame a Gaza ci ricordano quelle di Auschwitz. Le voci da Gaza" la fame ci sta consumando giorno dopo giorno". Raccontare la guerra non è semplice..c è sempre una data 7 ottobre da allora è incominciata la propaganda. Quello che non torna è la Ricostruzione della verità. Quella scintilla ha scatenato una guerra violenta. Ma cosa è accaduta realmente quel giorno?., Un caro abbraccio

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