Il non senso
Disegno di Ro Marcenaro--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Una domenica tra Larino e Roccavivara, in compagnia di tanta bella gente e all’insegna della Terra con la sua Uva e il suo Vino e con la sua Oliva e il suo Olio a raccontare le bontà e le bellezze di un Molise che rischia di perdere la sua identità se si avvera la volontà dei 5.000 e oltre cittadini della provincia di Isernia, leghisti strani proprio perché nostrani, che vogliono diventare abruzzesi,sperando in meglio. E questo nel tempo in cui la sola speranza per migliorare è nel cambiamento di un sistema, il neoliberismo, che depreda e distrugge la terra ovunque, con il clima che ogni giorno ci racconta la tristezza del suo dio, non più mezzo ma fine, e, come tale maniacale, privo di ogni valore, guidato com’è dalla follia del denaro. Il Molise e l’Abruzzo sono due regioni confinanti, che, nella valle del Trigno e in quella del Sangro, vivono problemi e difficoltà simili, a partire dall’abbandono e dallo sperpero di territorio. Due temi, abbandono e e sperpero, che non si risolvono con operazioni avventate che raccontano perdita di tempo e di una grande opportunità, qual è quella di dare spazio e forza al dialogo che da anni tiene aperto con le sue iniziativa Don Alberto Conti. Parroco di Castelguidone, responsabile della Caritas Abruzzo – Molise che ha sede a Trivento, fondatore della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico “Paolo Borsellino”. Da anni cura la pubblicazione de i “Quaderni della solidarietà” e pubblica, da solo e con altri, libri di grande interesse. Bisognava chiedere a Don Alberto – lo diciamo agli improvvidi promotori del referendum – se ne valeva la pena perdere tempo. Un bene sempre più prezioso per tutto quello che c’è da fare per rispondere agli assalti diretti al territorio molisano, che arrivano da più parti. In particolare dai pro e co-promotori delle energie rinnovabili, un furto di suolo e di biodiversità, di paesaggio e di ambiente, ovvero del domani stesso del Molise tutto.
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